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Ponentini a Venezia alla Biennale Architettura

La kermesse quest'anno è incentrata sui temi dell' ecologia, della decarbonizzazione, dell'uso di materiali meno impattanti e riutilizzabili

Pad. Emirati Arabi (Foto Daros)

Albenga. Sono accompagnati dal noto critico d’arte Adalberto Guzzinati gli appassionati d’Arte ponentini di Sanremo ed Albenga che stanno visitando la 19esima Biennale Architettura 2025, a cura di Carlo Ratti, aperta lo scorso 10 maggio. In questo soggiorno sono ospiti dell’Istituto Canossiano San Trovaso a Fondamenta de le Romite, nel sestiere di Dorsoduro. Fra le molteplici opere e progetti in mostra ai Giardini ed all’Arsenale sicuramente i fedeli della Diocesi di Ventimiglia Sanremo e di quella di Albenga Imperia hanno visitato l’interessante Padiglione della Santa Sede che quest’anno si trova nel sestiere di Castello, presso il Complesso di Santa Maria Ausiliatrice. All’ Arsenale sono presenti un gran numero di padiglioni, architetti e studi prestigiosi che hanno interpretato in maniera innovativa e personale il tema proposto quest’anno agli espositori: “Intelligens, Natural, Artificial e Collettive”. Fra i più ammirati il Padiglione Nazionale degli Emirati Arabi Uniti, a cura di Azza Aboualam, che è incentrato su sperimentazioni di serre per coltivazioni idroponiche e ricerche in campo alimentare; di grande interesse il Padiglione della Macedonia del Nord a cura di Blagoja Bajkovski, che ispirandosi alla installazione “Strada Novissima” (Paolo Portoghesi, 1980), propone “Strada Brutalissima” mettendo in luce gli aspetti positivi del Brutalismo come architettura audace, semplice, grezza e meno impattante di altre soluzioni. Nel Padiglione della Turchia l’aspetto maggiormente significativo ed interessante è la ricerca e l’uso di materiali economici ed ecologici, legati alle tradizioni con uso di terra, argilla e materiali di scarto. Il Padiglione del Bahrain propone una visione della casa confortevole, semplice e rilassante invitando a vivere la quotidianità con serenità e calma. Affascinanti le proposte degli architetti del Padiglione della Cina: abituati a grandiosi progetti hanno allestito una visione di città a misura d’uomo, ma sul loro metro.

Claudio Almanzi