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Genova Smart Week 2025, focus su monitoraggio, protezione e innovazione

Genova Smart Week 2025, focus su monitoraggio, protezione e innovazione
Genova Smart Week 2025: atrio di Palazzo Tursi (ph Bardelli)

A Palazzo Tursi la quarta giornata della rassegna dedicata alla smart city con progetti su digital twin, mobilità intelligente, energia, monitoraggio delle infrastrutture

La quarta giornata della Genova Smart Week ha portato al centro del dibattito il tema “La città sensibile: monitorare, proteggere, innovare”, un titolo che sintetizza l’obiettivo della manifestazione promossa dal Comune di Genova e dall’Associazione Genova Smart City. Le conferenze, ospitate nel Salone di Rappresentanza di Palazzo Tursi e curate con la collaborazione dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Genova, si sono svolte in parallelo al Genoa Global Goals Award al Palazzo della Borsa. A introdurre i lavori è stato Nicola Valentino Canessa, presidente dell’Associazione Genova Smart City, mentre la moderazione è stata affidata alla consigliera segretaria Georgia Cesarone.

Nuove tecnologie per conoscere e rappresentare la città

La mattinata si è aperta con la presentazione del prototipo per la scansione del sottosuolo destinato a integrare il digital twin di Genova. Il geologo Andrea Rimassa, dell’ufficio Sit del Comune, ha illustrato gli sviluppi più recenti: dopo la realizzazione della cartografia 3D del territorio, sono iniziati i rilievi sotterranei, partendo dalle cisterne dei palazzi dei Rolli, dai cavidotti e dai rivi che attraversano il centro storico.

La parte tecnica è stata approfondita da Luca Bozzo, specialista BIM di Start 4.0, che ha mostrato video dedicati ai casi d’uso. Tra questi l’esplorazione del Rio Sant’Anna, tra piazza Fontane Marose e piazza Banchi, resa possibile grazie a un drone con gabbia protettiva; la scansione della dorsale tra via Lomellini e via delle Camelie; le misurazioni delle tubature in via delle Tofane, in val Polcevera; e il rilievo integrato di piazza Corvetto, che comprende anche i sottoservizi e il modello Bim. Tutti i dati, georeferenziati, alimentano un sistema capace di simulare anche scenari di emergenza idrogeologica.

Mobilità e infrastrutture sempre più intelligenti

Tra gli interventi dedicati alla mobilità, Emanuele Zingale, head of open innovation di Tim, ha presentato un modello per lo sviluppo di nuovi business basati sull’innovazione aperta. Alessandra Bartolini, digital product owner di Movyon (Gruppo Autostrade per l’Italia), ha illustrato il progetto Intelligent Urban Mobility e il road digital twin, un sistema che unisce dati fisici e dinamici dell’infrastruttura stradale per supportare le amministrazioni nella pianificazione della mobilità, nella gestione manutentiva e nella simulazione degli scenari urbani.

L’importanza del monitoraggio costante è stata ribadita anche attraverso l’esperienza della Ferrovia Genova-Casella. Giampiero Fabbri, di Amt Genova, ha ricordato che le criticità idrogeologiche del territorio sono in continua evoluzione e che la sicurezza resta il punto di partenza per qualsiasi sistema di controllo avanzato, richiedendo una collaborazione più strutturata tra i diversi enti.

Energia, digital twin e modelli predittivi

La transizione energetica è stata protagonista con l’intervento del Rina, rappresentato da Alessandro Venturin, che ha illustrato un metodo innovativo per la pianificazione energetica territoriale basato sui digital twin. La modellazione virtuale di edifici e quartieri consente di simulare la domanda, verificare la resilienza, analizzare l’efficienza energetica e supportare scelte strategiche replicabili in diversi contesti urbani.

Un esempio concreto di economia circolare applicata al calore urbano è arrivato da Marta Boschetto di Getec Italia, che ha presentato il progetto di teleriscaldamento di Rozzano. Recuperare il calore inutilizzato delle aziende locali permette di ridurre consumi ed emissioni, grazie a un sistema potenziato da modelli predittivi e da un ottimizzatore basato sull’intelligenza artificiale.

Monitoraggio dei cantieri e digitalizzazione del patrimonio pubblico

Nel secondo panel è stato protagonista il robot introdotto dall’azienda Cosme, presentato dall’amministratore Daniele Zaffiri. La robotica e i sensori indossabili consentono di ridurre rischi e sprechi: l’azienda ha registrato un calo del 30% degli incidenti e dell’80% degli scarti, insieme a una maggiore efficienza nei tempi di esecuzione.

Nicola Bazzurro, della direzione innovazione di Gruppo Iren, ha mostrato applicazioni per il monitoraggio delle infrastrutture e dell’asset management, come il progetto Rain4Utility per il controllo delle caditoie e delle perdite idriche.

Carlo Ottria, di Seingim, ha illustrato la digitalizzazione del patrimonio pubblico del Comune di Ceggia attraverso un modello Bim e rilievi laser che hanno interessato 180 alberature, consentendo interventi mirati e risparmi significativi. A seguire, Rosario D’Arrigo, data protection officer dell’Ordine degli Avvocati, ha chiarito gli aspetti normativi legati alla privacy nella sensoristica urbana.

La prevenzione del rischio e la percezione dei cittadini

La parte finale della giornata è stata dedicata ai rischi legati agli eventi naturali e ai fenomeni non immediatamente visibili. Silvia Bovio, ingegnere di IRE SpA, ha illustrato il progetto Interreg Spazio Alpino Adaptnow, che punta a migliorare l’adattamento climatico dei territori attraverso carte di rischio su mareggiate, vento e ondate di calore o freddo. Le mappe sono integrate da un questionario, tuttora aperto, utile per valutare la percezione dei cittadini.

Il presidente dell’Ordine dei Geologi della Liguria, Alessandro Scarpati, ha ricordato che la smart city si basa sui dati e sulla loro interpretazione da parte di professionisti qualificati, indispensabili per la pianificazione territoriale e per la protezione civile. Ha citato esempi concreti di monitoraggi strutturali, idrogeologici e atmosferici che guidano le decisioni pubbliche.

Il tema della connettività è stato approfondito da Valeria Mollica, tecnico Arpal, che ha sottolineato come gli impianti di telefonia mobile siano spesso percepiti come potenziali rischi, nonostante Arpal effettui controlli costanti e gestisca il catasto regionale degli impianti a radiazioni non ionizzanti, consultabile liberamente.

La giornata si è chiusa con l’intervento di Massimiliano Margarone, vicepresidente di CTI Liguria, che ha richiamato l’importanza dell’approccio interdisciplinare e del rispetto della privacy nel percorso verso una smart city sempre più complessa.

Nel pomeriggio, spazio al workshop del CNR-Imati dedicato allo Spoke 1 del progetto Raise, incentrato su tecnologie e servizi progettati per rendere più accessibile e inclusiva la fruizione degli spazi urbani attraverso robotica e intelligenza artificiale.

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