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Nuova caserma VVF a Quarto, De Ferrari e Giordano: soldi da Governo ci sono, fare presto

Ex manicomio Genova Quarto

“Sono soddisfatto per l’apertura della giunta regionale a seguire con massima attenzione il percorso con Comune di Genova e ARTE, che porterà nel capoluogo ligure un nuovo distaccamento nel Levante genovese. È un primo passo verso la normalità di un corpo di soccorso tecnico urgente, ancor più indispensabile in una città come Genova che purtroppo è costretta a convivere da anni con un cronico stato di emergenza tra dissesto diffuso, incendi boschivi, alluvioni, calamità climatiche e l’immane tragedia del Ponte Morandi”.

Lo ha dichiarato stamane il consigliere regionale Marco De Ferrari, a seguito dell’interrogazione di ieri in aula sull’iter necessario “a favorire in tempi rapidi” l’apertura del nuovo distaccamento dei Vigili del Fuoco nel Levante genovese (ex manicomio di Quarto).

“Finalmente – ha aggiunto il consigliere comunale di Genova Stefano Giordano (M5S) De Ferrari – con il nuovo Governo sta arrivando anche per i vigili del fuoco un positivo cambiamento con le prime importanti risorse umane e materiali, che daranno nuova linfa e vigore al corpo, nel contesto in cui sono naturalmente collocabili, ossia la Protezione civile.

Ogni volta che vediamo passare un mezzo dei VVF comprendiamo tutti che qualcuno è in emergenza, ma a quasi nessuno viene in mente che a trovarsi in emergenza sono gli stessi vigili del fuoco.

L’emergenza che vivono oggi i VVF è purtroppo l’eredità lasciata dalle politiche scellerate dei governi precedenti, tutte mirate al risparmio.

Politiche che hanno precarizzato il Corpo, portandolo a un totale di circa 50 mila precari. Lavorano tutti in condizioni destabilizzanti e con grave carenza di organico (non solo abbiamo un solo vigile del fuoco ogni 14 mila abitanti, ma addirittura l’età media è prossima ai 50 anni).

E poi: la carenza è evidente anche per quanto concerne risorse e mezzi, molti dei quali sono decisamente datati (alcuni hanno ormai 25 anni di servizio)”.

“Infine – hanno sottolineato De Ferrari e Giordano – ricordiamo che abbiamo un solo presidio ogni 300 chilometri quadrati.

Il nuovo distaccamento nel Levante genovese porterà circa 40 nuovi vigili del fuoco per la sola città di Genova, oltre a quelli già previsti per tutta la Liguria.

Il milione e 600 mila euro stanziato a livello nazionale in legge di bilancio a fine dicembre per questo specifico progetto, permetterà quindi di saturare una cronica lacuna territoriale genovese e, in caso di specifica emergenza, permetterà agli stessi vigili del fuoco di dare una risposta migliore e ancora più tempestiva alla cittadinanza”.

A quanto ci è stato riferito dall’assessore regionale competente, risulterebbero ancora alcune difficoltà di stampo tecnico sulla decisione definitiva di collocare questo distaccamento all’interno dell’area dell’ex Ospedale psichiatrico di Quarto. Come MoVimento 5 Stelle seguiremo con attenzione i futuri sviluppi per far sì che la tempistica per inaugurare definitivamente questa nuova e attesa realtà sia la più breve possibile”.

 

9° Trofeo Lanterna: tutto pronto per la grande kermesse di Taekwondo

Si terrà domenica prossima, al PalaCus di Genova, l’appuntamento con il 9° Trofeo Lanterna.

L’annuale rassegna interregionale di taekwondo, a cura della Lanterna Taekwondo, sarà caratterizzata dalla partecipazione di ben 465 atleti, in forza a 43 società provenienti da 6 regioni italiane con la partecipazione di una rappresentativa francese di NizzaDalla Liguria, Black Shark, Hung Ki Kim Genova, Hwasong, Lanterna Taekwondo, Scuola Taekwondo Genova 2, Sport Village Taewondo, Olympic Center, Vallescrivia, Black Dragon Academy, Dojang, GS San Bartolomeo, Marassi Taekwondo, Scuola Taekwondo Genova, Olimpia Taekwondo.

Dalla Lombardia, Polisportiva Vaianese, Elite Taekwondo Center, Spazio 66, Taekwondo Rozzano, Phoenix Milano, Combat Team Pagliara, Taekwondo Roncello, Centro Arti Marziali Pavia, Solbiatese e New Fight. Dal Piemonte, Alessandria Taekwondo, ATC Warriors, Stone Age, Taekwondo Dragon, AnnoZero, Torino Taekwondo Union e Taekwondo Gattinara. Dalla Sardegna, Taewondo Oliena, Taekwondo Berchidda, Terranova, Olmedo. Dalla Toscana, TKD Viareggio, TKD Academy, TKD Pisa, TKD Attitude e Primavera Taekwondo.

Dal Lazio, Fares Taekwondo.  Sono Lanterna Taekwondo (39 atleti) e Taekwondo Rozzano (37) a vantare il maggior numero di partecipanti.

La gara è riservata a Esordienti B (nati dal 2012 al 2013) per cinture bianche, gialle, verdi-blu, rosse-nere, Esordienti A (nati dal 2010 al 2011) per cinture bianche, gialle, verdi-blu e rosse-nere, Cadetti B (nati dal 2008 al 2009) per cinture bianche-gialle, verdi-blu; rosse-nere, Cadetti A (nati dal 2005 al 2007) per cinture bianche-gialle, verdi-blu, rosse-nere.

“L’impegno organizzativo è notevole ma ormai siamo rassicurati dalla possibilità di fare affidamento su uno staff molto collaudato e anche sulla preziosa collaborazione dei genitori dei nostri ragazzi – spiega il maestro Fabrizio Terrile, responsabile della Lanterna Taekwondo –  Ci inorgoglisce la presenza di società da numerose parti d’Italia e anche da Nizza, speriamo naturalmente di toglierci anche soddisfazioni in campo agonistico perché il Trofeo Lanterna, oltre a esser un fiore all’occhiello, rappresenta anche una tappa di passaggio verso l campionati nazionali”. L’evento prenderà il via alle 9 e proseguirà, senza sosta, anche nel pomeriggio.

 

Schieroni con Roby e 14 domina all’ Invernale di Loano

Roby e 14

SAVONA. 13 FEBBR. Massimo Schieroni e “Roby e 14” continuano a dominare nel Campionato Invernale Marina di Loano. Il Farr 40 di Schieroni, con una doppietta, ha ribadito l’ ottimo momento di forma degli uomini del team dell’ Yacht Club di Savona, rafforzando il comando della classifica.

Il Campionato Invernale di Marina di Loano, organizzato dal Circolo Nautico del Finale, Circolo Nautico Loano, CNAM Alassio, Circolo Nautico Andora, con la collaborazione di Marina di Loano e dello Yacht Club Marina di Loano, ha visto gareggiare nell’ ultimo fine settimana una flotta di ben 25 imbarcazioni, che nella prima giornata ha trovato condizioni meteo ideali e vento leggero, mentre il giorno successivo i concorrenti si sono dovuti misurare con vento tra i 20 e i 25 nodi, con raffiche fino a 30, da Libeccio ed onda formata. Il Comitato di Regata ha scelto così di far disputare una regata costiera di 14 miglia sul percorso Loano-Isola Gallinara-Loano, che ha impegnato a fondo tutta la flotta e che anche consetito a tanti appassionati di seguire agevolmente la gara dalla costa.

Il Farr 40 “Roby &14” di Massimo Schieroni (Y. C. Savona) ora guida la classifica ORC 1 davanti a “En Plen Air” il Comet 45 S di Paolo Tesio (LNI Noli) ed a “Go Go” di Rinaldo Goria (LNI S.T. Gallura).

In classe ORC 2 “Corto Maltese”, il First 34.7 di Michele Colasante (C.N. Ilva) continua a condurre la classifica generale di classe con 13 punti, davanti ad “Emma 2” il Grand Soleil 43 di Emanuela Verrina (C.N. Marina di Genova Aeroporto, con19 punti) e “Vega” il Grand Soleil 40 C di Salvatore Giuffrida (LNI Sestri Ponente, con 19,5 punti).

In Libera “Alligator” di Fabio Quarone è leader della classifica generale con 8 punti, seguito da “Bric Paluc” di Giovanni Saccomanni (Lega Nvalae Italiana di Finale Ligure, con 25 punti) e da “Smania” di Roberto Guido Bianchi, con 32 punti.

La Veleggiata infine vede in testa “Aile Blanche” di Simone Eiandi con 13 punti, davanti a “Mareva” di Gianluigi Barbisan (C, N, Loano, con 15 punti) e “Gambalunga” di Roberto Agosti (C.N. del Finale, con 27 punti). La tappa finale del Campionato è in programma sabato 2 e domenica 3 marzo.
CLAUDIO ALMANZI

Caso multe via Alessi, esposto in procura contro Bucci del sindacato Csa Polizia Locale

Multa della Polizia Locale in via Alessi a Genova Carignano

Caso multe in via Alessi, dove abita il sindaco di Genova Marco Bucci.

Oggi il sindacato autonomo Csa di Polizia Locale ha annunciato di avere presentato un esposto in procura contro il primo cittadino.

Caso multe via Alessi, parla Bucci. Prima a Tursi, poi il discorso pubblicato su fb | Video

In sintesi, secondo quanto riferito nell’atto ora al vaglio della procura di Genova, il sindaco Bucci sabato scorso sarebbe intervenuto criticando l’operato degli agenti che stavano multando le auto parcheggiate nonostante il divieto per la pulizia delle caditoie della strada.

Nell’esposto, il sindacato Csa ha chiesto di accertare i fatti e di valutare la sussistenza di eventuali reati.

Inoltre, viene riportata una breve memoria, alcune fotografie e un articolo di giornale in cui si parla della vicenda. Viene quindi citata anche la telefonata tra il sindaco Bucci e il comandante della Polizia Locale Gianluca Giurato.

I responsabili del sindacato Csa hanno sostenuto che gli agenti hanno interrotto la loro attività dopo un ordine arrivato dal Centro operativo automatizzato della Polizia Locale (Coa) che coordina, controlla e supervisiona l’operato dei vigili urbani genovesi.

 

Cromo Stoppani, diffida e richiesta messa in mora da Regione Liguria a Ministero Ambiente

Tecnico nella ex Stoppani tra Arenzano e Cogoleto (foto di repertorio)

“Una diffida e messa in mora al Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare affinchè subentri senza soluzione di continuità alla gestione commissariale dal 15 febbraio prossimo e comunichi alla Regione entro e non oltre il 13 febbraio i termini e le modalità per garantire la gestione del sito”.

Lo hanno comunicato i responsabili di Regione Liguria, che stasera hanno inviato il documento a Roma “a seguito del mancato rinnovo, con apposito atto normativo della gestione emergenziale del Sito di interesse nazionale (SIN) Stoppani, in scadenza alla mezzanotte del 14 febbraio”.

Una riunione d’urgenza per affrontare la questione del mancato rinnovo è stata quindi subito convocata, su disposizione del Ministero dell’Ambiente, per domani mattina a Palazzo Chigi.

“Questo atto – ha spiegato il governatore Giovanni Toti – è stato concordato con la Città Metropolitana e con i sindaci di Arenzano e Cogoleto.

Abbiamo ritenuto di dover diffidare il ministero a causa del mancato rinnovo della gestione commissariale.

Abbiamo più volte sollecitato il ministro affinchè venisse approvata una legge sul proseguimento dello stato di emergenza e della struttura commissariale: a 48 ore dalla scadenza, la norma non è stata emanata.

La gestione commissariale è quella che fino ad oggi ha garantito le procedure di bonifica con il trattamento delle acque di falda ricche di cromo esavalente, una sostanza altamente cancerogena.

All’interno della Stoppani vi sono anche la discarica di Molinetto, con un problema di percolato su cui intervenire settimanalmente, e il sito di stoccaggio dei rifiuti speciali derivanti dalla bonifica. Se tutto questo non dovesse essere rinnovato, ci sarebbero rischi per l’ambiente e per la salute molto elevati.

Non si tratta di un atto ostile nei confronti del ministero, ma di un atto dovuto, a fronte della grave emergenza a cui potremmo andare incontro.

Il mio auspicio è che entro domani il Governo si attivi e intervenga con l’emanazione di una norma specifica”.

“Ci sono 14,8 milioni di euro – ha aggiunto l’assessore regionale Giacomo Giampedrone – da utilizzare per concludere il lavoro già avviato.

Quell’impianto non si può interrompere: il rischio è che si riversino in mare 17 chilogrammi al giorno di cromo esavalente.

L’attività commissariale è al 90%: non c’è alcuna ragione per cui non si debba finire quel 10% di opere che ci farebbero stare tutti più tranquilli”.

Preoccupazione è stata espressa anche dai sindaci di Arenzano e Cogoleto, Luigi Gambino e Mauro Cavelli: “Grazie alla gestione commissariale siamo arrivati quasi alla fine della bonifica. Se i trattamenti delle acque di falda dovessero interrompersi, ci avrebbe uno sversamento di cromo esavalente in mare con conseguenze gravissime. Ringraziamo Regione Liguria peressersi messa al fianco dei sindaci in questa situazione. Questo ci fa stare più tranquilli. Speriamo che il ministro colga in modo costruttivo questa diffida per cogliere la gravità della situazione e intervenire in tempi rapidissimi”.

 

Dl Salvini, Genova più sicura. Senarega e Fontana: altri 2.5 milioni per videosorveglianza

Telecamere videosorveglianza (foto di repertorio)

“Dalle parole ai fatti. Circa 2.5 milioni di euro in più per la videosorveglianza nel Comune di Genova, tra il 2019 e il 2022”.

Lo hanno riferito oggi il capogruppo regionale Franco Senarega e la capogruppo comunale Lorella Fontana (Lega). Per il 2019 sono previssti circa 350mila euro.

“Dopo che – hanno aggiunto Senarega e Fontana – la scorsa settimana il Viminale aveva annunciato i primi 1.7 milioni destinati ai Comuni delle province liguri (Città Metropolitana di Genova 235mila euro, Imperia 623mila euro, La Spezia 489mila euro, Savona 343mila euro) oggi dal Ministero dell’Interno è arrivata la notizia di ulteriori fondi per il capoluogo ligure, che si sommano ai 600mila euro già stanziati alla fine dell’anno scorso.

Inoltre, non bisogna dimenticare gli altri 400mila euro che sono in attesa di imminente designazione per le telecamere previste nei quartieri genovesi considerati più a rischio per incidenza del numero di crimini sul territorio.

A differenza delle politiche dei Governi precedenti, ora l’obiettivo, a livello nazionale, è quindi migliorare il controllo e la sicurezza nei piccoli Comuni e nelle città capoluogo.

L’attenzione per il contrasto all’illegalità è un concreto cambio di rotta rispetto al passato”.

 

Caso multe via Alessi, parla Bucci. Prima a Tursi, poi il discorso pubblicato su fb | Video

Caso multe via Alessi, la verità di Bucci oggi in consiglio comunale a Genova

“Ho il diritto e il dovere di fare il sindaco anche sotto casa mia, e è dovere di un amministratore quello di segnalare se una procedura non funziona bene e cercare di migliorare le cose”.

E’ la sintesi di quanto dichiarato oggi pomeriggio a Tursi dal sindaco Marco Bucci, sul caso delle multe in via Alessi a Carignano (dove abita).

Via Alessi, stop multe alle auto lasciate in sosta vietata dopo sfuriata Bucci. Bufera su fb

Caso via Alessi, Sgarbi: ha ragione Bucci, fare multe vili è espressione di prepotenza

Caso multe via Alessi, Pd attacca Bucci in consiglio comunale: noi dalla parte dei cantuné

Il primo cittadino ha replicato in Sala Rossa ai consiglieri d’opposizione che, attraverso le interrogazioni, gli hanno chiesto conto di quanto avvenuto.

Ecco la verità del sindaco di Genova nel video diffuso su fb.

 

Caso multe via Alessi, Pd attacca Bucci in consiglio comunale: noi dalla parte dei cantuné

Via Alessi a Genova Carignano: multe dei cantuné

“Oggi pomeriggio siamo intervenuti in consiglio comunale per chiedere chiarezza al primo cittadino, Marco Bucci, riguardo a quanto riportato dalla stampa su un suo presunto intervento, sabato mattina scorso, per fermare agenti della Polizia Locale mentre erano impegnati a dare multe alle auto parcheggiate in via Alessi perché impedivano il lavoro di pulitura delle caditoie da parte di Amiu”.

Lo hanno dichiarato i consiglieri comunali del Pd, a seguito di un’interrogazione della capogruppo Cristina Lodi.

Via Alessi, stop multe alle auto lasciate in sosta vietata dopo sfuriata Bucci. Bufera su fb

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“Riguardo al fatto – hanno aggiunto – si è da più parti indicata come causa dell’episodio la mancanza di comunicazione da parte di Amiu sulle nuove modalità dei servizi di spazzamento meccanizzato ed Ecovan.

In realtà, la comunicazione da parte di Amiu ai cittadini è avvenuta lo scorso ottobre con la distribuzione di volantini esplicativi direttamente nelle case.

Questi volantini hanno avuto un costo per l’amministrazione e i cittadini così come la disposizione della nuova segnaletica verticale per avvisare del divieto di parcheggio in occasione della pulitura delle strade.

Amiu è andata molto fiera di questa campagna di comunicazione, ma evidentemente non si può dire altrettanto del sindaco Bucci.

Fino ad oggi la giunta comunale ha sempre sostenuto il dovere dei cittadini di rispettare le norme e di contribuire al bene comune.

Quanto avvenuto sembra però smentire questo indirizzo e se una parte degli abitanti di via Alessi ha ricevuto la multa e un’altra no, non esiste nessun tipo di norma nazionale e locale che possa giustificare l’episodio”.

 

Salvatore attacca ancora Autostrade: incapaci di fare manutenzione, vogliono pure demolire?

Ponte Morandi, ministro delle Infrastrutture e Trasporti Danilo Toninelli (M5S)

“Nel ricorso proposto da Autostrade per l’Italia, la tragedia del crollo del Ponte Morandi che ha causato 43 vittime tra cui anche 3 bambini di 8, 12 e 13 anni, viene individuata e denominata come ‘l’Evento’. Al pari di un accadimento naturalistico, omettendo del tutto, peraltro, che la società sia stata iscritta – in data 06.09.2018 – nel registro delle notizie di reato in ordine all’illecito amministrativo di cui all’art. 25 septies del d.lgs 231/2001 (omicidio colposo o lesioni colpose gravi o gravissime commesse con violazione delle norme sulla tutela e la sicurezza sul lavoro), come argomenta l’Avvocatura dello Stato nella sua memoria”.

Lo ha dichiarato oggi la capogruppo regionale Alice Salvatore (M5S) che è tornata ad attaccare i vertici di Aspi.

“Autostrade per l’Italia, verosimilmente non conscia di aver mostrato a tutto il mondo la propria incapacità nel manutenere il tratto di autostrada di cui aveva la gestione (vedi la Convenzione Unica sottoscritta in data 12 ottobre 2007 con Anas S.p.A.) – ha aggiunto Salvatore – pretende oggi di essere affidataria dei lavori di demolizione di quanto rimane del Ponte Morandi e di ricostruzione del nuovo Ponte sul Polcevera.

Tutto ciò, richiamando la stessa convenzione che tra gli obblighi annovera il ‘mantenimento della funzionalità delle infrastrutture concesse attraverso la manutenzione e la riparazione tempestiva delle stesse’.

Se solo Aspi avesse compiuto a suo tempo quanto era obbligata in forza della Convenzione, oggi non saremmo a parlare di quello che la difesa di Aspi chiama ‘l’Evento’.

La memoria difensiva depositata ieri dall’Avvocatura dello Stato accenna a un verosimile ‘sistema di remunerazione degli interventi svolti da Aspi’ rappresentando che la Convenzione Unica non conosce né le categorie né le terminologie degli interventi edilizi meramente manutentivi ordinari e anche straordinari, e riconduce pressoché tutto al capitolo degli interventi ‘migliorativi’, che sono quelli che comportano aumenti del pedaggio per l’utenza autostradale o prolungamenti infiniti di un rapporto concessorio ormai snaturato nei suoi elementi essenziali”.

L’Avvocatura dello Stato ha infatti spiegato che ‘potrebbe anche profilarsi l’esigenza di un’istanza di accesso – nell’ambito di un rapporto convenzionale improntato a lealtà e buona fede – per acquisire copia delle polizze assicurative e verificare quanto, del danno conseguente al crollo del ponte Morandi, effettivamente gravi su Aspi e quanto sulle Compagnie di assicurazione del gestore autostradale’.

Alla luce delle considerazioni dell’Avvocatura dello Stato, è possibile ipotizzare che Autostrade per l’Italia abbia una copertura assicurativa tale da coprire i costi di ricostruzione del Ponte e che le consenta poi battere cassa allo Stato, al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, per chiedere alla fine dell’anno un aumento dei pedaggi autostradali a copertura, quantomeno, dell’aumento del premio assicurativo.

Ma forse anche degli ipotetici lavori di ricostruzione. Ciò non solo senza spendere un euro, ma generando profitto per la stessa Concessionaria.

Autostrade per l’Italia, poi, ritiene che l’esclusione dalla possibilità di partecipare alla procedura negoziata per l’affidamento dei lavori di ricostruzione sia ‘priva di ogni ragionevolezza’ e lesiva del principio di affidamento della Convenzione.

Aspi però non ha mai partecipato alla procedura indetta dal Commissario per la Ricostruzione, pur affermando di avere presso di sé un progetto esecutivo conforme alle specifiche tecniche. Quindi ha ben poco da rivendicare.

Va anche ricordato che il viadotto sul Polcevera è attualmente sottoposto a sequestro probatorio, pertanto, come affermato dall’Avvocatura dello Stato: ‘tale sequestro incide sulla sfera giuridica di ASPI, nel senso che le impedisce – in quanto indagata – di porre in essere qualsivoglia intervento sul Ponte’.

La Procura della Repubblica ha difatti autorizzato a intervenire sul Viadotto esclusivamente il Commissario delegato all’emergenza, per installare i sensori di monitoraggio (avvenuto nel settembre 2018) e il Commissario straordinario per la ricostruzione, al fine di dare inizio alle operazioni di demolizione.

In ogni caso, il sequestro penale avrebbe impedito la partecipazione di Aspi alla procedura di aggiudicazione per la realizzazione del nuovo Ponte.

A prescindere dai contenuti del Decreto Genova, siamo curiosi di sapere come e quando Autostrade per l’Italia potrebbe (e lo stesso interrogativo se lo è posto l’Avvocatura dello Stato) essere in grado anche solo di avvicinarsi ai monconi del ponte per demolirlo e ricostruirlo.

Soprattutto, quale potrebbe essere il giorno iniziale dei fantasmagorici tempi di ricostruzione che indica nella sua nota del 26.11.2018.

È singolare che ora per demolire e ricostruire il ponte indichi circa la metà del tempo che solo un anno prima aveva dichiarato per il più semplice lavoro di retrofitting. Forse quel termine iniziale lo dobbiamo collocare alla fine del processo penale?.

È ora di porre un freno all’epoca dei signori del profitto che non guardano in faccia a niente e a nessuno pur di raggiungere i propri obiettivi di guadagno”.

 

Pastorino: banchine porto di Genova Prà saranno elettrificate entro maggio 2020

Pra’, Dogane e GdF sequestrano 2878 essiccatori per alimenti provenienti dalla Cina
Porto Genova Prà-Voltri (foto di repertorio)

“Le banchine del porto di Genova Pra’ saranno elettrificate entro maggio 2020. Lo riferito stamane in consiglio regionale l’assessore Giacomo Giampedrone, rispondendo a una nostra interrogazione, frutto di una sinergia con il VII Municipio e gli abitanti del territorio”.

Lo hanno dichiarato oggi il capogruppo regionale di Rete a Sinistra Gianni Pastorino e il consigliere municipale Filippo Bruzzone.

“Finalmente – ha aggiunto Pastorino – una buona notizia, sicuramente tanto attesa. Ultimata la progettazione esecutiva, ora in fase di valutazione, mentre la consegna dei lavori è prevista entro marzo 2019.

L’intervento prevede l’elettrificazione delle banchine per una media di 24 ore giornaliere, con una potenza di 2 megawatt per le grandi navi e di 1 megawatt per le navi piccole e medie. Per quanto riguarda i costi, l’appalto prevede una base di 11,4 milioni di Euro. 6 milioni per lavori a corpo, 160.000 Euro per oneri di sicurezza, 79.000 per la progettazione esecutiva e quasi 1.4 milioni per costi di manodopera.

Grazie al nostro intervento, la regione sta mantenendo gli impegni. La coabitazione fra città e porto comporta evidenti disagi ai cittadini: emissione di sostanze nocive nell’aria e inquinamento acustico rappresentano, infatti, questioni di non poco conto, che le istituzioni devono impegnarsi a risolvere. Positivo che ora si riesca a delineare un piano di contenimento e mitigazione, con l’obiettivo di superare la messa in mora UE, quindi il rischio di una procedura d’infrazione sul superamento dei limiti di biossido d’azoto”.