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Delitto Scagni, i genitori escono dal processo: umiliati dai magistrati

Genova, condannato a 23 anni il maestro d’ascia: uccise con una freccia
Tribunale di Genova (foto di repertorio)

Antonella Zarri e Graziano Scagni hanno ritirato la costituzione di parte civile nell’ambito del processo in cui e’ imputato il figlio, Alberto, che il primo maggio 2022 uccise la sorella Alice, sotto casa di quest’ultima, a Quinto, nel levante genovese.

La coppia esce cosi’ di fatto dal dibattimento, in aperta polemica con i magistrati della Corte d’assise che ha escluso una serie di testimoni, ritenuti importanti dagli Scagni, perche’ avrebbero potuto rendere informazioni cruciali, soprattutto in materia di mancata prevenzione.

La coppia infatti aveva piu’ volte lanciato l’allarme sulla pericolosita’ del figlio nelle settimane antecedenti la tragedia.

La Procura ha aperto un’inchiesta sulle presunte omissioni e al momento ci sono tre indagati.

Gli Scagni, nel comunicare la loro decisione, fanno riferimento “all’umiliazione subìta nell’essere relegati a un ruolo secondario nel processo, titolati solo a chiedere danni e non a descrivere cio’ che ai loro occhi ha davvero scatenato la tragedia” che ha colpito la loro famiglia lo scorso anno.

Antonella e Graziano, in quanto testimoni, non possono nemmeno assistere alle udienze.