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Montanari: da inizio 2026 tariffe più eque per i Musei genovesi. Alcuni gratis

Genova, assessore comunale Giacomo Montanari e sindaca Silvia Salis
“Dal prossimo 1° gennaio il Museo del Risorgimento, in corso di completo rinnovamento grazie a un importante contributo di Fondazione Compagnia di San Paolo, e il Museo Archeologico di Pegli, dove è conservata la tomba Neolitica del Principe delle Arene Candide, saranno a ingresso gratuito.
Le proposte, approvate oggi dal consiglio comunale, sono state formulate a partire da un nuovo e generale riassesto tariffario del polo museale civico, che determinerà l’aggiornamento dei prezzi dei Musei al panorama nazionale e internazionale e l’inserimento di alcune bigliettazioni cumulative volte a migliorare l’agibilità di alcuni poli museali frazionati, ma di eccezionale interesse, come i Musei di Nervi (Wolfsoniana, GAM, Raccolte Frugone, Museo Luxoro)”.
Lo hanno comunicato ieri i responsabili del Comune di Genova.
“Nei Musei di Strada Nuova – hanno aggiunto da Tursi – verrà inserita la tariffa intera di 14 euro, a fronte di un ridotto di 9 euro, mentre il polo museale di Nervi, che necessitava di quattro diversi biglietti per un totale di 21 euro, passa a un cumulativo comprensivo di tutti gli ingressi di 14 euro, con riduzione a 9 euro.
Resta invariato a 5 euro il ticket di accesso al MUCE (Museo della Certosa di Rivarolo), parallelamente viene introdotta la tariffa intera di 9 euro al Museo d’Arte Orientale Chiossone, al Museo delle Culture del Mondo-Castello D’Albertis e, solo in occasione di esposizioni temporanee, al Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce che riaprirà a marzo 2026, dopo i lavori di adeguamento strutturale.
Per tutti questi siti, il ridotto è pari a 6 euro.
Nei poli museali a netta prevalenza turistica l’adeguamento tariffario ha tenuto conto di un lavoro di raffronto con altre realtà metropolitane, con analoghe strutture e complessità, dal momento che i Musei di Genova sono gli unici in Italia a prevedere la gratuità per i residenti nella città metropolitana in tutte le domeniche del mese e nell’ultima ora di apertura di ciascun istituto; gli under 18 provenienti dai Paesi dell’Unione europea entrano gratis, mentre i giovani fino a 25 anni usufruiscono della riduzione a 2 euro in ogni museo; tariffe ridotte anche per gli over 65; gratuità per le persone disabili e i loro accompagnatori, per tutti gli studenti dell’Università di Genova impegnati in corsi di studio in discipline umanistiche e per tutti gli studiosi che abbiano necessità di accedere ai materiali conservati dalle raccolte civiche.
Questo adeguamento permetterà anche di mettersi a sistema con le offerte transfrontaliere delle regioni limitrofe, sino ad oggi troppo sbilanciate rispetto ai costi ridotti delle strutture genovesi. Si adeguano infatti anche le card museali cumulative: 24 euro la Card H24; 45 euro la card H48; 60 euro la Card Annuale; 25 euro la Card Studenti.
Resta gratuita la Card Scuole.
“Queste scelte, oltre a rappresentare un necessario adeguamento agli standard dei servizi offerti e al panorama italiano – ha dichiarato l’assessore comunale alla Cultura Giacomo Montanari – sono frutto di un’analisi delle tipologie di utenza.
Dal 1° gennaioRisorgimento e Archeologico, riferimenti imprescindibile per l’attività didattica, saranno totalmente gratuiti.
Mentre chi viene in visita turistica, potrà godere della sterminata offerta culturale di tutti i musei cittadini pagando 1 euro all’ora con la Card H24: molto meno che parcheggiare la macchina.
I Musei hanno un costo. Credo non sia un mistero. E deve essere un costo equo, non uguale per tutti, perché non tutti abbiamo la uguale possibilità d’accesso alla cultura.
Spiace notare che il discorso di una parte della politica cittadina evidenzi soltanto gli adeguamenti tariffari, senza tenere conto che questi sono la parte essenziale delle applicazioni delle esenzioni esistenti a favore delle categorie sensibili (residenti, giovani, studenti, over 65) e che permettere queste giuste e doverose esenzioni significa chiedere un equo corrispettivo all’utenza turistica, che fruisce dei Musei e delle strutture culturali.
Equità non significa eguaglianza e permettere la sostenibilità del sistema cultura non è un gioco a chi offre di meno.
Esiste il rischio di vedere in futuro chiusure museali dovute alla mancanza delle risorse minime per offrire il servizio culturale ai cittadini e vorremmo mettere in atto le misure che tutte le grandi città adottano per evitarlo.
Ad oggi Genova era in ritardo, ma bisogna mettersi al passo coi tempi”.