Discussione su aumenti tariffe Amt in Città Metropolitana. Oggi i gruppi consiliari di opposizione di centrodestra al consiglio metropolitano di Genova hanno abbandonato l’aula facendo venire meno il numero legale.
“È con grande rammarico – hanno spiegato i 9 consiglieri (su 18) eletti nel centrodestra – che oggi noi componenti dell’opposizione del consiglio metropolitano abbiamo deciso di abbandonare l’aula al momento della discussione sulla presa d’atto della proposta della società Amt per la revisione della politica tariffaria.
Malgrado il risultato elettorale di sostanziale equilibrio tra il centrodestra e la sinistra il sindaco metropolitano Silvia Salis ha deciso di non aprire un confronto sui problemi amministrativi e sui programmi nell’interesse di tutte le comunità dell’area vasta, ma di procedere come se nulla fosse a colpi di schieramento politico.
Inoltre, ha deciso di convocare il primo consiglio metropolitano, che normalmente è a carattere istituzionale e provvede a verificare la regolarità dei titoli degli eletti, a presentare le linee di mandato, a nominare i consiglieri delegati e a formare le commissioni necessarie allo svolgimento dei lavori dell’ente farcendolo di numerose delibere, alcune di grande rilevanza, senza i preliminari e opportuni passaggi nelle competenti commissioni.
Di fatto, questo comportamento si traduce in una carenza di rispetto istituzionale del sindaco metropolitano e della sinistra nei confronti dell’ente pubblico che sono chiamati ad amministrare.
La richiesta di presa d’atto della decisione di Amt, di cui la Città Metropolitana di Genova, sottolineiamo, è azionista, è giunta all’attenzione del consiglio metropolitano a cose già fatte, rendendola una sorta di sanatoria, un pronunciamento fatto ‘ora per allora’, a decisioni prese fuori dalla sede competente e già comunicate sui diversi media nei giorni scorsi.
Tutto ciò è aggravato dal fatto che non sono stati minimamente coinvolti i territori, che già da diversi giorni stanno vivendo situazioni di grande difficoltà per la mancata o parziale erogazione del servizio di trasporto pubblico.
Parlando qualche giorno fa a un convegno organizzato proprio in Città Metropolitana, il sindaco Silvia Salis ha detto che l’amministrazione di questo ente è un esercizio di ‘democrazia allargata’. Alla prova dei fatti, però, la realtà è purtroppo l’esatto contrario.
Tutto questo ci ha costretto, lo ripetiamo, con rammarico , a reagire con la necessaria fermezza per porre da subito un argine a un comportamento che se tollerato potrebbe portare a una pericolosa deriva istituzionale”.
La nota è stata sottoscritta da tutti i consiglieri metropolitani del centrodestra: Carlo Gandolfo, Fabrizio Podestà, Giuseppe Pastine, Andrea Rossi, Laura Repetto, Vincenzo Falcone, Elisabetta Ricci, Albino Armanino, Flavia Pastorino.



















































