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Caso multe via Alessi, parla Bucci. Prima a Tursi, poi il discorso pubblicato su fb | Video

Caso multe via Alessi, la verità di Bucci oggi in consiglio comunale a Genova

“Ho il diritto e il dovere di fare il sindaco anche sotto casa mia, e è dovere di un amministratore quello di segnalare se una procedura non funziona bene e cercare di migliorare le cose”.

E’ la sintesi di quanto dichiarato oggi pomeriggio a Tursi dal sindaco Marco Bucci, sul caso delle multe in via Alessi a Carignano (dove abita).

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Caso multe via Alessi, Pd attacca Bucci in consiglio comunale: noi dalla parte dei cantuné

Il primo cittadino ha replicato in Sala Rossa ai consiglieri d’opposizione che, attraverso le interrogazioni, gli hanno chiesto conto di quanto avvenuto.

Ecco la verità del sindaco di Genova nel video diffuso su fb.

 

Caso multe via Alessi, Pd attacca Bucci in consiglio comunale: noi dalla parte dei cantuné

Via Alessi a Genova Carignano: multe dei cantuné

“Oggi pomeriggio siamo intervenuti in consiglio comunale per chiedere chiarezza al primo cittadino, Marco Bucci, riguardo a quanto riportato dalla stampa su un suo presunto intervento, sabato mattina scorso, per fermare agenti della Polizia Locale mentre erano impegnati a dare multe alle auto parcheggiate in via Alessi perché impedivano il lavoro di pulitura delle caditoie da parte di Amiu”.

Lo hanno dichiarato i consiglieri comunali del Pd, a seguito di un’interrogazione della capogruppo Cristina Lodi.

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“Riguardo al fatto – hanno aggiunto – si è da più parti indicata come causa dell’episodio la mancanza di comunicazione da parte di Amiu sulle nuove modalità dei servizi di spazzamento meccanizzato ed Ecovan.

In realtà, la comunicazione da parte di Amiu ai cittadini è avvenuta lo scorso ottobre con la distribuzione di volantini esplicativi direttamente nelle case.

Questi volantini hanno avuto un costo per l’amministrazione e i cittadini così come la disposizione della nuova segnaletica verticale per avvisare del divieto di parcheggio in occasione della pulitura delle strade.

Amiu è andata molto fiera di questa campagna di comunicazione, ma evidentemente non si può dire altrettanto del sindaco Bucci.

Fino ad oggi la giunta comunale ha sempre sostenuto il dovere dei cittadini di rispettare le norme e di contribuire al bene comune.

Quanto avvenuto sembra però smentire questo indirizzo e se una parte degli abitanti di via Alessi ha ricevuto la multa e un’altra no, non esiste nessun tipo di norma nazionale e locale che possa giustificare l’episodio”.

 

Salvatore attacca ancora Autostrade: incapaci di fare manutenzione, vogliono pure demolire?

Ponte Morandi, ministro delle Infrastrutture e Trasporti Danilo Toninelli (M5S)

“Nel ricorso proposto da Autostrade per l’Italia, la tragedia del crollo del Ponte Morandi che ha causato 43 vittime tra cui anche 3 bambini di 8, 12 e 13 anni, viene individuata e denominata come ‘l’Evento’. Al pari di un accadimento naturalistico, omettendo del tutto, peraltro, che la società sia stata iscritta – in data 06.09.2018 – nel registro delle notizie di reato in ordine all’illecito amministrativo di cui all’art. 25 septies del d.lgs 231/2001 (omicidio colposo o lesioni colpose gravi o gravissime commesse con violazione delle norme sulla tutela e la sicurezza sul lavoro), come argomenta l’Avvocatura dello Stato nella sua memoria”.

Lo ha dichiarato oggi la capogruppo regionale Alice Salvatore (M5S) che è tornata ad attaccare i vertici di Aspi.

“Autostrade per l’Italia, verosimilmente non conscia di aver mostrato a tutto il mondo la propria incapacità nel manutenere il tratto di autostrada di cui aveva la gestione (vedi la Convenzione Unica sottoscritta in data 12 ottobre 2007 con Anas S.p.A.) – ha aggiunto Salvatore – pretende oggi di essere affidataria dei lavori di demolizione di quanto rimane del Ponte Morandi e di ricostruzione del nuovo Ponte sul Polcevera.

Tutto ciò, richiamando la stessa convenzione che tra gli obblighi annovera il ‘mantenimento della funzionalità delle infrastrutture concesse attraverso la manutenzione e la riparazione tempestiva delle stesse’.

Se solo Aspi avesse compiuto a suo tempo quanto era obbligata in forza della Convenzione, oggi non saremmo a parlare di quello che la difesa di Aspi chiama ‘l’Evento’.

La memoria difensiva depositata ieri dall’Avvocatura dello Stato accenna a un verosimile ‘sistema di remunerazione degli interventi svolti da Aspi’ rappresentando che la Convenzione Unica non conosce né le categorie né le terminologie degli interventi edilizi meramente manutentivi ordinari e anche straordinari, e riconduce pressoché tutto al capitolo degli interventi ‘migliorativi’, che sono quelli che comportano aumenti del pedaggio per l’utenza autostradale o prolungamenti infiniti di un rapporto concessorio ormai snaturato nei suoi elementi essenziali”.

L’Avvocatura dello Stato ha infatti spiegato che ‘potrebbe anche profilarsi l’esigenza di un’istanza di accesso – nell’ambito di un rapporto convenzionale improntato a lealtà e buona fede – per acquisire copia delle polizze assicurative e verificare quanto, del danno conseguente al crollo del ponte Morandi, effettivamente gravi su Aspi e quanto sulle Compagnie di assicurazione del gestore autostradale’.

Alla luce delle considerazioni dell’Avvocatura dello Stato, è possibile ipotizzare che Autostrade per l’Italia abbia una copertura assicurativa tale da coprire i costi di ricostruzione del Ponte e che le consenta poi battere cassa allo Stato, al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, per chiedere alla fine dell’anno un aumento dei pedaggi autostradali a copertura, quantomeno, dell’aumento del premio assicurativo.

Ma forse anche degli ipotetici lavori di ricostruzione. Ciò non solo senza spendere un euro, ma generando profitto per la stessa Concessionaria.

Autostrade per l’Italia, poi, ritiene che l’esclusione dalla possibilità di partecipare alla procedura negoziata per l’affidamento dei lavori di ricostruzione sia ‘priva di ogni ragionevolezza’ e lesiva del principio di affidamento della Convenzione.

Aspi però non ha mai partecipato alla procedura indetta dal Commissario per la Ricostruzione, pur affermando di avere presso di sé un progetto esecutivo conforme alle specifiche tecniche. Quindi ha ben poco da rivendicare.

Va anche ricordato che il viadotto sul Polcevera è attualmente sottoposto a sequestro probatorio, pertanto, come affermato dall’Avvocatura dello Stato: ‘tale sequestro incide sulla sfera giuridica di ASPI, nel senso che le impedisce – in quanto indagata – di porre in essere qualsivoglia intervento sul Ponte’.

La Procura della Repubblica ha difatti autorizzato a intervenire sul Viadotto esclusivamente il Commissario delegato all’emergenza, per installare i sensori di monitoraggio (avvenuto nel settembre 2018) e il Commissario straordinario per la ricostruzione, al fine di dare inizio alle operazioni di demolizione.

In ogni caso, il sequestro penale avrebbe impedito la partecipazione di Aspi alla procedura di aggiudicazione per la realizzazione del nuovo Ponte.

A prescindere dai contenuti del Decreto Genova, siamo curiosi di sapere come e quando Autostrade per l’Italia potrebbe (e lo stesso interrogativo se lo è posto l’Avvocatura dello Stato) essere in grado anche solo di avvicinarsi ai monconi del ponte per demolirlo e ricostruirlo.

Soprattutto, quale potrebbe essere il giorno iniziale dei fantasmagorici tempi di ricostruzione che indica nella sua nota del 26.11.2018.

È singolare che ora per demolire e ricostruire il ponte indichi circa la metà del tempo che solo un anno prima aveva dichiarato per il più semplice lavoro di retrofitting. Forse quel termine iniziale lo dobbiamo collocare alla fine del processo penale?.

È ora di porre un freno all’epoca dei signori del profitto che non guardano in faccia a niente e a nessuno pur di raggiungere i propri obiettivi di guadagno”.

 

Pastorino: banchine porto di Genova Prà saranno elettrificate entro maggio 2020

Pra’, Dogane e GdF sequestrano 2878 essiccatori per alimenti provenienti dalla Cina
Porto Genova Prà-Voltri (foto di repertorio)

“Le banchine del porto di Genova Pra’ saranno elettrificate entro maggio 2020. Lo riferito stamane in consiglio regionale l’assessore Giacomo Giampedrone, rispondendo a una nostra interrogazione, frutto di una sinergia con il VII Municipio e gli abitanti del territorio”.

Lo hanno dichiarato oggi il capogruppo regionale di Rete a Sinistra Gianni Pastorino e il consigliere municipale Filippo Bruzzone.

“Finalmente – ha aggiunto Pastorino – una buona notizia, sicuramente tanto attesa. Ultimata la progettazione esecutiva, ora in fase di valutazione, mentre la consegna dei lavori è prevista entro marzo 2019.

L’intervento prevede l’elettrificazione delle banchine per una media di 24 ore giornaliere, con una potenza di 2 megawatt per le grandi navi e di 1 megawatt per le navi piccole e medie. Per quanto riguarda i costi, l’appalto prevede una base di 11,4 milioni di Euro. 6 milioni per lavori a corpo, 160.000 Euro per oneri di sicurezza, 79.000 per la progettazione esecutiva e quasi 1.4 milioni per costi di manodopera.

Grazie al nostro intervento, la regione sta mantenendo gli impegni. La coabitazione fra città e porto comporta evidenti disagi ai cittadini: emissione di sostanze nocive nell’aria e inquinamento acustico rappresentano, infatti, questioni di non poco conto, che le istituzioni devono impegnarsi a risolvere. Positivo che ora si riesca a delineare un piano di contenimento e mitigazione, con l’obiettivo di superare la messa in mora UE, quindi il rischio di una procedura d’infrazione sul superamento dei limiti di biossido d’azoto”.

 

Parco nazionale Portofino, Puggioni a Tosi: Rapallo non entra, attuali confini non si toccano

Parco di Portofino (foto di repertorio)

“I confini attuali non si toccano. Rapallo non può far parte del nuovo Parco nazionale di Portofino”.

Lo ha dichiarato oggi il consigliere regionale Alessandro Puggioni (Lega) replicando al collega del M5S Fabio Tosi che aveva dichiarato: “Dovremmo prendere tutti in seria considerazione l’ipotesi che Rapallo ne faccia parte”.

“Infatti, come ha precisato ieri l’assessore regionale ai Parchi Stefano Mai – ha spiegato Puggioni – il percorso per la costituzione del nuovo Ente è partito dall’ascolto della cittadinanza e dalle esigenze del territorio, che per le sue caratteristiche morfologiche non può prevedere un’ampliamento come vorrebbero alcuni esponenti del M5S.

Spiace constatare che, ancora una volta, il consigliere regionale Fabio Tosi abbia preso una cantonata perché andare contro la volontà popolare e calare le scelte dall’alto non rientra affatto nelle regole della democrazia partecipata.

I Comuni di Portofino, Camogli e Santa Margherita Ligure, costituenti il territorio dell’attuale Parco e dell’Area Marina protetta, hanno già espresso chiaramente la volontà di iniziare il nuovo percorso mantenendo  gli attuali confini.

Non si tratta solo di una proposta logica e condivisibile, ma è l’unica che può garantire una sicura e celere istituzione del Parco nazionale di Portofino, volano turistico per l’intero comprensorio.

Anziché pensare ad ampliare i confini con imposizioni dall’alto, peraltro disattente alle esigenze già più volte espresse dalla cittadinanza, occorre tenere conto che un’area o un intero Comune possono eventualmente entrare a far parte di un Parco solo in base alle loro peculiarità e caratteristiche naturalistiche e morfologiche.

Il Promontorio di Portofino (incluso il mare che lo circonda) ha elementi di biodiversità unici nel suo genere, che lo rendono così speciale da poter essere costituito come Parco nonostante l’esiguità della sua superficie. Ossia peculiarità e caratteristiche che invece il territorio di Rapallo senz’altro non ha, perché essere vicini non significa affatto essere simili o uguali.

A mio parere, Rapallo deve quindi puntare ancora di più sul collegamento con il Promontorio, anche in riferimento alla promozione della rete sentieristica che insiste sulla cornice del nostro Comune e ci collega pure al Parco di Portofino.

Il resto è solo demagogia, irriverente nei confronti della popolazione e non curante del territorio, che non fa bene né al futuro del Parco né allo sviluppo del nostro comprensorio”.

 

Segnale telefonico assente su autostrade e ferrovie liguri. Si muove la Regione

Smartphone (foto di repertorio)

Segnale telefonico spesso assente nei tratti autostradali, stradali e ferroviari da Ventimiglia a Sarzana. Stamane l’Assemblea Legislativa della Liguria ha approvato all’unanimità l’ordine del giorno proposto dal capogruppo regionale Franco Senarega (Lega) sulla copertura telefonica lungo la rete infrastrutturale della nostra regione.

“Una connessione efficiente – ha dichiarato Senarega – rappresenta una sicurezza per gli utenti ed è necessaria per supportare la crescita e lo sviluppo sociale, economico e culturale della nostra regione per cui occorre una rete infrastrutturale all’avanguardia.

Purtroppo, però, risultano frequenti i casi di mancanza di copertura della rete telefonica.

Con questo documento abbiamo impegnato la giunta regionale a sollecitare l’attuazione,  da parte dei responsabili delle compagnie telefoniche presenti sul territorio nazionale, di misure concrete che consentano la più ampia copertura del segnale in Liguria, in particolare in quelle zone dei tratti autostradali e ferroviari in cui attualmente risulta assente.

Ringrazio i colleghi di tutte le forze politiche che hanno sottoscritto l’ordine del giorno a favore degli utenti liguri”.

 

Secondo raid notturno bravi ragazzi annoiati: Salvini criminale e Bucci belinun. Indagini Digos

Via Fieschi: scritta "Salvini criminale"

“Bucci belinun” e “Salvini criminale”.

Nuove scritte contro il ministro Matteo Salvini sono comparse stamane sui muri di alcuni palazzi e sulle strisce pedonali tra la zona di piazza Dante e via Venti Settembre a Genova.

E’ il secondo raid notturno in centro città nel giro di una settimana.

Come era accaduto alcuni giorni fa in via Fieschi, gli antagonisti annoiati hanno agito di notte con la complicità del buio. Stavolta, dopo Salvini e Giovanni Toti, è finito nel mirino anche il sindaco Marco Bucci.

Via Fieschi, scritte accanto a sede consiglio regionale: Salvini criminale e Toti bottegaio

In particolare, sulle strisce pedonali in via Venti Settembre è stato scritto con vernice arancione “Salvini criminale”. Stessa scritta su un muro in via Ceccardi insieme all’altra rivolta al sindaco: “Bucci belinun”.

Indagini in corso da parte della Digos per identificare i “bravi ragazzi” annoiati.

 

Scritte in via Fieschi: Salvini criminale e Toti bottegaio

 

Rubano in 5 punti vendita alla Fiumara: arrestata giovane coppia di ecuadoriani

Fiamme sul tetto della Fiumara, evacuato centro commerciale
Centro commerciale Fiumara di Genova Sampierdarena (foto d'archivio)

Ieri pomeriggio una coppia di giovani sudamericani ha rubato vari capi di abbigliamento in ben cinque punti vendita del centro commerciale “Fiumara” a Genova.

Una volta finiti i colpi, i due hanno tentato di fuggire ma sono stati fermati dai carabinieri di una pattuglia di Sampierdarena, avvisati dagli addetti alla vigilanza.

I due ecuadoriani, lei di 19 anni e il complice di 24 anni, entrambi studenti e incensurati, sono stati perquisiti e trovati in possesso della refurtiva, del valore complessivo di 230 euro.

Pertanto, sono stati arrestati per “furto aggravato continuato in concorso”.

La merce è stata restituita ai legittimi titolari delle rivendite, che hanno ringraziato i carabinieri.

 

Castelletto, smartphone rubato a una genovese: denunciata ladra 32enne del Senegal

Donna con smartphone (foto di repertorio)

Ieri i Carabinieri della Stazione dell’Arma di Genova Castelletto, a conclusione di accertamenti, hanno denunciato in stato di libertà per “furto aggravato e ricettazione” una 32enne senegalese, gravata da pregiudizi di polizia e mai rimpatriata.

La straniera è stata riconosciuta come l’autrice del furto di un telefono cellulare, rubato nei mesi scorsi a una 57enne genovese.

I carabinieri hanno trovato lo smartphone rubato nell’alloggio dell’africana durante una mirata perquisizione.

 

Affitta casa che non c’é a Limone: 71enne piemontese denunciato per truffa sul web

Limone Piemonte

Un utente del web nei giorni scorsi aveva pubblicato un’inserzione su un sito specializzato per affittare un appartamento presso la località sciistica di Limone Piemonte.

L’alloggio interessava a un 43enne di Avegno, che aveva contattato l’affittuario 71enne piemontese.

Successivamente il pensionato, mediante raggiri e artifizi vari, si faceva consegnare la somma di 300 euro, mediante bonifico postale.

Tuttavia, l’appartamento era risultato inesistente e il 41enne aveva sporto denuncia presso la Stazione dei carabinieri di Recco.

A conclusione dei relativi accertamenti, il malfattore è stato identificato e denunciato in stato di libertà per “truffa”. Il 71enne, peraltro, è risultato gravato da pregiudizi di polizia.