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Genova, procura apre inchiesta per epidemia colposa: accertare condotte imprudenti

Francesco Cozzi (foto di repertorio)

La procura di Genova ha aperto un fascicolo, a carico di ignoti, per epidemia colposa.

Lo ha rfierito oggi l’agenzia Ansa.

“E’ un’indagine esplorativa – ha spiega il procuratore capo Francesco Cozzi – perché abbiamo notato uno scostamento tra i dati dell’epidemia in sé e i dati dei morti e contagiati in questo mese e mezzo.

Bisognerà studiare se ciò è una conseguenza normale della pandemia o se l’anomalia forte è stata accompagnata da comportamenti gravemente imprudenti e imperiti”.

Nelle prossime ore verrà nominato un pool di tecnici tra epidemiologi, geriatri, statistici, per studiare il flusso di dati.

La procura ha riferito di avere chiesto ad Alisa la documentazione sulle linee guida, le procedure adottate, il numero dei contagiati e dei morti.

Tuttavia Il direttore di Alisa, Walter Locatelli, oggi ha spiegato detto all’agenzia Ansa di “non aver ricevuto ancora la richiesta”.

“Non faremo le pulci alle delibere – ha aggiunto Cozzi – ma andremo a vedere se ci sono state gravi scorrettezze e discostamenti dalle linee guida decise che abbiano determinato e aggravato il diffondersi della pandemia.

Non è sbagliato trasferire i pazienti da una struttura a un’altra, come  ma bisognerà vedere se, quando il paziente è arrivato, siano state adottate tutte le misure per evitare il contagio con le altre persone presenti nella struttura”.

Ad occuparsi del fascicolo sarà il gruppo Salute e lavoro già presente in procura e coordinato dal procuratore aggiunto Francesco Pinto.

In Liguria i morti con coronavirus a oggi risultano 807, di cui 312 provenienti dalle Rsa.

 

Rsa genovesi sotto la lente del Nas: picchi assenze operatori fino a 80%

Carabinieri del Nas, Nucleo antisofisticazioni e sanità (foto d'archivio)

Sono almeno cinque le Rsa nell’Area metropolitana di Genova che nell’ultimo mese e mezzo hanno registrato un numero elevato di morti e che adesso dovranno essere vagliate dagli investigatori del Nas.

Sotto la lente dei carabinieri l’incremento del tasso mortalità registrata all’interno delle strutture rispetto a quello registrato all’esterno durante le varie settimane dell’emergenza coronavirus.

Gli investigatori dovranno indagare anche su eventuali omissioni, ritardi, sottovalutazioni del pericolo coronavirus da inizio emergenza.

Nel mirino dei carabinieri del Nas anche alcuni casi di assenze legate a presunte ‘malattie’ del personale.

In alcune Rsa, infatti, sono stati registrati picchi di assenza del 70-80%: in parte giustificati, vista la successiva positività dei test, ma secondo quanto riferito “in altri casi forse dettate solo dalla paura dell’eventuale contagio”.

Anche a causa di queste assenze, le Asl hanno inviato medici e infermieri della Protezione civile per colmare la mancanza di personale nelle Rsa liguri.

 

 

 

Cassa integrazione al Rina, dirigenti si riducono stipendio e donano ferie

Rina (foto di repertorio fb)

Il Rina ha chiesto la cassa integrazione per i dipendenti a seguito dell’emergenza coronavirus, ma i fondi dal Governo scarseggiano.

Cassa integrazione: da Governo 13 milioni in meno, fondi insufficienti per 64mila liguri

I vertici della società, con sede a Genova, hanno spiegato di avere trovato un’intesa con i rappresentanti sindacali. E’ stato previsto, tra le altre cose, che i dirigenti mettano a disposizione 850 giornate di ferie per i colleghi a sostegno dei redditi che potrebbero essere impattati dal ricorso agli ammortizzatori sociali.

L’accordo firmato in questi giorni tra la rappresentanza sindacale dei dirigenti del Rina e l’azienda “mostra l’impegno personale della classe dirigente, al quale si aggiunge l’intervento che la società ha deciso di fare contribuendo con un valore pari a ulteriori 1300 giornate. Verrà così costituito un fondo di solidarietà da impiegare nel prossimo futuro per le iniziative a supporto del reddito del personale non dirigente”.

Al Rina risultano impiegate circa 4.000 persone.

L’amministratore delegato Ugo Salerno rinuncerà al 50% del suo compenso per nove settimane, il periodo massimo previsto per questo tipo di cassa integrazione.

La società, grazie all’accordo, corrisponderà ai dipendenti in cassa integrazione, in aggiunta agli importi riconosciuti dall’Inps, una somma aggiuntiva per garantire un ulteriore sostegno al reddito.

Prevista anche proroghe dei contratti a tempo determinato.

 

Ore 18, in Liguria 21 morti: incremento in rialzo (828). Nuovi casi 19: dimezzato (4539)

Coronavirus (foto di repertorio fb)

Sono 828 i morti con coronavirus da inizio emergenza in Liguria, con un aumento di 21 rispetto a ieri.

Sono 4539 i positivi accertati finora, con un aumento di 19 rispetto a ieri.

Sono 26.945 i test effettuati fino a oggi (1152 in più di ieri).

Ore 18, in Liguria 14 morti: incremento dimezzato. Nuovi casi 38: due terzi in meno di ieri

I dati sono stati forniti poco prima delle 18 di oggi dai responsabili di Regione Liguria.

Inoltre, risultano al domicilio 2375 persone (8 in meno di ieri), clinicamente guariti (ma restano positivi e sono al domicilio) 1104 persone (46 in più di ieri).

I guariti con 2 test consecutivi negativi sono 670 (63 in più di ieri).

Secondo i dati relativi ai flussi tra Alisa e Ministero, dei positivi totali, 1060 sono gli ospedalizzati (19 in meno di ieri), di cui 103 in terapia intensiva (17 in meno di ieri), così suddivisi.

“Asl 1 – 170 (di cui 17 in terapia intensiva)
Asl 2 – 158 (di cui 14 in terapia intensiva)
San Martino– 263 (di cui 33 in terapia intensiva)
Evangelico – 53 (di cui 5 in terapia intensiva)
Ospedale Galliera – 127 (di cui 7 in terapia intensiva)
Gaslini – 4
Asl 3 Villa Scassi – 144 (di cui 12 in terapia intensiva)
Asl 3 Gallino Pontedecimo – 4
Asl 4 Sestri Levante– 48 (di cui 7 in terapia intensiva)
Asl 4 Lavagna – 1
Asl 5 – 88 (di cui 8 in terapia intensiva).

I positivi divisi per provincia sono:

Genova – 2649
Savona – 564
Imperia – 850
La Spezia – 476

Le persone in sorveglianza attiva sono 2663, così suddivise:

Asl 1 – 644
Asl 2 – 668
Asl 3 – 649
Asl 4 – 312
Asl 5 – 390”.

 

Ore 18, in Italia 525 morti: incremento in calo (22.170). Nuovi casi 1189: in rialzo (168.941)

Capo Protezione civile Angelo Borrelli (foto d'archivio)

Sono 22.170 i morti con coronavirus in Italia, con un aumento rispetto a ieri di 525. Mercoledì l’incremento era stato di 578.

Sono 106.607 i positivi accertati finora e malati di coronavirus, con un aumento di 1.189 rispetto a ieri. Mercoledì l’incremento era stato di 1.127.

Sono 40.164 i positivi accertati finora e guariti dopo avere contratto il coronavirus, con un aumento di 2.072 rispetto a ieri. Mercoledì l’incremento era stato di 962.

Ore 18, in Italia 578 morti (21.465): incremento in calo. Nuovi casi 1127: raddoppiato (165.155)

I dati sono stati forniti oggi dal capo della Protezione civile Angelo Borrelli a Roma.

Il numero dei contagiati totali dal coronavirus in Italia (compresi morti, malati e guariti) ha raggiunto quota 168.941, con un incremento rispetto a ieri di 3.786.

Calano ancora i ricoveri in terapia intensiva. Per la prima volta dal 20 marzo i pazienti nei reparti sono infatti scesi sotto tremila: ad oggi sono infatti 2.936, 143 in meno rispetto a ieri. Di questi, 1.032 sono in Lombardia, 42 in meno rispetto a ieri. Dei 106.607 malati complessivi, 26.893 sono ricoverati con sintomi, 750 in meno rispetto a ieri, e 76.778 sono quelli in isolamento domiciliare.

Inoltre, dai dati della Protezione civile è merso che sono 33.090 i malati in Lombardia (169 in più rispetto a ieri), 13.663 in Emilia-Romagna (+86), 13.783 in Piemonte (+588), 10.800 in Veneto (+11), 6.613 in Toscana (+196), 3.437 in Liguria (-27), 3.124 nelle Marche (+27), 4.144 nel Lazio (+97), 3.118 in Campania (+31), 2.087 a Trento (-17), 2.625 in Puglia (+52), 1.330 in Friuli Venezia Giulia (-64), 2.108 in Sicilia (+27), 1.850 in Abruzzo (+40), 1.593 nella provincia di Bolzano (+17), 536 in Umbria (-46), 865 in Sardegna (-5), 847 in Calabria (+28), 518 in Valle d’Aosta (-30), 273 in Basilicata (+12), 203 in Molise (-3). Quanto alle vittime, se ne registrano 11.608 in Lombardia (+231), 2.843 in Emilia-Romagna (+55), 2.094 in Piemonte (+79), 981 in Veneto (+41), 585 in Toscana (+29), 828 in Liguria (+21), 764 nelle Marche (+18), 316 nel Lazio (+5), 286 in Campania (+8), 322 nella provincia di Trento (+4), 299 in Puglia (+11), 217 in Friuli Venezia Giulia (+5), 187 in Sicilia (+6), 243 in Abruzzo (+3), 225 nella provincia di Bolzano (+2), 55 in Umbria (+1), 85 in Sardegna (+2), 72 in Calabria (+1), 122 in Valle d’Aosta (+1), 22 in Basilicata (+1), 16 in Molise (+1).

 

San Martino | 267 ricoverati, allestito reparto pazienti onco-ematologici Covid

Incidente in via Gobetti, scooterista in codice rosso al San Martino
Policlinico San Martino di Genova (foto di repertorio)

Sono 267 i pazienti ricoverati al Policlinico San Martino. In particolare 32 sono i ricoverati in Malattie Infettive, 30 nelle 3 rianimazioni del Policlinico + 6 pazienti in sub intensiva, 28 al Padiglione 10, 42 al Padiglione 12, 20 al 5° piano della palazzina laboratori, 36 quelli gestiti al 1° piano del Pronto Soccorso, 73 al Maragliano.

E’ stato attivato un nuovo reparto, co-gestito da specialisti di Malattie Infettive e specialisti ematologi (diretti dal Prof. Lemoli e dal Dott. Angelucci), per il trattamento di pazienti onco-ematologici Covid.

Nel reparto di 20 posti letto che è situato al 1° piano del Padiglione Patologie Complesse, saranno ricoverati pazienti asintomatici o paucisintomatici che necessitano di trattamento chemioterapico “salvavita” ossia pazienti in attesa di trattamento chemioterapico non posticipabile e per i quali un’attenta valutazione tra i rischi e i benefici della esecuzione della chemioterapia in un paziente con infezione da Covid attiva induce alla esecuzione della terapia.

In tal caso, in accordo alla normativa nazionale ed alle raccomandazioni delle società scientifiche di riferimento, ogni singolo caso verrà discusso in modo multidisciplinare tenendo conto dei molteplici fattori legati al paziente, alla malattia onco-ematologica e alla infezione virale.

Viceversa, pazienti che richiedono un supporto ventilatorio intensivo verranno ricoverati presso il reparto di Malattie Infettive o di Terapia Intensiva. L’assistenza ai pazienti onco-ematologici continua così nonostante l’emergenza covid-19, il nuovo reparto potrà accogliere pazienti da tutto il territorio ligure e nasce dalla collaborazione attiva tra il Policlinico San Martino ed il Dipartimento Interaziendale Regionale (DIAR Alisa) Onco-Ematologico e sottolinea la funzione di polo regionale per la onco-ematologia del Policlinico.

Coronavirus: 50 torte al Villa Scassi dal Comune di Montebruno

Coronavirus: 50 torte al Villa Scassi dal Comune di Montebruno

Il lavoro di squadra è sempre vincente, anche quando si parla di dolci.

E questa mattina all’Ospedale Villa Scassi sono arrivate direttamente dalla Val Trebbia cinquanta torte fatte in casa dalle famiglie del Comune di Montebruno, che si aggiungono a quelle consegnate nei giorni scorsi dalle comunità di Fontanigorda e Fascia.

Coronavirus: 50 torte al Villa Scassi dal Comune di Montebruno

Mascherine in regalo all’infermiera di Pietra Ligure truffata

Mascherine in regalo all’infermiera di Pietra Ligure truffata

Pietra Ligure. Buon cuore hanno avuto il dottor Emanuel De Vincenti, Elena Gioncada, Werner Caire e Selene Riagno di «Ponente Carta» di Toirano. Prima ancora che saltasse fuori la storia della truffa ai danni di un’infermiera del Santa Corona, l’azienda ha donato gratuitamente 100 mascherine FFP2 e 100 mascherine chirurgiche del valore di 700 euro «come omaggio da usare durante il servizio ospedaliero».

Mascherine in regalo all’infermiera di Pietra Ligure truffata

Un gesto di solidarietà apprezzato dall’infermiera in servizio presso il pronto soccorso del nosocomio pietrese che invece aveva denunciato una truffa perpetrata da tre donne e due uomini che le avevano sottratto un migliaio di euro dopo un messaggio sui social alla ricerca affannosa di mascherine. La banda è stata poi smascherata e denunciata dai carabinieri della compagnia di Albenga.

Santa Margherita: protezioni specifiche alle donne gravide

Mascherine tipo FFP2, le mascherine più protettive

Il Comune di Santa Margherita Ligure pensa alle cittadine che in questo periodo di emergenza sanitaria sono in attesa di un bimbo o di una bimba.

E lo fa, destinando loro le mascherine di tipo FFP2, che sono più protettive e a disposizione. Per richiederle occorrerà telefonare al 335-7423747 lasciando i propri dati e l’indirizzo per la consegna. Il Comune, infatti, provvederà direttamente a recapitare a casa il dispositivo, previa visione del certificato del medico che attesti la gravidanza che andrà esibito alla consegna.

«In questo periodo è difficile fare anche un semplice esame   ̶̶   Spiega il Sindaco Paolo Donadoni   ̶   a cui le donne in stato interessante si sottopongono periodicamente. E comunque dover uscire di casa per recarsi negli ospedali o in luoghi medici frequentati da altri può portare paura e stress.

Fornire loro un dispositivo di protezione individuale è un modo per rendere più sicuri questi spostamenti e questi controlli a tutela delle nostre mamme e dei nostri futuri cittadini».

Il Comune coglie l’occasione per ringraziare ancora una volta i volontari di Protezione Civile, Croce Rossa e Croce Verde per la distribuzione gratuita ai cittadini delle mascherine; ne sono state distribuite circa 13.500. ABov

Ore 16, S. Martino: morto con coronavirus primo migrante nordafricano. Tunisino 81enne

Coronavirus, Policlinico S. Martino di Genova (foto di repertorio fb)

Alle 16 di oggi i responsabili della direzione sanitaria del Policlinico San Martino di Genova hanno comunicato i decessi di altri 3 pazienti positivi al coronavirus, spiegando che sono avvenuti “anche per infezione da Covid-19”.

Fra i tre deceduti c’è anche il primo immigrato nordafricano morto con coronavirus in Liguria.

Loro sono immuni? CDC Africa: su 1.2 miliardi oggi 487 morti, in 20 Paesi zero decessi

Ecco l’ultimo bollettino del San Martino.

“Un paziente nato in Spagna e residente a Genova di 87 anni, presso il 1° piano del Pronto soccorso.

Una paziente nata a Pizzo Calabro e residente a Genova di 95 anni, presso il 1° piano del Pronto soccorso.

Un paziente nato in Tunisia e residente a Genova di 81 anni, presso il Maragliano”.