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Monetizzavano Reddito di cittadinanza: indagati tre esercenti. Denunciati 597 africani

Carabinieri (foto di repertorio)

Denunciati anche a Genova cittadini stranieri che percepivano indebitamente il Reddito di cittadinanza

Consentivano a cittadini stranieri, in prevalenza africani, di monetizzare il reddito di cittadinanza che questi percepivano indebitamente e in cambio consegnavano somme in contanti, trattenendo su ogni transazione eseguita una percentuale variabile dal 10% al 15%.

Tre esercenti di Milano sono indagati nell’ambito di un’inchiesta dei Carabinieri gruppo Tutela lavoro su stranieri beneficiari del sussidio senza averne i requisiti e sulla sua illecita monetizzazione tramite commercianti compiacenti.

Gia’ lo scorso dicembre era finito ai domiciliari, su disposizione del gip, un bengalese, titolare di uno dei tre esercizi nel mirino degli investigatori, un Internet point e commercio al dettaglio di apparecchiature telefoniche, ritenuto responsabile di riciclaggio continuato e di abusiva attivita’ di prestazione di servizi di pagamento.

Gli altri due esercenti sono stati denunciati.

Le indagini, avviate dai militari nel febbraio 2021 e coordinate dalla Procura della Repubblica di Milano, hanno consentito ai carabinieri di individuare numerosi somali che percepivano indebitamente il reddito di cittadinanza.

Da una minuziosa analisi dei flussi finanziari, e’ emerso che questi beneficiari effettuavano anomali e ricorrenti acquisti con la carta del reddito di cittadinanza in tre esercizi commerciali di Milano e in particolare un Internet point e commercio al dettaglio di apparecchiature telefoniche, una rivendita al dettaglio di prodotti alimentari e un ristorante.

Sono 633, tutte straniere (il 90% somale) le persone che hanno effettuato acquisti col reddito di cittadinanza nei tre esercizi commerciali: 597 di queste, individuate quali indebiti percettori, sono state denunciate a 14 Procure della Repubblica (Milano, Cosenza, Bergamo, Napoli, Roma, Brescia, Como, Torino, Lodi, Siracusa, Trapani, Monza, Lecce e Genova) per i reati di falsa attestazione del possesso dei requisiti per la corresponsione del beneficio del Reddito di cittadinanza e di truffa aggravata.

Gli altri 36, in possesso dei requisiti, sono stati segnalati all’Inps per l’indebito utilizzo del beneficio che e’ stato immediatamente sospeso.

Ammonta a circa 413.000 euro la somma di denaro riciclata dagli esercenti, mentre l’indebita percezione in danno dello Stato da parte degli indagati viene quantificata in 2 milioni e 374.000 euro.