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Bufala 79600 tamponi da Roma. Ardenti sbugiarda Pd-Cgil: 43600 e arrivati da pochi giorni

Fiera di Genova, tamponi Covid-19 (foto d'archivio)

“Un’altra delle solite bufale, utilizzate dalla Cgil e dal Pd per attaccare l’amministrazione di centrodestra.

E’ del tutto falso che Regione Liguria abbia ricevuto fino a ieri da Roma 79.600 tamponi per i test sul coronavirus.

In realtà, ha ricevuto 43.600 ‘tamponi per campioni rinofaringei’  più 36.000 ‘provette per i campioni’.

Dei 43.600 tamponi inviati in Liguria, ben 37.000 sono arrivati solo tra il 18 e il 23 aprile, quando il sistema ligure, seguendo le indicazioni del Ministero, ne fa tanti come la Toscana e il Piemonte in proporzione al numero degli abitanti  (ossia quasi duemila al giorno).

Fino a ieri in Liguria sono stati effettuati 37.842 test e, man mano che riceveremo ulteriori tamponi e provette, aumenteremo il numero anche grazie ai nuovi macchinari che Regione Liguria ha acquistato per il S. Martino di Genova e per il S. Andrea della Spezia.

Pertanto, asserire che Regione Liguria abbia effettuato pochi test è una delle solite fake news vergognosamente utilizzata dal centrosinistra per fare propaganda politica e gettare fango sul centrodestra, pure in un momento in cui tutte le istituzioni sul territorio dovrebbero stare unite e compatte per la lotta al Covid-19”.

Lo ha dichiarato stasera il vice capogruppo regionale Paolo Ardenti (Lega).

“Vorrei far notare – ha spiegato Ardenti – che da Roma non ci hanno neanche inviato le provette sufficienti a coprire il numero dei tamponi forniti.

Semmai, lo scandalo e i ritardi sono da attribuire al Governo e non a Regione Liguria e Alisa, che in stretta sinergia con l’assessore alla Sanità Sonia Viale, che ringrazio per il proficuo lavoro, a tutti i livelli si sono sempre impegnate con serietà, professionalità e buonsenso, 7 giorni su 7 e H24, per combattere la diffusione del coronavirus sul nostro territorio”.

“La Regione Liguria – avevano dichiarato oggi i consiglieri regionali del Pd – ha effettuato meno della metà dei tamponi a sua disposizione: dei 79600 che gli sono stati forniti dalla Protezione civile nazionale, ne sono stati utilizzati solo 37.842, per un totale di 25045 casi (visto che a volte se ne usano più di uno per una persona). La media nazionale invece è del 70%.

Noi quindi siamo 20 punti percentuale al di sotto degli altri, tanto che ci troviamo all’ultimo posto fra le regioni del Nord Italia con 24,4 tamponi ogni mille abitanti (sotto di noi ci sono solo le Regioni del Sud che non hanno avuto la quantità di contagi e di morti del Nord). Sappiamo bene che i tamponi non curano le persone, come si ostina a ripetere Toti, ma aiutano a mappare e quindi a contenere il contagio.

Regione Liguria però preferisci tenerli chiusi nei cassetti. Eppure la nostra regione ha un tasso di mortalità molto alto, simile a quello delle Lombardia.

Perché Toti non usa i tamponi pur avendoli? Perché ne facciamo solo la metà mentre tutte le altre Regioni ne fanno una media del 70%?

Delle due l’una: o tutti gli altri non ci hanno capito niente oppure (cosa ben più realistica) a non capire nulla sono quelli che hanno governato l’emergenza sanitaria in Liguria, condannandoci a percorrere una strada sbagliata e a combattere alla cieca il virus, senza conoscerne la reale estensione e arrivando sempre in ritardo sulle risposte da dare alla nostra comunità”.

“Il mancato utilizzo dei tamponi – aveva riferito oggi anche Fulvia Veirana, della segreteria regionale Cgil – ci sconcerta. Dall’inizio dell’epidemia, in Liguria chiediamo un maggior utilizzo dei tamponi per circoscrivere l’infezione e proteggere la popolazione. Regione Liguria ha sempre giustificato il bassissimo numero di tamponi effettuati con la carenza di reagenti e materiali. Apprendiamo che non e’ stata in grado di eseguire neppure quelli che ha fornito la protezione civile nazionale”.

 

 

 

Ore 19, in Liguria 29 morti (1074): incremento in lieve rialzo. Malati 16: in netto calo

Coronavirus (foto repertorio fb)

Sono 1074 i morti con coronavirus in Liguria, con un aumento rispetto a ieri di 29.

Sono 4872 i positivi accertati finora e malati, con un aumento rispetto a ieri di 16.

Sono 39.563 i test effettuati finora (1721 in più di ieri).

Sono 1225 i guariti con due test consecutivi, con un aumento rispetto a ieri di 79.

I dati sono stati comunicati poco prima delle 19 di oggi dai responsabili di Regione Liguria.

Ore 18, in Liguria 25 morti (1045): incremento in calo. Malati 45: in lieve calo (4856)

“Regione Liguria – ha spiegato il governatore Giovanni Toti – attraverso il consueto bollettino quotidiano con i dati forniti da Alisa, rappresenta la prevalenza, misura di frequenza universalmente utilizzata per rappresentare un fenomeno sanitario. La prevalenza è la fotografia del quadro epidemiologico nel momento della rilevazione. Quando si riporta il numero di positivi, si fa esattamente riferimento ai cittadini liguri con Covid-19 del giorno. Ovviamente vengono esclusi coloro che non sono più ammalati ovvero i guariti e, purtroppo, i deceduti”.

In altre parole, Regione Liguria indica gli “attualmente positivi” e potenzialmente contagiosi. Significa che conteggia solo chi è stato accertato finora positivo al coronavirus (ospedalizzati + domiciliati + positivi clinicamente guariti = attualmente positivi), escludendo però dal computo chi è guarito sviluppando gli anticorpi e chi è deceduto.

La Protezione civile nazionale invece conteggia anche questi ultimi (ospedalizzati + domiciliati + positivi clinicamente guariti + guariti che hanno sviluppato gli anticorpi + deceduti = casi totali) che poi vengono pubblicati online pure dal Ministero della Salute.

Inoltre, è bene precisare che secondo il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli: “avere un test sierologico positivo per gli anticorpi non esclude che in quel momento un soggetto possa essere infettante. È possibile infatti aver prodotto gli anticorpi, ma avere ancora in circolo il coronavirus e dunque essere ancora contagiosi. Per questo va fatto anche il tampone. Solo se questo esame è negativo si ha la certezza di non essere più contagiosi”.

Ecco l’ultimo bollettino di Regione Liguria.

Concluso iter per estensioni concessioni stabilimenti balneari di Alassio

Concluso iter per estensioni concessioni stabilimenti balneari di Alassio

Alassio. L’Ufficio Demanio del Comune di Alassio, ha concluso in questi giorni l’iter procedurale di estensione delle concessioni demaniali al 2033 degli stabilimenti balneari e dei bagni di beneficienza, ovvero quegli stabilimenti senza scopo di lucro, affidati a istituti religiosi o dedicati ad ospitare iniziative sociali.

“Ovviamente – spiega Francesca Schivo, Consigliera Comunale, con delega al Demanio – sono esclusi da questa comunicazione alcuni stabilimenti per i quali sussistono, almeno al momento, motivi ostativi che, se regolarizzati, potranno dare seguito alla comunicazione dell’estensione.

Provvederemo a concludere la notifica ai concessionari dopo il 15 maggio, in modo da registrare le estensioni all’Agenzia delle Entrate i cui uffici sono al momento chiusi al pubblico, evitando di bruciare i venti giorni disponibili per la registrazione”.

“Stiamo predisponendo anche tutte le estensioni di concessioni demaniali per chioschi e dehors – continua Schivo – e quelle di carattere non turistico e ricreative in capo a privati (giardinetti, terrazzi, sezioni di condomini che insistono su aree demaniali)”.

Andora, ordinanza del sindaco Demichelis per sgombero in un cortile di un’abitazione

La situazione in un cortile di un’abitazione di via San Lazzaro

Andora. Il sindaco di Andora, Mauro Demichelis ha firmato un’ordinanza contingibile urgente a tutela dell’igiene e della sanità pubblica con cui ha ordinato, con carattere di massima urgenza, lo sgombero del cortile annesso a un edificio di proprietà del comune sito in via San Lazzaro, a duecento metri dalla passeggiata a mare e al centro di una zona residenziale.

La situazione in un cortile di un’abitazione di via San Lazzaro

L’immobile è occupato da tempo da una persona senza titolo, come accertato da una sentenza emessa nel 2019 dal Tribunale civile. Il cortile è al servizio anche di altri immobili di privati che non possono accedervi.

Una vera e propria discarica a cielo aperto, celata da un muro in pietra e da un cancello.

Questa mattina si è proceduto alla sanificazione del materiale depositato, sono iniziate le operazioni finalizzate allo sgombero.  I proprietari degli immobili attigui e i residenti della zona denunciavano da tempo la situazione pericolosa a causa dei cumuli di materiali abbandonati e anche per la presenza di animali spesso incustoditi che pochi giorni fa sono usciti dal cortile e hanno aggredito il cane di una passante che ha presentato denuncia ai carabinieri.

“Una situazione insostenibile, certificata con più sopralluoghi e provvedimenti pubblici, a cui era necessario porre fine a tutela dei residenti della zona e dei cittadini, ma anche di coloro che, introdotti abusivamente, vivevano in una condizione di estremo degrado – spiega il sindaco Mauro Demichelis – Sono grato alla Polizia Locale che da ieri pomeriggio sta presidiando l’ingresso per evitare nuovi accessi. Ringrazio i funzionari, gli operai comunali,  per l’impegno profuso, la Protezione Civile che ha offerto la sua disponibilità e i militari della stazione dei carabinieri di Andora e della compagnia di Alassio per i controlli, l’assistenza e l’aiuto”.

L’ordinanza è scattata a seguito di un sopralluogo della Polizia Locale, sollecitato dal primo cittadino, che ha evidenziato un ulteriore peggioramento della situazione di pericolo sia per l’igiene che per la sanità pubblica. L’immobile annesso al cortile è risultato occupato da soggetti non autorizzati che ieri pomeriggio si sono liberamente allontanati.

L’operazione arriva a seguito di un lungo iter iniziato dagli uffici comunali più di un anno fa. Nel tempo la Polizia Locale ha verificato ed identificato persone che soggiornavano all’interno senza titolo. Nel dicembre 2019, i vigili del fuoco hanno effettuato un sopralluogo che ha evidenziato oltre all’accumulo di materiale potenzialmente infiammabile, anche un impianto elettrico difforme e il mancato rispetto delle norme dell’impianto della cucina.

Il 24 dicembre scorso il Comune ha emesso un provvedimento dirigenziale, notificato all’occupante, che sospendeva l’uso dell’unità immobiliare per la mancanza di adeguate condizioni igieniche e di sicurezza del fabbricato di proprietà pubblica.

E ancora in data 25 febbraio un ulteriore provvedimento Comunale ha dichiarato e notificato all’occupante, l’inagibilità dell’unità immobiliare.

Quindi il 4 marzo 2020, il Responsabile dell’Ufficio Urbanistica del Comune ha emesso un provvedimento di sgombero dell’alloggio dagli occupanti sine titolo, situazione accertata  con sentenza del Tribunale Civile del novembre 2019. Il 12 marzo scorso, avrebbe dovuto svolgersi un sopralluogo dell’ufficiale giudiziario, rinviato per l’emergenza Covid_19.

S. Martino, 168 ricoverati positivi: 27 in Rianimazione. Chiude reparto Covid-19 al 5° piano

Coronavirus, San Martino di Genova (foto di repertorio fb)

“Sono 21 i ricoverati in Malattie infettive, 27 nelle 3 Rianimazioni del Policlinico più 6 pazienti in sub intensiva, 11 al Padiglione 10, 61 al Padiglione 12, 2 al 5° piano della palazzina laboratori, 19 quelli gestiti al 1° piano del Pronto Soccorso, 21 al Maragliano”.

Lo hanno comunicato oggi pomeriggio i responsabili della direzione strategica del Policlinico San Martino di Genova.

“Nell’ambito del programma di ‘descalation’ concordato con Alisa – hanno aggiunto – la direzione strategia del Policlinico è felice di comunicare la chiusura del reparto Covid-19 del 5° piano dei laboratori, che ha svolto un ruolo centrale nella gestione e nel contenimento del contagio.

L’area, che sarà prontamente sanificata nel fine settimana, sarà nuovamente riattivabile in qualsiasi momento, laddove vi sia la necessità.

Ringraziamo tutti i professionisti, ad ogni livello, che si sono prestati all’attività presso quello che durante l’emergenza è stato ribattezzato ‘il Fagiolone’, per la singolare forma della struttura, inaugurata nei primi giorni di emergenza e che presto tornerà alla sua originale identità, il nuovo polo chirurgico dell’ospedale.

Segnaliamo di avere reparti chirurgici Covid-free e sufficienti sale operatorie per proseguire gli interventi di chirurgia oncologica e gli altri interventi di alta specializzazione, non differibili.

I reparti sono stati messi a disposizione anche delle altre aziende del sistema sanitario regionale, nell’ambito del programma Covid-chirurgia, varato con Alisa e coordinato dal professor De Cian.

Sono state così stipulate apposite convenzioni con altre aziende del territorio metropolitano (vedi Galliera ed Evangelico), per permettere ai loro professionisti di venire a operare in sicurezza presso le nostre strutture.

A oggi il S. Martino non ha alcuna convenzione attiva con la clinica Montallegro, né con altre strutture private, per ampliare spazi chirurgici già disponibili in sede, spazi che si conta di estendere ulteriormente grazie al graduale miglioramento delle problematiche correlate all’emergenza Covid-19”.

 

Ore 18, in Italia 420 morti (25.969): incremento in calo. Malati: 321 in meno di ieri

Roma, sede Protezione civile (foto repertorio fb)

Più della metà delle regioni italiane fanno segnare un calo dei malati per il coronavirus. Dai dati della Protezione civile oggi è emerso infatti che i pazienti attualmente positivi sono in diminuzione in 11 regioni (Emilia Romagna, Veneto, Toscana, Liguria Campania, Puglia, Abruzzo, Umbria, Sardegna, Calabria e Valle d’Aosta) e nelle province autonome di Trento e Bolzano.

Inoltre, in Basilicata non si registrano nuovi casi.

In controtendenza, invece, sono ancora la Lombardia, con 495 nuovi malati in più rispetto a ieri, e il Piemonte, con 239 in più.

Ecco i dati comunicati intorno alle 18 di oggi dal capo della Protezione civile Angelo Borrelli.

Sono 25.969 i morti con coronavirus in Italia, con un aumento rispetto a ieri di 420. Giovedì l’incremento era stato di 464.

Sono 106.527 i positivi accertati finora e malati, con una diminuzione rispetto a ieri di 321 (è il quinto giorno consecutivo che si osserva un calo). Giovedì il decremento era stato di 851.

Sono 60.498 i positivi accertati finora e guariti, con un aumento rispetto a ieri di 2.992. Giovedì l’incremento era stato di 3.033.

Il numero dei positivi accertati finora (compresi morti, malati e guariti) ha quindi toccato quota 192.994, con un aumento rispetto a ieri di 3.021.

Ore 18, in Italia 464 morti: incremento in rialzo. Malati: 851 in meno di ieri (record)

Inoltre, prosegue ancora il trend in calo dei ricoveri in terapia intensiva per coronavirus. A oggi sono 2.173, 94 in meno rispetto a ieri. Di questi, 756 sono in Lombardia, 34 in meno rispetto a ieri. Dei 106.527 malati complessivi, 22.068 sono ricoverati con sintomi, 803 in meno rispetto a ieri e 82.286 sono quelli in isolamento domiciliare.

Dai dati della Protezione civile è poi emerso che sono 34.368 i malati in Lombardia (495 in più rispetto a ieri), 12.509 in Emilia-Romagna (-336), 15.391 in Piemonte (+239), 9.679 in Veneto (-246), 6.133 in Toscana (-38), 3.437 in Liguria (-29), 3.273 nelle Marche (+43), 4.492 nel Lazio (+6), 2.943 in Campania (-35), 1.827 nella Provincia di Trento (-44), 2.933 in Puglia (-3), 1.320 in Friuli Venezia Giulia (+185), 2.320 in Sicilia (+19), 2.079 in Abruzzo (-21), 1.093 nella provincia di Bolzano (-401), 322 in Umbria (-33), 804 in Sardegna (-13), 821 in Calabria (-2), 354 in Valle d’Aosta (-109), 229 in Basilicata (+0), 200 in Molise (+2). Quanto alle vittime, se ne registrano 13.106 in Lombardia (+166), 3.303 in Emilia-Romagna (+34), 2.699 in Piemonte (+69), 1.244 in Veneto (+38), 742 in Toscana (+19), 1.076 in Liguria (+29), 865 nelle Marche (+8), 384 nel Lazio (+9), 336 in Campania (+4), 389 nella provincia di Trento (+7), 383 in Puglia (+9), 258 in Friuli Venezia Giulia (+2), 218 in Sicilia (+5), 286 in Abruzzo (+6), 263 nella provincia di Bolzano (+2), 62 in Umbria (+1), 102 in Sardegna (+4), 80 in Calabria (+4), 129 in Valle d’Aosta (+2), 24 in Basilicata (+0), 20 in Molise (+0). Ad oggi sono stati effettuati 1.642.356 tamponi che hanno riguardato complessivamente 1.147.850 persone. L’incremento del numero dei tamponi rispetto a ieri è di 62.447.

Bucci, 4 maggio: via libera a nautica da diporto e ‘food square’ in ogni municipio. Ok al Mog

Mercato orientale di Genova (foto repertorio fb Mog)

“Se c’è un posto dove non ci si può contagiare è in barca, in mare aperto. Per questo spingerò affinché al più presto i genovesi possano tornare in mare. Lo dico da sindaco di Genova e di quella che fu la più grande repubblica marinara, il diporto nautico deve poter ripartire dal 4 maggio, anche perché non si tratta solo di svago o di turismo, ma di dare fiato a un indotto molto importante”.

Lo ha dichiarato oggi il sindaco di Genova Marco Bucci.

“Oltre al mare e alle spiagge – ha aggiunto il primo cittadino – stiamo discutendo di concedere ai cittadini di sfruttare anche la rete dei sentieri, naturalmente non in gruppo e mantenendo le opportune misure preventive, ma se è vero che all’inizio è stato giusto imporre divieti molto diffusi oggi serve un affidamento alla responsabilità individuale”.

Il Comune sta pensando di presidiare, in ogni caso, spiagge e parchi, nel momento in cui dovessero essere riaperti, con l’ausilio dei volontari della Protezione civile e di associazioni sul territorio.

“Abbiamo in mente anche alcune idee aggressive – ha poi riferito Bucci all’agenzia Ansa – per esempio, grazie ad alcuni spunti lanciati dalle stesse categorie, immaginiamo di poter realizzare delle grandi piazze del food.

Magari una piazza in ogni municipio o in ogni macro-zona della città, con le cucine dei locali sul perimetro e uno spazio per consumare i pasti, come se fosse una sagra urbana, ma con le dovute precauzioni e distanze interpersonali”.

L’esempio a cui si rifà il Comune sarebbe quello del Mog, lo spazio interno al mercato orientale di Genova: “Queste sono soluzioni che potrebbero anche favorire il turismo, oltre che il commercio”.

Tra le misure che il Comune di Genova metterà in atto per venire incontro alle esigenze del commercio in vista della fase 2 c’è anche l’abolizione della tassa di occupazione del suolo pubblico fino a fine 2020.

Significa che ristoranti e locali che vorranno realizzare o ampliare i propri dehors per facilitare il distanziamento sociale potranno farlo.

Inoltre, è prevista la sospensione della Tari almeno fino al 30 giugno, con la possibilità di una proroga se il Governo concederà ai Comuni i 5 miliardi richiesti attraverso Anci.

 

Sestri Levante, 83 domande di buoni spesa esaudite

Sestri levante, ulteriori 83 domande di buoni spesa esaudite e consegnate dai volontari

Grazie ai volontari che collaborano con i Servizi Sociali, sono iniziate le consegne di buoni spesa che il Comune di Sestri Levante è riuscito a erogare con i fondi comunali, decisi la scorsa settimana dall’Amministrazione, e alle donazioni che privati cittadini e associazioni del territorio hanno fatto specificamente a questo scopo.

Il totale dei fondi a disposizione, oltre 13 mila euro, è stato utilizzato per dare riscontro a 83 nuove richieste che si aggiungono alle 402 che erano già state soddisfatte grazie ai fondi messi a disposizione dal Governo. I buoni sono stati assegnati sempre seguendo il criterio della precedenza alla situazione reddituale più bassa, sulla base delle domande già ricevute e rimaste “in graduatoria”.

«Siamo distanti fisicamente ma cerchiamo di non lasciare nessuno solo – commenta la Sindaca Valentina Ghio – In queste settimane difficili abbiamo messo in campo tutte le azioni possibili per dare il sostegno, pratico, economico, psicologico di cui la città ha bisogno. L’arrivo di tante domande per i buoni spesa, oltre 600, ci ha fatto decidere di attivare immediatamente forme di sostegno economico da aggiungere a quelle governative, sebbene con uno sforzo non indifferente per il nostro bilancio.

Abbiamo poi fatto un un appello a chi si trova nella possibilità di fare una donazione destinata all’emissione di buoni spesa che per fortuna non è rimasta inascoltato: diversi cittadini e alcune associazioni del territorio, come Noi Handiamo e Noi di Pila, hanno fatto generose donazioni che sono state utili per dare supporto a tanti concittadini che si trovano a vivere un momento di difficoltà».
Ricordiamo che chi volesse fare una donazione per sostenere l’emissione dei buoni spesa può utilizzare l’IBAN IT81 I061 7532 2300 0000 0659 390 intestato al Comune di Sestri Levante, indicando come causale “Donazione per emergenza Covid”. Le donazioni saranno interamente impiegate per l’emissione di nuovi buoni spesa.

I volontari, sempre coordinati dai Servizi Sociali, in questi giorni si stanno anche occupando della consegna di mascherine agli esercizi commerciali: la consegna di queste ore riguarda la donazione di 2000 mascherine fatta da Confesercenti che saranno consegnate a oltre 140 negozi e che si aggiunge a quella fatta da ASCOM la scorsa settimana.

«Il drammatico momento che stiamo vivendo ha fatto emergere un grande spirito di solidarietà e un senso di comunità che spero si manterrà vivo anche alla fine dell’emergenza – conclude la Sindaca Ghio – Desidero ringraziare profondamente, ancora una volta, cittadini e associazioni che hanno messo a disposizione tempo, impegno, denaro, per azioni orientate al bene della nostra città.»

Il Decamerone del Coronavirus è quasi a metà strada

Renato Sarti

Il Decamerone virtuale ha già avuto 200 mila spettatori

GENOVA – Prosegue l’ enorme successo della maratona culturale virtuale al tempo del Coronavirus, prodotta dai benemeriti Teatro Pubblico Ligure e Compagnia Corrado d’Elia.
“Racconti in tempo di peste” è una stagione teatrale on line, iniziata il 9 marzo, che durerà per 100 giorni, con la presenza di 100 artisti e 100 racconti ed è diretta da Sergio Maifredi e Corrado d’Elia. Questa interessante proposta culturale il 15 aprile aveva già superato ampiamente le 200 mila visualizzazioni ed aveva ottenuto più di 9 mila follower.

“Racconti in tempo di peste- ci ha spiegato lo stesso Sergio Maifredi- è una serie di eventi che hanno lo scopo di aiutare a non rinunciare alla bellezza. Lunedì il progetto arriverà a metà del suo percorso. Il 27 aprile sarà infatti il cinquantesimo giorno della manifestazione che festeggerà il giro di boa dando la parola agli spettatori”.

Nel video verranno presentate le letture inviate a Sergio Maifredi e Corrado d’Elia, direttori artistici della stagione on line.

Domani intanto, alle ore 12, per celebrare il 25 aprile e la Liberazione saranno proposte la storia emblematica del partigiano Riccardo Goruppi, narrata da Renato Sarti e, fuori collana (nel pomeriggio) “Campo 52” con Massimo Minella accompagnato dal fisarmonicista Franco Piccolo. Presenteranno la storia del campo di concentramento di Coreglia, alle spalle di Chiavari.

Domenica 26 sarà la volta di Cesare Brie che ha deciso di descrivere il suo tempo sospeso, presentando gli appunti per “Un gatto e una volpe”.

“Il Decamerone – conclude Maifredi- è oggi più che mai attuale perché fornisce una risposta positiva alla paura del contagio, controllata se non vinta con il ricorso al racconto e alla cultura. Boccaccio ha descritto un gruppo di giovani che, nella Firenze medievale attraversata dalla peste, si sono riuniti in un castello decidendo di occupare il tempo della quarantena raccontando delle storie”.

Per coloro che non conoscessero ancora questa interessante iniziativa e volessero seguirla è sufficiente collegarsi ai siti on line https://www.facebook.com/raccontiintempodipeste/ http://www.teatropubblicoligure.it/raccontiintempodipeste
https://www.corradodelia.it/raccontintempodipeste
o sui siti istituzionali dei Comuni di Genova (https://www.visitgenoa.it/100-racconti-tempo-di-peste e https://www.facebook.com/GenovaTeatro/), Terni (https://www.comune.terni.it/), Ameglia (https://www.comune.ameglia.sp.it),Luni (https://www.comune.luni.sp.it/it-it/home) e Vezzano Ligure (http://www.comune.vezzanoligure.sp.it).
CLAUDIO ALMANZI

Celebrazioni 25 aprile: invitati in via Venti anche i giornalisti, ma ‘solo se necessario’

Via Venti Settembre a Genova, celebrazione 25 aprile 2019 (foto di repertorio fb)

“Sabato 25 aprile, ore 10.30, 75° anniversario della Liberazione. Ponte Monumentale, Via XX Settembre. Nel rispetto delle attuali disposizioni ministeriali per l’emergenza sanitaria, la cerimonia sarà preclusa alla partecipazione della cittadinanza compresi i rappresentanti di associazioni e istituzioni, che solitamente presenziano al momento commemorativo. L’incontro popolare aperto a cittadini e istituzioni sarà organizzato in condizioni di sicurezza per la salute di tutti non appena terminata l’attuale emergenza”.

Lo hanno riferito oggi i responsabili del Comune di Genova.

Funerali vietati a parenti e amici, ma ok ad Anpi in piazza per celebrazioni 25 aprile

Celebrazioni 25 aprile in piazza consentite, Plinio: allora anche deposizione fiori per Caduti RSI

Seduta solenne celebrazioni 25 aprile in streaming, presidente Piana ricorda anche Gamalero

“Saranno presenti – hanno aggiunto – soltanto le autorità che deporranno le corone: il sindaco Marco Bucci, in rappresentanza dell’intera comunità genovese, Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria, Mino Ronzitti, presidente Ilsrec (Istituto Ligure per la Storia della Resistenza e dell′Età Contemporanea Raimondo Ricci) e Massimo Bisca, presidente provinciale ANPI genovese.

Al termine della cerimonia l’ufficio stampa del Comune di Genova invierà alle redazioni materiale filmato e fotografico del momento commemorativo.

Si invitano i giornalisti a partecipare solo se strettamente necessario al fine dell’attività professionale e a collaborare affinché sia possibile e proficuo il lavoro di tutti.

Si ricorda che dovranno essere rispettate le disposizioni ministeriali per il contenimento del contagio ed essere osservate le distanze minime per la sicurezza sanitaria. Ai fotografi e agli operatori video sarà riservato uno spazio al margine dell’area dove si svolgerà la cerimonia. È vietato in ogni caso accedere all’area sotto il Ponte Monumentale dove verranno deposte le corone”.