L’aggressione e il ferimento dell’agente
Momenti di forte tensione nella Casa circondariale di Villa Andreino, alla Spezia, dove un detenuto ha tentato di aggredire un altro recluso. Un poliziotto penitenziario, intervenuto per evitare il contatto, è stato colpito alla testa con una bastonata riportando una prognosi di cinque giorni. L’agente è stato portato in ospedale, mentre il detenuto protagonista della lite ha successivamente dato in escandescenza, procurandosi da solo diverse ferite.
Le difficoltà quotidiane nelle carceri liguri
Vincenzo Tristaino, segretario regionale per la Liguria del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, ha sottolineato come episodi di questo genere siano purtroppo la quotidianità per gli operatori del settore. Secondo il sindacalista, la situazione nelle carceri liguri è resa ancora più complessa dalla mancanza del Provveditorato regionale dell’Amministrazione Penitenziaria, soppresso nel 2017. Tristaino chiede con forza la riapertura del PRAP a Genova per superare le inefficienze generate dalla dipendenza gestionale dal Piemonte.
L’appello del SAPPE: servono riforme strutturali
Donato Capece, segretario generale del SAPPE, riconosce un maggiore ascolto da parte dell’attuale governo e dell’Amministrazione Penitenziaria, ma ribadisce che non bastano buone intenzioni. Capece sollecita interventi concreti, come la riapertura dei Provveditorati regionali chiusi negli ultimi anni, tra cui quello di Genova, sul modello di quanto già avvenuto a Perugia e Pescara.
Nuova organizzazione delle carceri e ruolo della Polizia Penitenziaria
Il leader del SAPPE propone una revisione dell’organizzazione degli istituti penitenziari, suddividendoli in tre livelli: massima sicurezza, media sicurezza e custodia attenuata. Tale differenziazione permetterebbe anche una formazione mirata del personale e un impiego più equilibrato delle professionalità: più Polizia Penitenziaria nelle strutture di massima sicurezza e maggiore presenza di educatori e assistenti sociali negli istituti meno complessi.
Capece ribadisce inoltre che la Polizia Penitenziaria deve concentrarsi sulle funzioni di osservazione e sicurezza, garantendo supporto all’attività giudiziaria e rafforzando il Nucleo Investigativo Centrale, con l’obiettivo di trasformarlo in un vero e proprio Servizio Centrale di polizia giudiziaria. Un passo che, secondo il sindacato, consentirebbe di dotare il Corpo di strumenti più incisivi contro la criminalità organizzata e il terrorismo.
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