La denuncia dell’USPP dopo l’aggressione a quattro agenti, tra cui il vice comandante: criticità nella gestione e nell’organizzazione del lavoro
Cresce la tensione all’interno della Casa Circondariale di La Spezia, dove la polizia penitenziaria si trova a fare i conti con un aumento degli episodi di violenza. A lanciare l’allarme è l’USPP – Unione Sindacati di Polizia Penitenziaria, che attraverso il segretario regionale Guido Pregnolato denuncia una grave aggressione avvenuta recentemente ai danni di quattro poliziotti, tra cui il vice comandante dell’istituto. Secondo il sindacato, l’episodio si inserisce in un contesto già segnato da una crescente criticità sul piano della sicurezza.
Aumento degli eventi critici e rischi per il personale
Negli ultimi mesi, riferisce l’USPP, si sarebbe registrato un incremento significativo di eventi critici e di comportamenti violenti da parte di alcuni detenuti. Una situazione che, secondo Pregnolato, espone quotidianamente il personale di polizia penitenziaria a rischi sempre più elevati, rendendo urgente l’adozione di misure efficaci per garantire l’incolumità degli operatori all’interno della struttura.
I dubbi sulla gestione dell’aggressione
Secondo informazioni raccolte in via informale dal sindacato, il detenuto ritenuto responsabile dell’aggressione non sarebbe stato trasferito e l’azione disciplinare sarebbe stata avviata con notevole ritardo, a distanza di circa dieci giorni dai fatti. Un intervento che, sempre secondo l’USPP, sarebbe arrivato solo dopo le sollecitazioni sindacali che hanno portato alla luce l’accaduto. Se confermate, queste modalità operative verrebbero giudicate inadeguate e in contrasto con le direttive dell’Amministrazione centrale.
Le direttive ministeriali sulle aggressioni
Pregnolato richiama le indicazioni ribadite a livello nazionale dall’Amministrazione penitenziaria, che su impulso dell’attuale Governo e del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro hanno sottolineato la necessità di adottare misure immediate e incisive per contrastare le aggressioni al personale. In questo quadro, eventuali ritardi o omissioni nella gestione degli episodi violenti rischierebbero di vanificare gli sforzi messi in campo a livello centrale.
Le critiche sull’organizzazione del lavoro interno
L’USPP contesta anche alcune scelte organizzative adottate dalla Direzione del carcere spezzino. In particolare, viene criticata la modifica dell’organizzazione del lavoro con l’istituzione di posti di servizio ritenuti superflui, che avrebbero l’effetto di sottrarre agenti e sottufficiali ai compiti operativi, impoverendo i reparti detentivi. Secondo il sindacato, l’impiego di personale operativo in mansioni amministrative, che dovrebbero essere svolte da personale civile, avrebbe un impatto negativo diretto sulla sicurezza interna.
La richiesta di verifiche al Provveditorato regionale
Alla luce delle criticità segnalate, l’USPP ha formalmente chiesto l’intervento del Provveditore Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria. La richiesta riguarda verifiche puntuali sulla gestione dell’evento aggressivo, sulla corretta applicazione delle circolari ministeriali e sulle scelte organizzative adottate dalla Direzione della Casa Circondariale di La Spezia.
Possibili iniziative di protesta
In assenza di un intervento tempestivo e risolutivo, il sindacato non esclude il ricorso a iniziative di protesta. L’obiettivo dichiarato è la tutela della dignità professionale e della sicurezza della polizia penitenziaria in servizio presso il carcere di Villa Andreino, struttura che, secondo l’USPP, necessita di risposte concrete e immediate.
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