Morti anche diversi civili. Raid aerei israeliani contro l’Iran: dichiarato lo stato di emergenza
Israele ha lanciato una serie di attacchi aerei in territorio iraniano, prendendo di mira siti strategici legati al programma nucleare e non solo.
A comunicarlo è stato il ministro della Difesa Israel Katz, che ha proclamato lo “stato di emergenza speciale” su tutto il territorio nazionale. La decisione, ha spiegato Katz, è motivata dal timore di una rappresaglia imminente da parte iraniana, con lanci di missili e droni contro città israeliane. I cittadini sono stati invitati a seguire le indicazioni delle autorità e a rifugiarsi nei bunker protetti.
Teheran: “Puniremo Israele per l’aggressione”
La reazione iraniana è stata immediata. Il comandante in capo dell’esercito Abdolrahim Mousavi, citato dall’agenzia Mehr, ha annunciato che le forze armate hanno ricevuto l’ordine dalla Guida Suprema Ali Khamenei di infliggere una dura punizione a Israele. Secondo quanto riferito, l’Iran ha già lanciato circa 800 droni contro obiettivi israeliani, con i velivoli che stanno transitando attraverso lo spazio aereo di Siria e Iraq.
Forze alleate impegnate nell’intercettazione dei droni
Per contrastare l’ondata di droni iraniani, sono attivamente coinvolti caccia americani, israeliani e britannici. Le operazioni di difesa si stanno concentrando sull’intercettazione dei droni in arrivo, che potrebbero colpire infrastrutture civili e militari in Israele. Nel frattempo, Teheran ha chiesto la convocazione urgente del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, denunciando l’attacco israeliano come una violazione della sovranità nazionale.
Uccisi alti ufficiali iraniani e scienziati del nucleare
Tra le vittime dei raid israeliani ci sarebbero figure chiave del sistema militare e scientifico iraniano. Secondo fonti ufficiali di Teheran, è stato ucciso il comandante delle Guardie della Rivoluzione (IRGC) Hossein Salami, in carica dal 2019. Colpiti anche due importanti scienziati: Fereydoon Abbasi-Davani, già sopravvissuto a un tentato attentato nel 2010, e il fisico Mohammad Mehdi Tehranchi, rettore dell’Università Islamica Azad.
Netanyahu: “Conflitto lungo, serve pazienza e fiducia”
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha parlato al Paese dopo l’attacco, affermando che l’operazione iniziale è stata un successo ma ha anche avvertito che il conflitto potrebbe protrarsi nel tempo. Netanyahu ha invitato gli israeliani alla calma e alla resilienza, assicurando che lo Stato saprà difendersi e rispondere con forza.
Intanto, il suo aereo è decollato in via precauzionale in vista di un possibile contrattacco iraniano.
Migliaia di riservisti richiamati in Israele
L’esercito israeliano ha ordinato il richiamo urgente di migliaia di riservisti. La mobilitazione straordinaria conferma la gravità della situazione e l’eventualità di un’escalation militare su larga scala. Le forze armate si preparano a sostenere operazioni prolungate sia sul fronte interno che esterno.
Gli Stati Uniti si dissociano: “Nessun coinvolgimento”
Mentre l’ex presidente Donald Trump ha convocato una riunione di gabinetto per monitorare gli sviluppi, l’amministrazione americana ha dichiarato ufficialmente di non aver partecipato né fornito assistenza militare all’attacco israeliano. Una presa di distanza netta, che potrebbe influenzare i delicati equilibri diplomatici in Medio Oriente.
Aggiornamento
Il Boeing 767-338ER del governo israeliano avrebbe lasciato Tel Aviv.
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