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S. Martino, 168 ricoverati positivi: 27 in Rianimazione. Chiude reparto Covid-19 al 5° piano

Coronavirus, San Martino di Genova (foto di repertorio fb)

“Sono 21 i ricoverati in Malattie infettive, 27 nelle 3 Rianimazioni del Policlinico più 6 pazienti in sub intensiva, 11 al Padiglione 10, 61 al Padiglione 12, 2 al 5° piano della palazzina laboratori, 19 quelli gestiti al 1° piano del Pronto Soccorso, 21 al Maragliano”.

Lo hanno comunicato oggi pomeriggio i responsabili della direzione strategica del Policlinico San Martino di Genova.

“Nell’ambito del programma di ‘descalation’ concordato con Alisa – hanno aggiunto – la direzione strategia del Policlinico è felice di comunicare la chiusura del reparto Covid-19 del 5° piano dei laboratori, che ha svolto un ruolo centrale nella gestione e nel contenimento del contagio.

L’area, che sarà prontamente sanificata nel fine settimana, sarà nuovamente riattivabile in qualsiasi momento, laddove vi sia la necessità.

Ringraziamo tutti i professionisti, ad ogni livello, che si sono prestati all’attività presso quello che durante l’emergenza è stato ribattezzato ‘il Fagiolone’, per la singolare forma della struttura, inaugurata nei primi giorni di emergenza e che presto tornerà alla sua originale identità, il nuovo polo chirurgico dell’ospedale.

Segnaliamo di avere reparti chirurgici Covid-free e sufficienti sale operatorie per proseguire gli interventi di chirurgia oncologica e gli altri interventi di alta specializzazione, non differibili.

I reparti sono stati messi a disposizione anche delle altre aziende del sistema sanitario regionale, nell’ambito del programma Covid-chirurgia, varato con Alisa e coordinato dal professor De Cian.

Sono state così stipulate apposite convenzioni con altre aziende del territorio metropolitano (vedi Galliera ed Evangelico), per permettere ai loro professionisti di venire a operare in sicurezza presso le nostre strutture.

A oggi il S. Martino non ha alcuna convenzione attiva con la clinica Montallegro, né con altre strutture private, per ampliare spazi chirurgici già disponibili in sede, spazi che si conta di estendere ulteriormente grazie al graduale miglioramento delle problematiche correlate all’emergenza Covid-19”.