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Ore 14, Asl 5 Spezia | Segnalati due decessi Covid-19, due uomini

Ospedale Sant'Andrea alla Spezia (foto d'archivio)

La Direzione sanitaria e la Direzione medica del Presidio ospedaliero di Asl 5 Spezia segnalano 2 decessi di pazienti Covid-19 positivi, avvenuti tra le ore 14 del 17 marzo e le ore 14 di oggi, 18 marzo, si tratta di:

Un uomo di 83 anni, ricoverato in Medicina d’Urgenza presso l’ospedale Sant’Andrea della Spezia, residente nel comune di La Spezia e deceduto il 17 aprile 2020.

Un uomo di 71 anni, ricoverato in Rianimazione presso l’ospedale Sant’Andrea della Spezia, residente nel comune di Arcola e deceduto il 18 aprile 2020.

Senarega: turismo sì, ma in piena sicurezza. Governo non può lasciare soli i sindaci

Operazione "Spiagge Libere 2018" della Guardia costiera (foto d'archivio)

“Turismo sì, ma in piena sicurezza. Sulle modalità di riapertura delle spiagge per la prossima stagione estiva sono state avanzate svariate ipotesi, talvolta anche fantasiose. Tuttavia, ciò che preoccupa è la carenza, da parte del Governo, di norme specifiche e di tutto ciò che servirà per farle rispettare in modo puntuale. In particolare in Liguria, dove spiagge, calette, scogliere, sono centinaia”.

Lo ha dichiarato oggi il capogruppo regionale Franco Senarega (Lega).

“Per le spiagge libere – ha aggiunto Senarega – si rischia l’anarchia. Anche perché i Comuni liguri, già in grosse difficoltà, non hanno risorse sufficienti a disposizione per assumere, rispetto a quelli già previsti, ulteriori agenti di Polizia locale da destinare al pattugliamento e al controllo H24, sette giorni su sette, tutti i tratti di litorale sul territorio.

Inoltre, i gestori degli stabilimenti balneari non devono essere gravati anche del controllo degli sconosciuti che, attraversando la spiaggia libera, possono andare sulla battigia antistante la loro struttura o, addirittura, entrare e girare tra gli ombrelloni.

Semmai, i gestori devono essere sgravati di costi e tasse poiché la capacità di accogliere i clienti nei loro stabilimenti sarà per forza di cose largamente ridotta.

Pertanto, occorre aiutare i Comuni in tutti i modi per queste problematiche sul loro territorio.

Ovviamente nella rigorosa osservanza, come minimo, delle norme sanitarie in vigore, che dovranno essere rispettate indistintamente da tutti”.

Presidi sociali, Puggioni: Governo dia contributi a fondo perduto per piscine pubbliche

Piscina comunale di Rapallo (foto di repertorio fb)

“Gli impianti natatori pubblici rappresentano un importante presidio sociale sul territorio. In Liguria sono 47, con 250.000 tesserati a enti di promozione sportiva, 26.000 iscritti alla Federazione Italiana Nuoto 26.000, 6000 dipendenti e collaboratori sportivi e circa 30 milioni di euro di fatturato aggregato. Tuttavia, a causa dell’emergenza coronavirus sussiste un concreto pericolo di fallimento per molte società, che finora non hanno ricevuto un aiuto concreto dal Governo”.

Lo ha dichiarato oggi il consigliere regionale Alessandro Puggioni (Lega).

“Pertanto – ha aggiunto Puggioni – occorre rimboccarsi le mani sul territorio e Regione Liguria si deve attivare a tutela di chi, tra mille difficoltà, ha sempre fatto il suo lavoro per garantire il funzionamento degli impianti sportivi nella nostra regione.

In particolare, nelle piscine ci sono costi enormi e occorre riconoscere l’impegno dei gestori, i quali svolgono anche una funzione sociale per le famiglie liguri e per scuole, anziani, diversamente abili ossia quelle categorie più fragili che spesso hanno accesso gratis o a prezzi popolari.

Gli impianti natatori sono stati tra i primi a chiudere e probabilmente saranno tra gli ultimi a riaprire, ma il Governo, in sostanza, ha previsto soltanto l’idea dell’indebitamento, che non è senz’altro quella idonea a risolvere i problemi.

Regione Liguria si deve quindi fare promotrice presso il Governo affinché siano erogati contributi a fondo perduto e vengano fornite opportune garanzie pubbliche di sostegno agli investimenti.

Il settore non può andare avanti così senza aiuti perché c’è il rischio concreto di future chiusure di storiche società sportive su tutto il territorio della Liguria”.

Alassio, stanziati fondi per ulteriori buoni spesa

Alassio, stanziati fondi per ulteriori buoni spesa

Buoni Spesa Alassio: stanziati fondi comunali per sostenere le famiglie della seconda graduatoria.

Battaglia: reperiti 47.488 Euro dai capitoli dei Servizi Sociali per sostenere tutte le famiglie in difficoltà. Da lunedì procederemo all’erogazione di ulteriori 1872 voucher

“Prima di Pasqua, grazie ai trasferimenti statali era stato possibile, solo con una piccola integrazione da parte del Comune di Alassio, dare risposte concrete ai 231 nuclei famigliari che privi di qualsiasi forma di reddito o sostegno economico avevano fatto richiesta dei Buoni Spesa”. Giacomo Battaglia, Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Alassio torna sul tema perchè da subito, esaurito il finanziamento statale aveva dichiarato che con gli uffici e con l’Assessorato al Bilancio avrebbe cercato di reperire ulteriori risorse da destinare al sostegno delle famiglie in difficoltà.

“Il Bando – ricorda infatti Battaglia – era strutturato su due graduatorie, la prima, dei non percettori di aiuti statali e senza entrate, e la seconda che seppure già destinataria di sostegni economici versa in comprovate situazioni di disagio. Prima di Pasqua eravamo riusciti a consegnare 2307 Buoni Spesa da 25 Euro ai 231 nuclei famigliari (538 persone) della prima graduatoria esaurendo il finanziamento di 56.987 Euro e integrandolo con 688 Euro dalle casse comunali. Oggi, ci stiamo organizzando per la consegna di ulteriori 1872 Buoni Spesa sempre da 25 Euro cadauno ai 169 nuclei famigliari (473 persone) della seconda graduatoria. Con la delibera di ieri pomeriggio abbiamo individuato nei capitoli di spesa delle Politiche Sociali le risorse per riuscire a soddisfare tutte le famiglie della graduatorie. Si tratta di un investimento di 46.800 Euro con il quale siamo felici di aver potuto dare un sostegno a quanti si trovavano in seria difficoltà”.

​In tutto sono stati dunque emessi 4179 buoni da 25 euro ciascuno per 400 nuclei famigliari per un totale di 1003 persone cioè il 9,44% della popolazione residente oggi ad Alassio (10.619 persone) e un contributo complessivo di 104.475 Euro di cui 56.987 statali e 47.488 comunali.

“Ora stiamo contattando tutti gli aventi diritto – conclude Battaglia – per concordare le modalità di ritiro dei Buoni Spesa, che avverrà lunedì 20 aprile p.v.. Ma nel frattempo siamo stati contattati da diverse famiglie, molte delle quali in gravi condizioni economiche tanto da non avere più nulla nel frigorifero, persone impiegate come stagionali, o in lavoretti non continuativi, anziani che venivano aiutati dai figli e che ora non lavorando non sanno come fare a pagare affitto o bollette con misere pensioni. Insomma famiglie in grossa crisi socio economica e questi aiuti sono non necessari ma indispensabili per sopravvivere. Il telefono in questi giorni ha  squillato incessantemente e si prevede continuerà ancora per molto. Cercheremo di proseguire l’attività di sostegno anche in collaborazione con la Protezione Civile. In proposito ci stiamo raccordando proprio con l’Assessorato affidato a Franca Giannotta e con il Banco di Solidarietà S.A. Bonadiman”.

Ancora una volta devo spendere parole di ringraziamento nei confronti delle assistenti sociali, degli impiegati e della funzionaria ​del Servizio Politiche Sociali del Comune di Alassio che hanno lavorato senza sosta per predisporre gli atti amministrativi, i criteri per la valutazione delle domande, l’esame delle istanze e l’attribuzione dei punteggi, i contatti con gli esercizi commerciali per le convenzioni, le telefonate, la distribuzione dei buoni i ntempi record. Ho già provveduto a farlo personalmente, ma credo sia giusto riconoscere anche pubblicamente il il grande lavoro svolto”.

Solidarietà senza fine ad Albenga per l’emergenza Covid 19

Solidarietà senza fine ad Albenga per l'emergenza Covid 19
Solidarietà senza fine ad Albenga per l'emergenza Covid 19

Albenga. Alcuni privati cittadini continuano a mostrare il loro grande cuore attraverso donazioni effettuate in particolare a chi opera sul territorio ed è in prima linea per fronteggiare l’emergenza Covid 19.

Gaetano Caputo, titolare del Centro Riparazione Smartphones di Albenga che ha donato 500 mascherine all’Ospedale della città afferma: “Ho amici infermieri e dottori che rischiano la vita tutti i giorni nell’ospedale di albenga ed ho mia sorella in nefrologia all’ospedale San Paolo a Savona. Guardando i notiziari ti rendi conto del rischio che corrono ogni giorno aiutando le persone e ti senti impotente, ma non puoi stare del tutto con le mani in mano, quindi anche se sono in un periodo in cui le entrate sono ferme e sarebbe opportuno stringere la cinghia, volevo comunque fare la mia parte. Per questo ho deciso di regalare 500 mascherine all’ospedale della mia città. Mio padre mi ha sempre insegnato che i soldi vanno e vengono ma un gesto resta nei cuori della gente”.

Un importante gesto arriva anche da Fabio e Silvia Mariani che hanno contribuito all’acquisto di DPI per la protezione civile di Albenga. Afferma Martina Isoleri consigliere comunale delegato al volontariato: “Vorrei ringraziare tutti coloro che, durante questa emergenza si stanno attivando e stanno facendo molto per apportare il loro contributo. Si sta creando una grande sinergia fra privati, croce rossa, croce bianca, protezione civile e associazioni, che, insieme al grande lavoro svolto dagli uffici del sociale dell’Assessore Vespo, stanno contribuendo all’ottima riuscita del progetto Anticorpi. Il gruppo sta infatti ricevendo diversi aiuti sia in termini di prodotti (pensiamo alle colombe donate da La Genovese o ai prodotti Noberasco) sia in termini di contributi per poter provvedere alla spesa per le persone più in difficoltà. Un enorme grazie a tutti da parte mio e dell’intera Amministrazione. Insieme ce la faremo”.

Insieme si vince svilupperà gli incontri con le istituzioni

Insieme si vince, svilupperà gli incontri con le istituzioni

L’emergenza “Covid-19” ed il suo prolungarsi rendono ad oggi impossibile fare previsioni riguardo la riapertura degli impianti e la conseguente ripresa delle attività

Riceviamo e pubblichiamo dai gestori degli impianti sportivi.

“In attesa di sviluppi, abbiamo deciso di sospendere temporaneamente il decorso degli abbonamenti in essere. Stiamo valutando soluzioni a tutela dell’utenza strettamente legate al perdurare della crisi.

E’ costante il nostro lavoro di manutenzione per rendere immediata la fruibilità delle vasche, non appena ci sarà formalmente consentito, così come continuo è il nostro confronto con le istituzioni per tutelare il settore e tutto il movimento natatorio ligure.

INSIEME SI VINCE – Comitato Piscine Liguria – si pone l’obiettivo di salvaguardare il valore sportivo, sociale e di tutela sanitaria delle attività acquatiche. Lo sport è salute, la piscina è salute. Siamo certi che con il sostegno di tutti riusciremo a superare le difficoltà e ritrovarci finalmente tutti in acqua! INSIE

Piscine di: Albaro, Albenga, Andrea Doria-GE, Arenzano, Arquata Scrivia, Bragarina-SP, Cabella Ligure, Cairo Montenotte, Camogli, Casella, Chiavari, Crocera Stadium-GE, Lavagna, Lerici, Loano, La Spezia, Novi Ligure, Ovada, Quinto-GE, Rapallo, Ronco Scrivia, San Fruttuoso-GE, Sarzana, Savona, Sori, Sturla-GE”.

 

Ore 14, Villa Scassi: altri morti con coronavirus. Due genovesi di 86 e uno di 84 anni

Ospedale Villa Scassi a Genova Sampierdarena (foto di repertorio)

Poco dopo le 14 di oggi i responsabili della direzione medica dell’ospedale Villa Scassi di Genova sampierdarena hanno comunicato altri decessi di pazienti positivi al coronavirus, spiegando che “il Covid-19 è stato ritenuto concausa dei decessi”.

Ecco l’ultimo bollettino del Villa Scassi.

“Uomo di anni 86 con comorbidità, deceduto il 17/4/2020 nel reparto di Degenza breve.

Uomo di anni 86 con comorbidità, deceduto il 18/4/2020  nel reparto di Medicina.

Si segnala inoltre che è pervenuto in data odierna il risultato positivo di un tampone di un paziente decedutoieri. Si tratta di un uomo di 84 anni con comorbidità, ricoverato nel reparto di Pronto soccorso/Obi”.

 

Epidemia ed economia, che cosa cambierà?

Epidemia ed economia, che cosa cambierà

È troppo presto per prevedere come cambierà l’atteggiamento degli Italiani verso i politici e gli amministratori nostrani e verso gli altri paesi

La sgomenta e disciplinata obbedienza delle prime settimane sta diventando insofferenza e aspra critica verso chi prende le decisioni o verso chi ci amministra, sia perché non sa offrire certezze per il domani sia perché non ha saputo far meglio. Lo si avverte nei messaggi e nelle conversazioni online: l’irritazione cresce di giorno in giorno. Ovviamente nessuno avrebbe saputo far molto meglio, perché un sistema di prevenzione e gestione delle epidemie o di altri rischi sistemici non si improvvisa, deve essere concepito e costruito su decenni di esperienza. Tale sistema deve coinvolgere non soltanto la sanità, ma anche la logistica e la produzione di un’ampia gamma di beni e servizi d’importanza primaria. Che non siamo ancora in grado di produrre internamente mascherine, reagenti e disinfettanti in quantità sufficiente è altrettanto grave del non essere in grado di produrre sufficienti quantità di alimenti e dipende da scelte di fondo fatte o confermate per decenni. L’atteggiamento degli Italiani verso il ‘sistema’ locale, nazionale e internazionale subirà ancora variazioni nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, man mano che si analizzeranno più a fondo gli eventi e i risultati delle decisioni prese. Possiamo soltanto ipotizzare che la fiducia nelle istituzioni sovranazionali non potrà che scemare,avendone constatata la scarsa utilità in caso di necessità. Per altro nessuna istituzione sovranazionale è stata concepita e istituita con poteri e doveri di carattere decisionale e politico (no, neppure l’Unione Europea), perciò è ovvio che soltanto gli stati possano prendere decisioni in caso di emergenze.

A livello economico invece qualche previsione si può fare con ragionevole certezza. La perdita generalizzata di PIL di tutte le società economicamente avanzate si ripercuoterà ancora per molti mesi sulle economie dei paesi esportatori di energia, dalla Russia agli stati del Golfo. I prezzi dell’energia hanno perso circa il 60% rispetto allo scorso dicembre e non torneranno ad aumentare in modo significativo nel corso del 2020. Questo significa che quest’anno paesi come la Russia o l’Arabia Saudita dovranno coprire quasi tutta la spesa pubblica (difesa, sanità, istruzione, pensioni, stipendi pubblici) utilizzando le riserve, cioè i risparmi degli anni precedenti, oppure facendo debiti.

Un’altra categoria di paesi pesantemente danneggiati dalla crisi saranno quelli che dipendono in modo eccessivo dalle esportazioni di manufatti industriali, come la Cina e la Germania, la Corea o il Giappone o il Vietnam e altri paesi del Sudest asiatico. Le economie di questi paesi subiranno una perdita importante di fatturato all’estero. Nel caso della Germania questo dovrebbe far aumentare l’interesse dei Tedeschi al mantenimento di un buon livello di spesa nel mercato interno, cioè non soltanto in Germania ma anche in tutta l’area dell’euro, che costituisce un unico mercato aperto. Forse in questa occasione sarà possibile che la Germania accetti l’emissione di quantità (limitate ma significative) di titoli in euro garantiti congiuntamente dagli stati dell’eurozona, perché salvare il potere d’acquisto dei cittadini degli altri stati dell’eurozona implica anche salvare parte delle esportazioni tedesche in quegli stati.

La terza categoria di stati fortemente penalizzati sono quelli le cui economie contano molto sul turismo, come il Portogallo, la Spagna, la Grecia e l’Italia.

Con la recessione incombente la rivalità fra le regioni e fra i gruppi sociali aumenterà, la lotta politica si farà più aspra. Alla fine di una guerra la gente ritrova la voglia di lavorare e vivere in armonia, l’aggressività interna scende a livelli minimi. Ma l’epidemia non è una guerra, benché così sia stata definita nei discorsi pubblici. La guerra — speriamo non di lunga durata e non troppo aspra — sta per iniziare, all’interno di ogni singolo stato. Aspettiamoci un’elevata conflittualità sociale e politica interna un po’ ovunque in Occidente. Aspettiamoci anche che l’aumentata conflittualità sociale nei paesi autocratici (ad esempio in Turchia) possa sfociare in atti di aggressione all’esterno, nel tentativo di scatenare l’ira popolare su altri obiettivi e ricompattare la società.

Ore 13:45, Asl 1 Imperia | Due decessi Covid in 24 ore

Detenuto di Sanremo tenta la fuga dall’ospedale: preso
L'Ospedale di Sanremo (foto di repertorio)

L’Asl 1 imperia, segnala 2 decessi di pazienti Covid-19 nelle ultime 24 ore. Si tratta di un uomo e di una donna.

Una donna di 76 anni, della provincia di Imperia, deceduta oggi all’Ospedale di Sanremo, con patologie pregresse associate.

Un uomo di 91 anni, della provincia di Imperia, deceduto oggi all’Ospedale di Sanremo, con patologie pregresse associate.

Restiamo a casa: 56enne di Castiglione picchia vicino e con roncola gli danneggia auto

Bolzaneto, 3 abusivi marocchini in casa popolare Arte: denunciati
Carabinieri (foto di repertorio)

Ieri a Casarza Ligure i carabinieri, dopo gli accertamenti, hanno denunciato in stato di libertà per “percosse, minacce e danneggiamento” un 56enne di Castiglione Chiavarese.

I militari hanno avviato le indagini a seguito della denuncia-querela presentata dal 34enne vicino di casa.

In sintesi, dopo una lite scaturiti per futili motivi di vicinato, in due diverse occasioni il 56enne ha minacciato e poi picchiato il vicino di condominio.

Inoltre,mediante l’utilizzo di una roncola, ha rotto il vetro del finestrino dell’autocarro del 34enne.