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Genova, lo stoccafisso protagonista con il Norwegian Seafood Council

Un evento che ha unito gusto, storia e tradizione si è svolto il 29 maggio a Genova, grazie all’iniziativa del Norwegian Seafood Council, l’ente norvegese fondato nel 1991 dal Ministero della Pesca della Norvegia.

L’obiettivo del consiglio è chiaro: promuovere i prodotti ittici norvegesi nel mondo, sviluppare nuovi mercati e diffondere la cultura gastronomica norvegese attraverso attività mirate di marketing e divulgazione. Ed è proprio in questa cornice che ha preso forma un’esperienza immersiva nel cuore della città ligure, alla scoperta dello stoccafisso e del suo profondo legame con l’Italia.

Genova, lo stoccafisso protagonista con il Norwegian Seafood Council
La Saga Farmann

A Genova il Norwegian Seafood Council: un viaggio sensoriale a bordo della Saga Farmann

L’incontro genovese si è svolto a bordo della Saga Farmann, una fedele replica di una nave vichinga, oggi alimentata da motori elettrici e simbolo di innovazione sostenibile. L’imbarcazione, vera ambasciatrice del patrimonio marittimo norvegese, ha ospitato un percorso sensoriale tra sapori e tradizioni. Tra abiti storici, rievocazioni culturali e una selezione di delizie culinarie italo-norvegesi, l’esperienza ha offerto ai presenti uno sguardo autentico sulla Norvegia più ancestrale. Protagonista dell’aperitivo a bordo è stato lo Chef stellato Ivano Ricchebono, che ha saputo coniugare il meglio delle due cucine.

Una cena speciale firmata dallo Chef Ivano Ricchebono

La serata si è conclusa con una cena esclusiva presso il ristorante “The Cook”, guidato dallo stesso Ricchebono, Ambasciatore dello Stoccafisso nel 2020. I piatti serviti hanno celebrato il valore dello stoccafisso nella tradizione gastronomica italiana, mettendo in luce la versatilità di questo ingrediente millenario. Una delle creazioni più apprezzate, “Stoccafisso Antica Genova e non solo”, ha raccontato con sapienza e gusto il legame profondo tra la cucina ligure e le terre del Nord Europa.

Il naufragio che diede origine a un legame gastronomico

L’origine del rapporto tra Norvegia e Italia sul fronte dello stoccafisso affonda le radici nel 1432, quando il mercante veneziano Pietro Querini naufragò nel Canale della Manica e approdò sull’isola di Røst, nella Norvegia settentrionale. Qui, accolto dalla popolazione locale, Querini scoprì lo stoccafisso, ovvero il merluzzo essiccato al vento. Tornato in patria, portò con sé il ricordo e l’amore per quel sapore unico. Così iniziò un lungo scambio gastronomico e commerciale che continua ancora oggi.

Lo skrei: il merluzzo che viaggia per il mondo

Lo stoccafisso si ottiene dallo skrei, un tipo di merluzzo artico noto fin dall’epoca vichinga. Il suo nome deriva dal termine norreno “skreid”, ovvero “il pesce che viaggia”, a indicare le lunghe migrazioni che compie. Dal Mare di Barents alle coste norvegesi, questo pesce è stato per secoli una fonte di sostentamento e un alimento d’eccellenza, diffuso in tutta Europa e anche oltre: dalla Spagna al Brasile, dalla Nigeria al Portogallo, fino al cuore del Mediterraneo.

Genova, lo stoccafisso protagonista con il Norwegian Seafood Council

Dalle provviste dei Vichinghi alla cucina gourmet

I Vichinghi utilizzavano lo stoccafisso per alimentare i loro equipaggi durante lunghi viaggi. Grazie alla sua resistenza nel tempo e all’alto contenuto proteico (fino all’80% dopo l’essiccazione), era l’alimento ideale per affrontare rotte oceaniche. Una volta reidratato, un chilo di stoccafisso poteva diventare cinque chili di cibo nutriente. Ancora oggi, questo prodotto si presta a infinite interpretazioni, dalla semplicità delle scaglie consumate come snack alla complessità delle ricette regionali italiane.

A Genova il Norwegian Seafood Council: una storia di commercio, fede e cultura

Nel Medioevo, lo stoccafisso costituiva l’80% delle esportazioni norvegesi. La domanda aumentò sensibilmente durante i periodi di digiuno imposti dalla religione cattolica, diventando così un alimento simbolico oltre che pratico. La parola norvegese “tørrfisk”, pesce essiccato, deriva da “stokkfisker”, il pesce a bastone. Lo stesso Querini lo chiamava “stocfisi”, un termine che con ogni probabilità si evolse nell’attuale “stoccafisso”.

Oggi, lo stoccafisso continua a rappresentare un tassello fondamentale dell’identità norvegese e viene tutelato come prodotto di eccellenza. In Italia, è protagonista di celebri piatti regionali, dallo stoccafisso alla vicentina al brandacujùn ligure, e di eventi che ne celebrano la storia e il gusto. La sua presenza sulle tavole italiane è il simbolo di un legame antico che si rinnova ogni giorno.

La rotta tra Genova e la Norvegia

Non è un caso che la Saga Farmann abbia gettato l’ancora a Genova, la città natale di Cristoforo Colombo. Le connessioni marittime tra Norvegia e Italia sono storicamente documentate. Già nel 1893, una replica della nave vichinga Gokstad partecipò all’Esposizione Universale di Chicago, insieme a una replica della Santa Maria colombiana, in una sorta di incontro simbolico tra civiltà marinare.

A Genova il Norwegian Seafood Council: cultura e gastronomia unite da una lunga amicizia

Il legame tra Italia e Norvegia non è solo gastronomico, ma anche culturale. Basti pensare al volo sul Polo Nord nel 1926 con Umberto Nobile e Roald Amundsen, o al fatto che artisti e intellettuali norvegesi come Edvard Grieg, Henrik Ibsen e Thor Heyerdahl hanno trovato ispirazione nella cultura italiana. A Tønsberg, città di origine della Saga Farmann, si svolge ogni anno il festival del baccalà, un evento che richiama la lunga tradizione del commercio dello stoccafisso con l’Italia.

Lo stoccafisso, simbolo della Norvegia moderna

Lo stoccafisso rappresenta oggi per la Norvegia ciò che il prosciutto di Parma rappresenta per l’Italia: un patrimonio gastronomico e culturale riconosciuto e protetto, frutto di antiche tecniche di essiccazione e di una tradizione che attraversa i secoli. È grazie a questo prodotto che si è potuto finanziare lo sviluppo della Chiesa, dello Stato e della monarchia norvegesi. Non è un’esagerazione dire che senza lo stoccafisso, il Nord della Norvegia avrebbe potuto restare inabitato.

Conclusione: un ponte gastronomico tra Nord e Sud Europa

La tappa genovese della Saga Farmann ha offerto l’occasione per riscoprire un alimento antico che ancora oggi riveste un ruolo fondamentale nella cultura culinaria europea. Attraverso lo stoccafisso, la Norvegia e l’Italia rafforzano un legame che dura da quasi seicento anni. E Genova, con la sua anima marinara e la sua tradizione gastronomica, si conferma luogo ideale per accogliere questo racconto di sapori, viaggi e civiltà. Luca Bartesaghi

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