Rossetti, ok a rinnovo pesca in deroga per la Liguria
“La Commissione europea ha approvato il rinnovo della pesca in deroga del rossetto. La deroga riguarda sostanzialmente la distanza minima dalla costa e la profondità minima per le sciabiche da natante utilizzate per la pesca della specie ittica rossetto (aphia minuta)”.
Lo ha annunciato l’assessore regionale all’Agricoltura e Pesca Stefano Mai (Lega).
“La proroga – ha spiegato l’assessore Mai – è stata concessa fino al 31 marzo 2021 ai pescherecci che sono già autorizzati a operare in Italia, e specificatamente per la zona di pesca GSA9 che comprende le acque territoriali adiacenti alle coste della Liguria e della Toscana”.
Viene concessa la possibilità, quindi, di continuare la pesca del rossetto effettuata con sciabiche da natante utilizzate da imbarcazioni, registrate nella Direzione marittima di Genova e Livorno, aventi un’attività comprovata di oltre cinque anni in questo tipo di pesca e per le quali sia escluso qualsiasi aumento futuro dello sforzo di pesca.
“Una sfida vinta per tutto il comparto della pesca ligure, ma anche il punto di partenza per raggiungere altri traguardi che restituiscano dignità ai nostri pescatori. Ringrazio i miei uffici – ha aggiunto l’assessore Mai – i nostri consulenti tecnici che hanno saputo sostenere in qualità di capofila la nostra richiesta dinanzi la Commissione europea, i colleghi della Toscana, le associazioni di categoria, il comitato di pilotaggio e il Ministero per la grande collaborazione dimostrata”.
Il Genoa sta ancora pensando al futuro della propria panchina, con Juric appeso ad un filo e le possibili alternative che si rincorrono nelle ipotesi dei media.
Juric potrebbe avere dalla sua l’attenuante di un calendario molto complicato e l’indulgenza di Preziosi a tenerlo almeno fino al derby.
Sullo sfondo poi ci sono Ballardini, ma bisogna vedere se il romagnolo tornerà dopo il benservito ottenuto, e Nicola, idea stuzzicante ma che nn convince del tutto.
Infine un sogno, Cesare Prandelli, ex tecnico del Valencia e CT azzurro che è ora libero e potrebbe voler tornare in serie A. C’e Però da battere la concorrenza dello Sporting Lisbona oltre ad un ingaggio importante. La panchina rossoblu è sempre traballante.
Parla anche il direttore sportivo Carlo Osti dopo il k.o. interno con il Torino.
«È una sconfitta che brucia e che ci fa riflettere – ammette -, perché i granata hanno fatto una grande partita, ci sono stati superiore in tutto e hanno vinto meritatamente. Dobbiamo crescere: i numeri dicono che abbiamo preso tanti gol nelle ultime due partite, bisogna migliorare. Ora però è giusto archiviare in fretta».
Posizione. «Abbiamo dei valori, come già dimostrato, e dobbiamo metterli in mostra nuovamente già a partire da Roma – continua il dirigente doriano -. Sogni europei? Non ne avevamo mai parlato, la parte sinistra della classifica è il nostro obiettivo, dipende solo da noi quale sarà la posizione finale. Abbiamo 27 partite per arrivarci. Dobbiamo lavorare e il mister è una garanzia in questo senso».
«Non ci sono alibi, il Torino ha dimostrato di essere migliore di noi in questa partita». Marco Giampaolo sintetizza così la caduta interna contro i granata, capaci di espugnare Marassi a 25 anni di distanza dall’ultima volta in A. «Sconfitte così non si digeriscono – dice -. Con tutto il rispetto per i nostri avversari un 1-4 non possiamo accettarlo. Dobbiamo sempre stare nella partita: ecco cosa abbiamo sbagliato. Questo risultato ci ridimensiona, perché una squadra che ha ambizioni non può accettarlo».
Fisico. Evidente la differenza in fatto di peso e centimetri. L’allenatore blucerchiato conferma: «I granata sono molto forti fisicamente e non ci hanno fatto giocare. Li ha favoriti anche il metro arbitrale: che ha fatto spesso correre. Tipo nel momento in cui Barreto è stato travolto sotto i Distinti? Sì, tutto è nato sotto una cattiva stella, con l’infortunio e il gol subìto. Ora bisogna analizzare e ripartire».
Nel primo tempo due perle di Ciccio Tavano, una rovesciata ed un pallonetto, nella ripresa il tris di Caccavallo.
Ritorna senza punti dalla trasferta toscana l’Albissola, che poco ha potuto davanti ad una squadra ben attrezzata in tutti i reparti, con i due capocannonieri nel pacchetto offensivo. Che non hanno lasciato scampo ai ceramisti.
Il Savona pareggia 1-1 ad Arconate in un match ricco di occasioni. Un buon inizio per i biancoblù che ci provano subito con Tognoni ma la sua conclusione si spegne di poco a lato.
L’Arconatese sfruttando la fisicità dei suoi attaccanti alla prima vera occasione si porta in vantaggio di testa con Sarr.
Pronta la reazione dei nostri ragazzi che con Cambiaso creano l’occasione più importante ma una super parata dell’estremo avversario gli nega il gol.
Allo scadere del primo tempo per atterramento in area di Bacigalupo, l’arbitro concede un calcio di rigore che Francesco Virdis non sbaglia segnando l’8° gol stagionale.
Nella ripresa è un Savona determinato a portare a casa i tre punti, dalla panchina in varie fasi della gara entrano Bartolini, Fenati, Piacentini e Muzzi che provano a dare ossigeno alla manovra. Il più pericoloso è Bartolini che crea e ci prova anche con un diagonale che esce di poco alla destra del portiere.
Occasionissime per Boilini e Cambiaso che per pochi centimetri non riescono a segnare il gol vittoria. Nel recupero anche Bellussi respinge una palla pericolosa che sarebbe stata davvero la beffa in un match bello e combattuto.
Entella-Pisa 2-0. Finisce con un’altra vittoria la seconda partita dell’ Entella in questo campionato di serie C.
Partita temuta sia per il valore dell’ avversario che per la particolarità della stagione dei ragazzi di Boscaglia che hanno dato risposte positive su tutti i fronti, caratteriale, fisico tecnico e tattico. A segno Mota e Diaw su rigore.
Virtus Entella – Pisa 2-0 | Nerazzurri opachi e nervosi: sconfitta meritata a Chiavari
Virtus Entella – Pisa 2-0
Virtus Entella (4-3-1-2): Massolo; Belli (85′ Martinho), Pellizzer, Benedetti, Germoni; Nizzetto, Paolucci, Eramo (85′ Icardi); Currarino (76′ Baroni); Mota Carvalho (79′ Ardizzone), Diaw (85′ Caturano). All. Boscaglia
Pisa (3-5-2): Gori; Liotti, Brignani, Meroni; Lisi, Di Quinzio (81′ Cernigoi), Gucher (67′ De Vitis), Marin, Birindelli (67′ Zammarini); Marconi (81′ Masi), Masucci. All. D’Angelo
Un 17enne genovese la notte scorsa è stato fermato dai carabinieri mentre guidava l’auto, ovviamente senza la patente, che aveva appena sottratto all’inconsapevole nonno.
Lo studente aveva inoltre caricato a bordo altri suoi amici, tutti e tre minorenni, per una “bravata” che gli è costata cara.
I carabinieri, che lo hanno bloccato in via Giordano Bruno ad Albaro dopo un breve inseguimento, gli hanno infatti comminato una sanzione da 3500 euro.
Il 17enne era in possesso di una patente per la guida dei motocicli, che gli è stata sequestrata.
Ieri i Carabinieri della Stazione dell’Arma di Nervi, a termine di indagini, hanno denunciato in stato di libertà per furto aggravato in concorso un marocchino di 24 anni residente a Genova e una 21enne residente in provincia di Alessandria, entrambi disoccupati e con pregiudizi di polizia.
I due giovani, lo scorso 10 agosto, nei pressi degli scogli sottostanti la passeggiata Anita Garibaldi, secondo gli investigatori avevano rubato una borsa contenente oggetti, vestiario ed effetti personali di un 61enne genovese che era andato tranquillamente al mare per una giornata di sole.
Dopo la bastonata con l’Inter nervosismo in casa rossoblu
Genoa, ripartenza difficile: ora il Napoli, poi il derby… Già allertato Prandelli?
Così non va. Così proprio non va. Il Genoa torna dalla doppia trasferta di San Siro contro Milan ed Inter con zero punti all’attivo.
Se con i rossoneri la squadra si era comportata bene, risultando sconfitta al 93’ per una disattenzione difensiva, contro l’undici di Spalletti c’è stato un vero e proprio crollo e se è finita “soltanto” 0-5 lo si deve all’ottima prestazione del portierino Radu.
Insomma, quattro gare e mister Juric ancora alla ricerca della prima vittoria del suo ciclo, avendo raggranellato per ora soltanto due pari.
Certo, il cambio in panchina in casa genoana aveva lasciato perplessi un po tutti, giocatori in primis; defenestrazione di Ballardini e ritorno di Juric in panca, quest’ultimo dopo le precedenti due esperienze passate che lo avevano visto fare più danni che altro.
L’opinione dei più è che se non ci fosse stato il cambio di tecnico il Genoa oggi avrebbe almeno un paio di punti in più in graduatoria, una graduatoria che poi non cosi male, visto che la terzultima in classifica dista ben 8 punti.
Ora nell’ambiente si dice che Juric se domenica prossima non dovesse fare punti con il temibile Napoli verrebbe sollevato dall’incarico; ed il Grifone batterebbe un ulteriore record nella sua storia ultracentenaria: tre tecnici in panchina in sole dodici gare di campionato.
Preziosi forse si è fatto prendere la mano dopo l’1-3 con il Parma, allontanando Ballardini; e se veramente con i partenopei arrivasse una sconfitta, chi andrebbe a sedersi sulla panca rossoblu?
Non certo il tecnico romagnolo, che tra l’altro è stato dipinto malissimo dallo stesso patron genoano al momento dell’esonero, essendo stato definito “uno che non sa allenare e che ha subito 13 esoneri su 14 campionati”.
Tra l’altro, come riporta sul proprio sito l’emittente Telenord (in orbita giochi Preziosi, ndr) al Presidente letteralmente furibondo non è piaciuto che Juric abbia lasciato in panchina contro l’Inter il capocannoniere del campionato Krysztof Piatek, “Perchè lui il pistolero lo vorrebbe sempre in campo”.
Se salterà anche il tecnico croato – dopo appena cinque gare – i nomi che si fanno sono almeno tre: il primo è Nicola, ex giocatore rossoblu, che conosce bene l’ambiente, ma che molti giudicano ancora immaturo per una panca scottante come quella del Grifone. Il secondo nome è quello di Ranieri; costerebbe magari qualcosa di più, ma è uomo che non scende a compromessi ed a interferenze sulla guida tecnica della squadra ed una sua convivenza con il vulcanico Preziosi sarebbe difficilissima. Il terzo è l’ex tecnico della Nazionale Prandelli; un signor allenatore che riesce a tenere lo spogliatoio in armonia anche in momenti difficili; secondo fonti attendibili sarebbe già stato allertato.
Juric intanto cerca di difendersi dagli attacchi che gli stanno arrivando un pò da ogni parte: “Stiamo pagando il basso livello di alcuni giocatori: ho capito che ci sono ruoli un po’ scoperti, ma sono fiducioso per il futuro”.
Ma come, giocatori di basso livello? Accusare i giocatori in rosa di essere un pò… “grammi”, non è certo il modo migliore per rasserenare l’ambiente!
E poi, diciamo la verità: anche se con il Napoli arrivasse un pareggio o addirittura un risultato roboante (c’è riuscita la Sampdoria…) è chiaro a tutti che la festa al tecnico sarebbe soltanto rimandata.
Infine, la tifoseria, che è letteralmente furiosa nei confronti di Società ed allenatore; il cuore dei tifo rossoblu è convinto che Juric sia un semplice traghettatore, richiamato perché ancora a libro-paga. “Certo che così – dicono i sostenitori genoani – si gioca ancora una volta sulla pelle del vecchio Grifone”.
Comunque, in questa situazione di grande instabilità, veramente la partita di sabato con il Napoli sarà fondamentale.
E se ci sarà l’ennesimo ribaltone questo sarà favorito anche dalla sosta del campionato; anche perché dopo quindici giorni ci sarà il derby con la Sampdoria, appuntamento sacro per i tifosi: guai a fallire la gara delle gare!
Franco Ricciardi
Franco Ricciardi
Franco Ricciardi è nato a Genova nel 1955. Giornalista iscritto all’Albo dal 1980, ha collaborato e collabora con le più importanti testate genovesi, Il Secolo XIX, Il Lavoro, La Repubblica, il Corriere Mercantile ed è stato tra i primissimi radiotelecronisti genovesi (Radio Liguria 1, Telecittà, Telegenova, Primo Canale.
Negli anni 80 fondò, come editore, il giornale “Noi Genoani”, che veniva distribuito allo Stadio”.
Samp-Torino, Osti: ko che fa riflettere
Parla anche il direttore sportivo Carlo Osti dopo il k.o. interno con il Torino.
«È una sconfitta che brucia e che ci fa riflettere – ammette -, perché i granata hanno fatto una grande partita, ci sono stati superiore in tutto e hanno vinto meritatamente. Dobbiamo crescere: i numeri dicono che abbiamo preso tanti gol nelle ultime due partite, bisogna migliorare. Ora però è giusto archiviare in fretta».
Posizione. «Abbiamo dei valori, come già dimostrato, e dobbiamo metterli in mostra nuovamente già a partire da Roma – continua il dirigente doriano -. Sogni europei? Non ne avevamo mai parlato, la parte sinistra della classifica è il nostro obiettivo, dipende solo da noi quale sarà la posizione finale. Abbiamo 27 partite per arrivarci. Dobbiamo lavorare e il mister è una garanzia in questo senso».