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Droga dalla Puglia a Genova: 11 condannati. Anche pentiti di mafia

Genova, la Dia sequestra appartamento e due auto ad imprenditore
Direzione investigativa antimafia (Dia)

Si è concluso oggi a Genova con undici condanne il processo nato dall’inchiesta su un presunto traffico di droga tra la Liguria e la Puglia, scoperto nel 2022 dopo una rapina al supermercato Basko di Molassana.

L’episodio, sventato per caso da un maresciallo della Guardia di Finanza libero dal servizio, aveva portato alla scoperta di un’auto parcheggiata con all’interno sei panetti di cocaina, mazzette di denaro nascoste in una scatola di panettone, una pistola e documenti vari.

Durante quell’intervento il pubblico ufficiale era stato aggredito con un coltello da un pugliese, poi fuggito, identificato in seguito come Domenico Milella, collaboratore di giustizia ed ex boss della criminalità barese sotto protezione.

La sentenza, pronunciata dalla giudice Carla Pastorini, ha accolto in parte le richieste della pm Monica Abbatecola. Non è stata infatti riconosciuta l’associazione per delinquere.

La giudice ha inflitto la pena più severa ad Antonio Enzo Masotina (10 anni, 8 mesi e 20 giorni) e a Mirko Salvatore Celi (8 anni e 20 giorni). Seguono Domenico Milella (7 anni e 10 mesi), Francesco Keoma Iemma (7 anni e 6 mesi), Ivan Loiacono (4 anni e 8 mesi), Gabriele Lavozza (3 anni e 6 mesi), Jessica Rinaldi (3 anni), Andrea Mola (4 anni), Davide Pellegrino Lauria (2 anni e 8 mesi) e Alfonso Capotosto (4 anni). Milena Donofrio è stata condannata a un anno e otto mesi per favoreggiamento e falsa denuncia.

Iemma, Celi, Masotina, Rinaldi e Pellegrino Lauria sono stati assolti dall’imputazione di associazione per delinquere, ritenendo non provata l’esistenza di un’organizzazione stabile.

L’inchiesta, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Genova, aveva ipotizzato l’esistenza di un gruppo attivo nel traffico di droga tra la Liguria e la Puglia e coinvolto nella rapina di Molassana.

Tuttavia, nel corso del dibattimento, l’impianto associativo è caduto, lasciando in piedi solo le responsabilità individuali per i singoli episodi di spaccio di sostanze stupefacenti e i reati collegati.