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Avs attacca Regione Liguria: stop alle trappole anti cinghiali, metodo crudele

Trappola per cinghiali Pig Brig (foto di repertorio)

“Il gruppo Europa Verde Liguria si unisce con fermezza alla denuncia delle associazioni animaliste e ambientaliste riguardo all’utilizzo della trappola ‘Pig Brig’ da parte della Regione Liguria, un dispositivo costoso, crudele e privo di una reale strategia ecologica, che ha già portato, come tristemente documentato nel recente episodio avvenuto a Levanto, alla strage di un’intera famiglia di cinghiali.

L’impiego di questa trappola non è più giustificabile nemmeno con la scusa del contenimento sanitario per la PSA o in veste di protezionismo per la comunità agricola.

Siamo ben oltre il concetto di abbattimento mirato. Ciò a cui stiamo assistendo è una vera e propria guerra sistematica contro la fauna selvatica, condotta con metodi disumani e senza alcuna visione a lungo termine.

Le immagini e i resoconti dei 17 cinghiali intrappolati, molti dei quali cuccioli, uccisi a sangue freddo da agenti regionali e, in parte, ceduti ai cacciatori per l’autoconsumo, sono inaccettabili in una regione civile.

Troviamo intollerabile che risorse pubbliche, ovvero i soldi di tutti i cittadini, vengano utilizzate per alimentare questa macchina della morte. Dalle trappole di importazione americana dal costo di oltre 2.600 euro ciascuna, al foraggiamento appositamente acquistato per attirare gli animali verso una morte annunciata.

Come Europa Verde denunciamo da tempo l’assenza di politiche strutturate e preventive, volte alla convivenza tra l’essere umano e la fauna selvatica, come suggerito da esperti, ricercatori e tecnici del settore.

È ormai evidente che la Regione Liguria, invece di investire in metodi ecologici, etici ed efficaci, preferisce proseguire su una linea dettata da logiche predatorie, che favoriscono esclusivamente l’interesse di una ristretta minoranza legata al mondo venatorio e dell’industria armiera.

Questa non è gestione faunistica. È accanimento. Eppure, i metodi alternativi esistono, sono a portata di mano e funzionano: ne sono prova i risultati già ottenuti in alcune aree del territorio ligure grazie all’installazione di recinzioni e altre misure dissuasive promosse da associazioni animaliste locali.

In questi contesti, si è dimostrato come sia possibile ridurre significativamente i danni alle coltivazioni senza alcuna uccisione, adottando soluzioni non cruente e basate su prevenzione, convivenza e rispetto. Serve una svolta culturale e politica, serve rispetto per gli ecosistemi che l’uomo continua a distruggere con urbanizzazione selvaggia, consumo di suolo e politiche miopi. Serve un immediato stop all’uso della Pig Brig Trap e una revisione totale della strategia regionale sulla fauna selvatica.

Europa Verde chiede con urgenza il ritiro immediato della ‘Pig Brig Trap’ dal territorio ligure; una moratoria sugli abbattimenti indiscriminati; l’avvio di un piano regionale serio di prevenzione e convivenza con la fauna, fondato su studi scientifici e metodi non cruenti; la trasparenza sull’utilizzo dei fondi pubblici destinati alla gestione faunistica.

La tutela del territorio non può passare per la soppressione sistematica della sua fauna.

Europa Verde Genova continuerà a battersi in tutte le sedi istituzionali e sui territori per una Regione che metta al centro la vita, la coerenza etica e la responsabilità ecologica”.

Lo hanno dichiarato oggi  co-portavoce di Europa Verde della Liguria Simona Simonetti e Andrea Bassoli; il co-portavoce di Europa Verde di Genova Leonardo Parodi e Giorgia Parodi; il co-portavoce di Europa Verde di La Spezia Paola Tognetti e Giovanni Cortelezzi; i candidati alle elezioni amministrative di Genova Maria Giovanna Occhipinti, Rudy Benvenuto, Francesca Facco.

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