Tre importanti dipinti del Seicento, rubati nel 1981 a Genova, sono stati restitui alla Città presso il Galata Museo del Mare dal comandante del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Genova, tenente colonnello Antonio Quarta, alla presenza del comandante provinciale Carabinieri di Genova, colonnello Gianluca Feroce.
Nel maggio 2019 i Carabinieri del Nucleo TPC di Genova erano stati informati dalla Casa d’Aste genovese “Wannenes” che una coppia di dipinti raffiguranti dei velieri, appartenenti ad un lotto di opere d’arte affidate per la vendita, potevano essere riconducibili al “Museo Navale” di Genova Pegli, che nel settembre del 1981 aveva subìto una rapina.
L’immediata analisi comparativa tra le due tele segnalate dalla Casa d’Aste e i dati descrittivi e fotografici dei beni trafugati dal museo genovese, presenti nella “Banca dati dei beni culturali sottratti” gestita dal Comando TPC, la più grande Banca dati di settore esistente al mondo per mole di immagini e dati informatizzati in essa contenuti, ha consentito di accertare che le opere erano effettivamente due delle 34 tele rubate.
Al contempo, gli investigatori, attraverso un approfondito esame dell’intero lotto di beni, hanno individuato un terzo dipinto riconducibile allo stesso furto.
Le tre opere d’arte, del valore commerciale complessivo di circa 30.000 euro, sono state quindi sequestrate.
L’attività d’indagine dei carabinieri ha consentito di identificare, quale mandante a vendere dei dipinti, una donna incensurata residente in provincia di Alessandria.
Si tratta di una benestante aveva ereditato i quadri dalla defunta madre.
Inoltre, è stato individuato il ricettatore delle tele rubate: un noto pregiudicato ligure ormai deceduto e considerato molto attivo nel settore all’epoca del furto.
Di fondamentale supporto alle investigazioni si sono rivelati gli elementi descrittivi e fotografici presenti nella banca dati dei carabinieri, dove erano confluite le immagini e i documenti prodotti al momento della rapina.
Il dettagliato quadro probatorio fornito all’Autorità Giudiziaria ligure ha, infine, determinato l’emissione del provvedimento di dissequestro e di restituzione delle tre opere al “MuMA” di Genova.
Gli sforzi dei carabinieri, che hanno conseguito questo significativo risultato grazie anche ai proficui e costanti rapporti di collaborazione esistenti con le Case d’Aste presenti in Liguria, sono ora rivolti al recupero delle altre opere ancora mancanti all’appello.