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La Vetrina di Danza di Varazze vi aspetta sabato 5 alle 21.30 con il Galà finale

La Vetrina di Danza di Varazze vi aspetta sabato 5 alle 21.30 con il Galà finale
La Vetrina di Danza di Varazze vi aspetta sabato 5 alle 21.30 con il Galà finale

La Vetrina di Danza di Varazze vi aspetta sabato 5 alle 21.30 con il Galà finale, in collaborazione con Studiodanza ssdarl e molte scuole 

La Vetrina di Danza di Varazze vi aspetta sabato 5 alle 21.30 con il Galà finale ed è lieto di presentare la 26ª edizione della Vetrina di Danza, un appuntamento imperdibile che celebra l’arte coreutica in tutte le sue forme, coinvolgendo artisti, scuole e appassionati provenienti da tutta Italia.
L’evento si svolgerà nella splendida cornice del Giardino delle Boschine, spazio che negli anni si è trasformato in un palcoscenico naturale capace di esaltare la magia della danza sotto le stelle.
Il programma si apre sabato 5 luglio alle ore 21.30 con il Galà finale dello stage, una serata di grande impatto scenico che vedrà protagoniste numerose scuole affiliate ad AssoDanza Italia. In questa occasione sarà consegnato il Premio PalcoscenicoDanza 2025, prestigioso riconoscimento assegnato a personalità di rilievo nel panorama internazionale della danza.
Quest’anno il premio sarà conferito a Joseph Ruiz, danzatore e coreografo dell’Opéra di Parigi, per il suo contributo straordinario allo sviluppo e alla diffusione dell’arte coreutica in ambito europeo e mondiale.
La rassegna prosegue domenica 6 luglio, sempre alle ore 21.30, con lo spettacolo “Il Lupo e… Pierino”, messa in scena originale e coinvolgente firmata da Studiodanza ssdarl. Lo spettacolo propone una rivisitazione in chiave contemporanea della celebre fiaba musicale di Prokof’ev, fondendo narrazione, movimento e suggestioni visive in una coreografia che saprà incantare spettatori di tutte le età. La prima serata sarà introdotta da Anna Bruzzone e la seconda da Luca Cerati.
A garantire la coerenza e la qualità artistica dell’intero progetto è la direzione artistica di Giovanna Badano, anima e motore della manifestazione, da sempre impegnata nella promozione della danza come linguaggio universale di espressione, emozione e cultura.
La Vetrina di Danza di Varazze non è solo un festival, ma un’occasione d’incontro, di crescita e di confronto per giovani talenti, professionisti e pubblico. Un’esperienza immersiva in un contesto suggestivo, dove la passione per la danza si traduce in spettacolo, bellezza e partecipazione collettiva.
Evento gratuito.

No pago affitto. E a Meloni: c’hai bella figlia. Salvato da toga rossa, no espulsione

La giudice Silvia Albano e il camerunense Domingue Ibii Ngawang

Polemiche per la decisione della giudice Silvia Albano, in forza presso la sezione immigrazione del Tribunale civile di Roma, che oggi ha disposto la sospensione del decreto di espulsione nei confronti di Domingue Ibii Ngawang, 27enne del Camerun residente in Italia.

Silvia Albano, che oltre ad essere l’esponente di punta della corrente di sinistra delle toghe “Magistratura democratica”, è la stessa giudice che qualche mese fa firmò la prima sentenza che bloccava il trasferimento degli immigrati irregolari in Albania.

Ngawang, calciatore tesserato con una squadra marchigiana, aveva pubblicato sui social network un video girato davanti alla questura di Macerata lo scorso giorno di Pasqua, contenente espressioni in sostanza volgari sulle donne italiane e minacciose contro la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e a sua figlia minorenne.

Un video che sui social network era diventato virale e aveva suscitato forte indignazione.

Tra le frasi pronunciate,riprese da quelle del “rap” africano Bello figo: “No pago affitto” e “Melo’, ho saputo che c’hai una bella figlia… Io sono negro, bello e figo, con mio fratello bello e figo, mangiamo gratis, dormiamo gratis, non paghiamo l’affitto e poi scop… le ragazze italiane”.

Il video era stato segnalato dal vicepremier Matteo Salvini, che aveva commentato l’accaduto con un post su fb: “Ci mancava solo questo idiota”.

Successivamente, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi aveva disposto l’espulsione del cittadino camerunense, misura convalidata dal Prefetto e accompagnata dalla cessazione del contratto sportivo da parte della società Cluentina.

Risulta quindi che anche la società calcistica marchigiana lo aveva allontanato, ma l’africano aveva chiesto scusa e ora la “toga rossa” ha sospeso il decreto di espulsione. Il caso sarà quindi discusso il prossimo 23 dicembre al Tribunale di Roma.

“Le mie parole – ha riferito Nwang – sono state il frutto, ingenuo, di una serata di festa trascorsa in allegria insieme ad amici sia italiani che stranieri, una serata in cui ci siamo lasciati andare un po’ troppo. In realtà non volevo offendere nessuno. In primis non volevo offendere l’Italia e gli italiani che mi hanno accolto con solidarietà ed amicizia; non volevo offendere il ministro Salvini e la presidente Meloni, non volevo offendere la Polizia di Stato, non volevo offendere gli amici maceratesi. Ho commesso una gravissima ingenuità, citando il brano di un artista rap”.

 

Von der Leyen in bilico? Il futuro dell’Europa tra centralizzazione e malumori socialisti

Von der Leyen in bilico? Il futuro dell'Europa tra centralizzazione e malumori socialisti
Ursula von der Leyen (Multimedia Centre EU)

Bruxelles – Il mandato di Ursula von der Leyen alla guida della Commissione Europea si trova in un momento delicato.

Le sue politiche di centralizzazione, in particolare su fondi e ambiente, stanno scatenando un’ondata di malcontento, mettendo a rischio la stabilità della sua maggioranza e aprendo scenari incerti per il futuro dell’Unione Europea.

Von der Leyen in bilico? I Socialisti all’attacco: meno Green Deal, più malumori

L’opposizione più forte arriva dai Socialisti e Democratici (S&D), una componente fondamentale della coalizione che, fino ad oggi, ha sostenuto la von der Leyen.

Il cuore della loro protesta riguarda le recenti “revisioni al ribasso” del Green Deal europeo, il grande piano per rendere l’Europa più verde.

I socialisti accusano la Commissione di aver annacquato gli obiettivi climatici per favorire interessi economici, tradendo le promesse iniziali.

Von der Leyen in bilico? I socialisti minacciano di sfilarsi dalla maggioranza se non ci saranno cambi di rotta

Ma non è solo l’ambiente a preoccupare. I socialisti vedono con sospetto anche l’eccessiva centralizzazione dei fondi europei, sul modello dei Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Temono che un potere decisionale troppo concentrato a Bruxelles possa togliere autonomia agli Stati membri e limitare il controllo democratico su come vengono spesi i soldi. Una centralizzazione per l’Italia riguarderebbe un maggior potere decisionale allo Stato centrale, piuttosto che alle regioni.

Luca Menesini del Comitato europeo delle regioni (Foto LN)

«L’accordo politico su cui si regge la Commissione – spiega Luca Menesini del Comitato europeo delle regioni, sentito oggi a margine della plenaria del Parlamento europeo – è tra PPE, socialisti, Renew e Verdi».

«Stiamo valutando – continua Menesini – se continuare a sostenere la von der Leyen, dato che la Commissione si sta spostando a destra e alcune priorità, quali Green Deal e coesione, non sono più centrali, con una semplificazione che riduce il numero di soggetti interlocutori».

«Se centralizzi i fondi di coesione – ci spiega Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio della Regione Toscana che abbiamo incontrato a Bruxelles – le scelte vengono fatte solo a chi governa a livello nazionale». Attualmente «il nostro compito è quello di indirizzare e controllare » e in questo caso «in un momento d’instabilità geo politica sarà necessario mediare».

Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio della Regione Toscana (foto LN)

Se i socialisti ritirassero il sostegno, la Commissione potrebbe cadere o essere sostituita da una maggioranza di centrodestra. I commissari socialisti, tuttavia, rimangono in carica in quanto espressione dei governi nazionali.

Von der Leyen in bilico? “Onda anomala” del malcontento avanza

L’ “onda anomala” del malcontento avanza, mettendo a rischio la stabilità della sua maggioranza e aprendo scenari incerti per il futuro dell’Unione Europea.

Le altre voci del dissenso: chi potrebbe unirsi ai “No”

Non sono solo i socialisti a storcere il naso. La visione centralizzatrice di von der Leyen rischia di scontrarsi con diversi altri partiti.

I Verdi. Anche loro, pur avendo sostenuto in passato la Commissione, sono molto critici sulle modifiche al Green Deal e potrebbero unirsi ai socialisti nella protesta ambientale.

I Conservatori (ECR). Questo gruppo, che include partiti come Fratelli d’Italia, spinge per una maggiore sovranità nazionale e vede con diffidenza ogni tentativo di accentrare troppo potere a Bruxelles.

L’estrema destra (ID). Partiti come la Lega sono storicamente contrari a una maggiore integrazione europea e alla centralizzazione delle decisioni, preferendo che il potere resti agli Stati nazionali.

La Sinistra. Critica verso le politiche considerate troppo orientate al mercato, la sinistra si opporrebbe a una centralizzazione che non rafforzi anche i diritti sociali e la democrazia.

Anche nel suo PPE. Persino all’interno del Partito Popolare Europeo (PPE), il partito di von der Leyen, ci sono settori che potrebbero chiedere maggiore flessibilità per gli Stati membri e una semplificazione delle regole, pur sostenendo la Commissione.

La plenaria nel pomeriggio di oggi ( Foto LN)

La strada per Ursula von der Leyen si preannuncia in salita

La capacità di ricucire gli strappi con i socialisti e di trovare un equilibrio tra centralizzazione e autonomia nazionale sarà cruciale per determinare la stabilità della sua leadership e il futuro delle politiche europee.

Se la maggioranza cade: i possibili scenari

Ecco i possibili scenari se la maggioranza cadesse.

Mozione di censura e voto di sfiducia

Una mozione è già stata presentata da Gheorghe Piperea, ECR ed estrema destra, ma con basse probabilità di successo: servirebbe una maggioranza di ben due terzi. Se dovesse passare, la Commissione sarebbe costretta alle dimissioni.

Nuovo candidato da parte del Consiglio Europeo

Se il Parlamento respinge la von der Leyen servono almeno 361 voti su 720, il Consiglio Europeo ha un mese per proporre un nuovo candidato, votato successivamente dal Parlamento.

Una rinascita di una coalizione centrista?

Potrebbe rinascere un’alleanza EPP–S&D–Renew, ma richiederà garantire fedeltà su temi chiave, soprattutto smarcandosi da eventuali accordi con destra conservatrice.

Apertura verso nuovi alleati

In questo caso, remoto, la Von der Leyen potrebbe cercare appoggio dai Verdi o da parte dell’ECR, Conservatori e dei Riformisti Europei, (rappresentati anche da Fratelli d’Italia), ma i Verdi hanno già escluso cooperazioni che compromettano le politiche ambientali.

Cosa succederebbe con blocchi istituzionali perduranti

Se non si trova una nuova maggioranza strutturata, l’UE rischia una paralisi legislativa con rallentamenti sulle nomine strategiche, sul bilancio e su misure urgenti.

Il malcontento si è iniziato con lo scandalo Pfizergate e numeri stretti

Il malcontento è probabilmente iniziato con lo scandalo “Pfizergate” che ha scatenato una mozione e acceso la contestazione interna.

Numeri stretti: per la rielezione servono 361 voti: nelle ultime elezioni, von der Leyen ha vinto con margine risicato grazie al sostegno di EPP, S&D e Renew.

Verdi determinanti: se la coalizione principale lascia fuori i Verdi, si rischia di perdere voti preziosi.

Ursula von der Leyen, la cui sorte è appesa ad un filo, per recuperare dovrebbe: ricucire con i Socialisti e i Verdi modificando il compromesso ambientale, raggiungere un nuovo equilibrio tra centralizzazione efficienza e autonomia nazionale e compattare, infine, una maggioranza ampia, che escluda sanzioni e tensioni legate a scelte politiche ambigue.

Insomma, nei prossimi mesi, i voti in Parlamento e le scelte strategiche della Commissione decideranno se l’UE resterà unita o scivolerà in una stagione di instabilità.

La questione non è solo chi guida Bruxelles, ma quale direzione prenderà l’Europa tra crescita, clima e democrazia. Luca Bartesaghi

Aggiornamento ore 22.00

Von der Leyen, mozione di sfiducia in Aula il 10 luglio

Nel pomeriggio avevamo parlato di malumore nei confronti della von der Leyen. Ora il Parlamento europeo discuterà il prossimo 7 luglio 2025 la mozione di sfiducia nei confronti della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, con voto previsto per il 10 luglio.

L’iniziativa, presentata dall’europarlamentare conservatore Georghe Piperea (ECR), ha raggiunto le 79 firme, superando la soglia minima di 72 deputati richiesta per far avanzare la proposta.

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Infermiere 60enne del S. Martino muore sulla scogliera di Pontetto

Bogliasco, scogliera di Pontetto (foto d'archivio)

Un infermiere 60enne del San Martino è morto oggi pomeriggio sulla scogliera di Pontetto, fra Bogliasco e Pieve Ligure, dove si trovava insieme al figlio e alla compagna.

Gli altri bagnanti hanno chiamato immediatamente i soccorsi, ma per il 60enne purtroppo non c’è stato nulla da fare.

Sul posto sono tempestivamente intervenuti i carabinieri, gli uomini della Guardia Costiera e i sanitari del 118.

Secondo una prima ricostruzione del tragico episodio, l’infermiere si sarebbe tuffato in mare o sarebbe caduto dalla scogliera e finito in acqua. In ogni caso, sembra che sia stato colpito da un fatale malore.

I carabinieri hanno avviato i rilievi del caso per capire l’esatta dinamica dell’episodio. E’ possibile che il pm di turno ordini l’esame autoptico per stabilire la causa del decesso dell’infermiere che abitava a Bogliasco.

 

Caldo, 85enne genovese morto per disidratazione. Bollino rosso fino a venerdì

Caldo a Genova e in Liguria, anziani a rischio (foto d'archivio)

L’ondata di caldo che ha investito Genova non accenna a placarsi. L’allerta con bollino rosso resterà in vigore almeno fino a venerdì 4, mentre gli ospedali cominciano a fare i conti con gli effetti delle temperature estreme.

Solo al pronto soccorso del San Martino, nelle ultime 48 ore, si sono registrati 18 accessi per disidratazione e disturbi correlati al caldo: 9 ieri e 9 oggi.

I pazienti coinvolti sono anziani fragili, affetti da patologie croniche.

Tra i casi più gravi, quello di un 85enne genovese, morto in seguito a uno scompenso cardiaco. Era arrivato in ospedale disidratato e con diverse co-morbilità.

Nel frattempo, i responsabili del San martino hanno ribadito che prosegue regolarmente la distribuzione gratuita di bottigliette d’acqua a pazienti e accompagnatori, una misura ormai consolidata durante i picchi di calore.

Anche al Villa Scassi di sampierdarena si registrano criticità. Tra il 30 giugno e il primo luglio sono stati 7 i ricoveri legati al caldo, su circa 120 accessi al pronto soccorso. Solo uno oggi. In media, si tratta di persone tra i 70 e gli 80 anni.

 

Allarme a Quinto, ricomparsa alga tossica Ostreopsis Ovata

Ostreopsis Ovata
L'alga tossica Ostreopsis Ovata

Sul litorale genovese, nelle zone di Quinto e Bagnara, è stata attivata la fase di allerta per la ricomparsa dell’Ostreopsis Ovata, l’alga tossica di cui è stata rilevata un’abbondante fioritura da parte di Arpal a causa delle attuali condizioni meteo marine e del troppo caldo.

Lo ha comunicato oggi il Comune di Genova, sottolineando che la stazione di monitoraggio Mulino di Crevari rientra invece nella fase di routine.

“La fase di allerta – hanno spiegato da Tursi – non prevede alcun effetto significativo per la cittadinanza, ma è bene prestare maggiore attenzione”.

In presenza di fioritura dell’alga Ostreopsis Ovata possono infatti verificarsi effetti temporanei e reversibili sull’uomo, principalmente a carico delle prime vie respiratorie, dovuti al contatto con l’acqua di mare o all’inalazione dell’aerosol marino.

Il Comune di Genova, che è in costante contatto con Arpal e Asl 3 per garantire un monitoraggio continuo della situazione e adottare eventualmente ulteriori misure di tutela della salute pubblica, ha raccomandato prudenza nella frequentazione delle zone interessate, soprattutto in giornate ventose o con mare agitato.

 

 

Carcere di Sanremo, due agenti feriti da detenuti stranieri

Agente della Penitenziaria arrestato per Introduzione di cellulari in carcere
Polizia Penitenziaria (foto di repertorio)

Ancora violenze nelle carceri della Liguria. Ieri un agente di Polizia penitenziaria in forza al carcere di Sanremo è stato aggredito a calci e pugni da un detenuto straniero che pretendeva di uscire dalla cella.

Lo hanno denunciato oggi i responsabili del sindacato UilPa Polizia penitenziaria.

L’agente è stato trasferito in ospedale per la frattura dello sterno. Ne avrà per 30 giorni.

Inoltre, hanno denunciato i responsabili del sindacato Sappe Polizi penitenziaria, una poliziotta è stata medicata e ha ricevuto sette giorni di prognosi perchè ieri un altro detenuto straniero, durante il rientro in cella, ha spinto il cancello in malo modo ed è stata è stata ferita alla testa.

“Mentre certa politica e le associazioni del pianeta carceri – ha spiegato Vincenzo Tristaino, segretario per la Liguria del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria – si preoccupa unicamente dei ventilatori, frigoriferi e le celle dell’affettività, chi soffre realmente nelle carceri italiane, numeri alla mano viste le molteplici aggressioni, sono i poliziotti penitenziari.

Agenti che fanno anche turni di dodici ore, evidentemente perché la gestione dei servizi è fatta male, e ai quali, quando vengono aggrediti, sembrerebbe quasi che venga sconsigliato di denunciare i violenti”.

 

 

Crollo Morandi, pm: nessuna condanna per attentato a sicurezza dei trasporti

Procura di Genova, pm Walter Cotugno

Tra le accuse ai 57 imputati per il tragico crollo del Ponte Morandi che il 14 agosto del 2018 provocò 43 vittime, non c’è più quella di attentato alla sicurezza pubblica dei trasporti.

Lo ha riferito nell’aula del Tribunale di Genova, nel corso della requisitoria, il pm Walter Cotugno, uno dei titolari dell’indagine.

“Non ci sono prove definitive sul dolo – ha comunicato Cotugno – requisito fondamentale affinché quell’addebito sia mosso, motivo per cui già da ora è possibile affermare che non chiederemo alcuna condanna per la contestazione specifica”.

Si tratta del passaggio più significativo affrontato dall’accusa nell’udienza di ieri che ha escluso il reato più grave, ma ciò non significa che le accuse siano meno pesanti.

Per gli imputati, tra cui l’ex amministratore delegato di Aspi Giovanni Castellucci (oggi in carcere per la strage del bus ad Avellino nel 2013), l’ex direttore centrale operazioni Paolo Berti (detenuto per lo stesso motivo di Castellucci) e l’ex responsabile nazionale manutenzioni di Autostrade Michele Donferri Mitelli, restano numerose imputazioni come il crollo e il disastro colposo e gli omicidi plurimi aggravati a partire dall’omicidio stradale, oltre ai falsi.

 

Botte a spacciatori? Inquirenti ascoltano i giovani stranieri irregolari

Caruggi, agenti Polizia locale di Genova (foto d'archivio)

Inchiesta della Procura di Genova su 15 agenti della Polizia locale accusati di falso e lesioni.

Il giudice per le indagini preliminari Andrea Morando ha disposto, su richiesta della pm Sabrina Monteverde, un incidente probatorio per sentire come testimoni i tre giovani stranieri irregolari che sarebbero stati fermati da alcuni agenti per presunti reati legati allo spaccio di droga e poi minacciati e picchiati (3, 5 e 21 giorni di prognosi).

Secondo la pubblica accusa, nei verbali gli agenti parlavano di atti di autolesionismo o di resistenza per giustificare le botte.

Essendo le presunte vittime tutti stranieri irregolari, lasciati liberi e mai rimpatriati, il rischio è che diventino irreperibili e quindi non possano più essere chiamati a testimoniare in un futuro processo.

Da qui la necessità di “anticipare la prova” attraverso l’incidente probatorio, dove i tre testimoni, pur indagati in procedimento connesso, non potranno avvalersi della facoltà di non rispondere, ma saranno assistiti dai loro avvocati.

L’udienza è stata fissata il 7 luglio.

Alle presunte lesioni e ai presunti falsi verbali si aggiungono i presunti furti durante alcuni sgomberi per questo ad alcuni agenti è stato contestato anche il reato di peculato.

Sempre secondo i pm genovesi, sarebbe quindi emerso un sistema che secondo loro prevedeva un “uso spregiudicato della violenza” e continue minacce “nei confronti di soggetti ai margini della società, non in grado di difendersi al cospetto di uomini in divisa, forti del fatto che la loro parola di pubblici ufficiali non potrebbe mai essere messa in discussione”.

I 15 agenti indagati nel frattempo sono stati trasferiti dall’amministrazione Salis a “incarichi non operativi”.

 

Il percorso del 2° Rally Valle Arroscia attende piloti e vetture sulle strade della Taggiasca e dell’Ormeasco

Araldo - Boero (Skoda Fabia - Foto Magnano)

Il 12 e 13 luglio in lizza anche Jacopo Araldo, vincitore della scorsa edizione.

Con il collaudo del percorso, effettuato con esito positivo nella mattinata odierna, entra nella fase calda il “2° Rally della Valle Arroscia – sulle strade dell’Ormeasco e della Taggiasca”, previsto il 12 e 13 luglio prossimi con l’organizzazione della Scuderia Imperia Corse.

L’intera gara si svilupperà intorno a Pieve di Teco, naturale e storico fulcro dell’intera vallata, che sarà articolata su 2 tappe e 256,70 km di percorso, 59,14 dei quali relativi alle 6 prove speciali, 3 tratti – “Aquila d’Arroscia” (km. 6,11), “Mendatica” (km. 14,46) e “Rezzo” (km. 9,00) – da percorrere due volte.

La partenza verrà data alle ore 17:45 di sabato 12 luglio da Corso Mario Ponzoni, dove è anche fissato l’arrivo alle 15:32 del giorno dopo. La seconda speciale della prima frazione si svolgerà completamente in notturna.

Tra due giorni, il 4 luglio, si chiuderanno le iscrizioni. Tra chi ha inviato e ufficializzato la propria adesione c’è il piemontese Jacopo Araldo, dominatore della scorsa edizione e già vincitore del titolo assoluto della Coppa Rally di Zona-2 2025. E ci sono anche una ventina di Fiat Seicento di Classe A0 pronte a giocarsi il “Trofeo Seicento Summer Edition”, un rally nel rally che vedrà al volante delle piccole berlinette parecchi tra i più quotati piloti liguri e nazionali.

Il “2° Rally della Valle Arroscia – sulle strade dell’Ormeasco e della Taggiasca” si avvale del supporto di Fondazione Carige e Regione Liguria, del patrocinio della Provincia di Imperia e della collaborazione dell’Unione dei Comuni – Armo, Aquila d’Arroscia, Borghetto d’Arroscia, Cosio d’Arroscia, Mendatica, Montegrosso Pian Latte, Pieve di Teco, Pornassio, Ranzo, Rezzo e Vessalico – dell’Alta Valle Arroscia, che ha scelto questa manifestazione per promuovere il proprio territorio e fare conoscere quei prodotti – il vino rosso Ormeasco, l’olio EVO derivato dalle olive taggiasche e il famoso Aglio di Vessalico – da tempo apprezzati anche fuori dai confini liguri.

Per informazioni sulla gara, è possibile consultare il sito dell’organizzazione, https://www.scuderiaimperiacorse.it/, oppure inviare una e-mail a scuderiaimperiacorse@gmail.com o seguire i profili social Facebook ed Instagram della Scuderia Imperia Corse.