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Lo Sport come mezzo di inclusione

Lo Sport come mezzo di inclusione
Lo Sport come mezzo di inclusione

Lo Sport come mezzo di inclusione, il Distretto Rotary e Carmagnani “AC” SpA, con CONI Liguria, supportano lo sport dei bimbi ucraini

Lo Sport come mezzo di inclusione. Un contributo di 4.000 euro per aiutare bambini e ragazzi ucraini scappati dalla guerra e arrivati in Liguria a integrarsi attraverso lo sport.

Rotary e la Attilio Carmagnani AC SpA hanno presentato stamattina a Genova il loro sostegno a un’iniziativa lanciata dal Coni e dalla Regione Liguria nei mesi scorsi: federazioni e associazioni sportive affiliate al comitato olimpico regionale mettono a disposizione l’iscrizione gratuita ai profughi minorenni, che da oggi, attraverso il supporto economico di Rotary e Carmagnani, potranno anche ricevere gratuitamente le divise e le attrezzature necessarie per lo sport scelto.

Il progetto è partito: una sessantina le società che si sono messe a disposizione in tutta la Liguria, una ventina quelle attualmente coinvolte per una trentina di bambini e giovani già iscritti nella sola Genova. Ai piccoli migranti che vorranno fare sport verrà offerta anche la visita medica non agonistica necessaria per l’iscrizione, che potrà essere effettuata o attraverso medici rotariani o attraverso accordi che il Rotary siglerà con Asl e centri privati.

“Stiamo facendo questo piccolo, grande passo che da una situazione di emergenza ci porta a una situazione di normalità- commenta padre Vitaliy Tarasenko, cappellano della comunità ucraina genovese- questi segni di vicinanza sono una costante conferma che gli Ucraini non sono rimasti soli. Soprattutto, non abbiamo lasciato da soli i ragazzi che hanno perso tutto: offrirgli la possibilità di fare sport, soprattutto di squadra, è un bellissimo segnale di accoglienza e di ospitalità. La pace non si può rinnovare da soli, ma tutti insieme”.

Solo a Genova, sono circa 4.000 i profughi ucraini arrivati dall’inizio della guerra, 6.000 stimati in tutta la Liguria: di questi, circa tre su quattro sono minori. Gli arrivi negli ultimi mesi sono decisamente diminuiti, superati dai ritorni in patria.

Il presidente del Coni Liguria, Antonio Micillo, sottolinea: “Sono molte le società sportive che hanno dato la disponibilità ad accogliere questi ragazzi nelle proprie strutture e con questo nuovo aiuto sarà ancora più facile. Qualcuno è già stato iscritto, anche se non abbiamo un quadro completo perché, come è giusto, chi fa solidarietà non deve mettere manifesti. Oggi cogliamo l’occasione per rilanciare l’iniziativa a tutto il mondo sportivo ligure per dare un aiuto concreto a questa comunità, in grande difficoltà in questo momento”.

“Con questo progetto – conclude Anselmo Arlandini, Governatore del Distretto Rotary 2032 – riusciamo a seguire il bambino che vuole fare sport dal momento preliminare in cui deve fare la visita per l’idoneità sportiva non agonistica fino a quando scenderà in campo, passando per l’iscrizione alla società e l’acquisto di tutta l’attrezzatura”.