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Genova, avvistati in cielo punti luminosi in fila. Non sono Ufo, ma satelliti Starlink

Starlink satelliti (foto repertorio fb)

Sui alcuni gruppi genovesi dei social network da ieri sera a stamane diversi utenti hanno riferito di avere visto una quindicina di punti luminosi allineati in cielo.

Qualcuno ha parlato di Ufo e di alieni, forse scherzando.

Secondo alcuni esperti, invece, si è trattato di un nuovo allineamento di satelliti Starlink di Elon Musk.

Tra l’altro, gli avvistamenti di questi punti luminosi nello spazio era stata preannunciata da alcuni esperti del settore.

Starlink è il nome della rete di satelliti che l’azienda SpaceX di Elon Musk sta sviluppando per fornire la rete Internet a basso costo in località remote.

La luminosità dei satelliti è stata tuttavia una sorpresa per tutti, persino per la stessa azienda e per la comunità astronomica.

 

Fondi insufficienti da Governo: buoni spesa per altre 2900 famiglie da Comune di Genova

Emergenza coronavirus, buono spesa del Comune di Genova (foto d'archivio)

Fondi insufficienti da Governo. Si è iniziata stamane al Matitone di Genova la consegna del secondo stock di buoni spesa per alimenti da parte del Comune.

Tra avanzi della prima distribuzione, 400.000 euro di donazioni e 100.000 di risorse di Palazzo Tursi, si potranno raggiungere 2.900 nuclei familiari, facendo scorrere la graduatoria delle domande già presentate dai genovesi al Comune.

Al termine di questa seconda fase, dovrebbero restare ancora circa 3.600 nuclei da soddisfare.

In tal senso, il sindaco Marco Bucci ha ringraziato i genovesi che hanno già donato, ma ha invitato gli altri a farlo per aiutare i concittadini in difficoltà a causa dell’emergenza coronavirus.

In ogni caso, da domani, oltre che al Matitone, le consegne saranno effettuate anche in nove diverse sedi, una per ciascun municipio sul territorio.

Al fine di evitare resse e assembramenti, i destinatari dei buoni spesa per alimenti riceveranno un appuntamento attraverso sms o email, con l’orario e la sede indicata, che risulterà più vicina alla propria residenza.

 

Riaperture di lunedì, Toti: no ad attività estetisti e parrucchieri a domicilio

Parrucchiera (foto di repertorio fb)

“Stiamo ancora lavorando per scrivere l’ordinanza che permetterà in Liguria la riapertura di alcune attività e un po’ più di mobilità alle persone a partire da lunedì”.

Lo ha dichiarato ieri sera su fb il governatore ligure Giovanni Toti.

“Tra i tanti messaggi e le telefonate di queste ore – ha rivelato Toti – sono molti coloro che ci suggeriscono di non aprire il lavoro a domicilio di parrucchieri ed estetisti. Seguiremo i consigli e non lo faremo.

Abbiamo pensato che potesse essere un argine al lavoro nero e un po’ di respiro per delle attività che saranno le ultime a ripartire e quindi per molte settimane ancora rischiano di non poter lavorare.

Ma ovviamente seguiremo come sempre i suggerimenti che ci arrivano e non potendo aprirle nei loro negozi, sarà il Governo a decidere”.

 

Coronavirus, Entella: sanificati stadio ed ambienti di lavoro

In attesa di capire quando il campionato di serie B riprenderà l’attività l’Entella si è già portata avanti.

Lo stadio “Comunale” di Chiavari è già stato sanificato, così come gli spogliatoi, e il club ha provveduto ad acquistare da tempo mascherini protettive e guanti; non ci sarebbero quindi problemi per far allenare la squadra, considerando che la struttura gode di ampi spazi e vari spogliatoi, oltre al fatto che sarebbero previste ulteriori e giornaliere sanificazioni.
Appoggiandosi poi a due alberghi per il ritiro pre campionato, i liguri avrebbero anche su questo la scelta.
Ripartire quindi si, il tutto è stato evidentemente predisposto, ma si richiedono garanzie a livello sanitario: attese quindi maggiori decisioni da parte degli organi competenti.

Lega: M5S vuole pazienti Covid in tenda per risparmiare, ma per migranti 1.5 milioni a traghetto

Alessandro Piana, Edoardo Rixi e Franco Senarega (Lega)

“Subito i soldi per loro, per gli italiani c’è tempo: il M5S vuole trasferire i liguri malati di Covid-19 dalla nave ospedale di Genova in ospedali militari da campo per risparmiare denaro pubblico, ma il suo Governo, come già spiegato dall’onorevole Edoardo Rixi, continua ad accogliere i migranti in quarantena sulle navi Tirrenia sborsando 1.5 milioni di euro per ogni traghetto, dove vengono serviti pure menù etnici. Una vergogna”.

Lo hanno dichiarato oggi il presidente dell’Assemblea legislativa della Liguria e consigliere regionale Alessandro Piana e il capogruppo regionale Franco Senarega (Lega).

Salvatore: nave ospedale costa troppo, malati Covid-19 in ospedali militari da campo

“Infatti – hanno aggiunto Piana e Senarega – secondo quanto dichiarato ieri dalla collega pentastellata Alice Salvatore ‘la nave ospedale ormeggiata nel porto di Genova costa alle casse regionali quasi un milione di euro al mese per coprire 146 posti letto per i convalescenti da Covid-19, che potrebbero benissimo essere ospitati in ospedali militari da campo, pronti in 48 ore’.

A prescindere dall’entità dei costi indicati, sui quali ci sarebbe da discutere, non si capisce per quali motivi gli italiani che sono anziani o di mezza età e ancora deboli e malati debbano finire sotto una tenda, mentre i migranti che sono giovani e forti debbano essere ospitati, con tutti i comfort, nelle cabine di navi pagate fior di soldi pubblici.

In realtà, a queste forze di Governo gli italiani non interessano, vogliono svendere il nostro Paese e si piegano ai Paesi del Nord della UE che, peraltro, non accolgono i migranti trasportati in mare dalle loro Ong.

A noi invece il bene dei liguri e degli italiani interessa, eccome.

Pertanto, i nostri malati non si toccano e i pazienti Covid-19 rimarranno sulla nave ospedale di Genova fino a quando sarà necessario. Costi quel che costi”.

 

Coronavirus, Serie A: società di nuovo spaccate su modalità tamponi

Ferrero, Bucci e Preziosi in una foto di repertorio

E’ un calcio spaccato al suo interno con una tensione senza precedenti tra le società sul futuro del campionato di serie A.

In attesa delle decisioni del Governo, la Serie A torna a litigare. Sia all’esterno con lo scontro CONI-FIGC sia all’interno dove i toni si sono alzati nella riunione di ieri.

La maggior parte dei club di Serie A avrebbero già individuato le strutture adeguate per far sottoporre i propri giocatori ai tamponi, obbligatori per la ripresa come recita il discusso protocollo FIGC, una minoranza invece non vuole tornare a giocare. Una decisione, in questo senso, la prenderà il Governo e non il calcio ma intanto le acque sono agitate. Cellino ha alzato i toni beccandosi un rimprovero da Dal Pino.

Calcio, Serie A: la ripartenza è sempre una chimera

Lega Calcio

Si sta avvicinando la fatidica data indicata da tutti come ripresa del campionato ma sembra complicato che il quattro maggio si riprenda davvero.

Ci sono un protocollo sanitario e anche un programma di massima per la ripartenza, almeno della serie A, e anche però la sensazione che prima di lunedì non arriveranno indicazioni dal governo, già alle prese con le difficili decisioni sulla Fase 2. E i giorni trascorrono in un’altalena di accelerazioni e frenate. “E’ una decisione difficile da prendere. Per il calcio non ci sono condizioni di rischio ‘zero’, c’è anche un contatto fisico” afferma Gianni Rezza dell’Istituto superiore di sanità. Ma dal presidente della Lazio, Claudio Lotito, arriva chiara la volonta della serie A: per l”industria’ calcio ripartire è “indispensabile”

Canada lancia l’allarme: mascherine cinesi inutili per sanitari, risultate non conformi

Mascherine cinesi KN95 (foto repertorio fb)

Emergenza coronavirus. Il Governo canadese ieri ha stabilito che un milione di mascherine KN95 importate dalla Cina non soddisfano gli standard di sicurezza previsti e quindi non potranno essere distribuite agli operatori sanitari.

Lo ha riferito oggi l’agenzia Ansa, spiegando che secondo i responsabili della Public Health Agency of Canada “circa un milione di mascherine KN95 risultano non conformi alle specifiche per le strutture sanitarie”.

In sostanza, sarebbero meno protettive del modello N95.

“Gran parte della fornitura mondiale è prodotta in Cina e il trasporto di materiali fuori dal Paese è estremamente complesso” ha dichiarato Anita Anand, ministra dei Servizi pubblici e degli appalti.

Il Canada sta quindi aumentando la produzione in loco di mascherine e altre forniture mediche.

Tra le aziende riconvertite alla nuova produzione c’è anche General Motors, che comincerà a produrre un milione di maschere al mese per il Governo canadese nel suo impianto di assemblaggio di Oshawa, chiuso a dicembre 2019. Grazie all’iniziativa, 50 dei 2.000 dipendenti licenziati potranno tornare al lavoro.

 

Samp, Vieri: Sono un tifoso blucerchiato

Tifosi della Samp

Nel corso della sua lunga carriera da calciatore, Christian Vieri conta una piccola parentesi alla Sampdoria.

L’ex attaccante firmò un contratto con la società blucerchiata nell’estate 2006, ma dopo pochi giorni risolse l’accordo a causa di un problema fisico. A svelare il motivo del divorzio è stato lo stesso Vieri durante una diretta Instagram.

«Sono tifoso della Sampdoria. Avevo firmato un contratto, ma ho avuto problemi al ginocchio e così ho strappato il contratto, restando fermo per sei mesi. Sentivo ancora dolore dopo l’operazione. Successivamente sono andato a Bergamo, ho fatto le cure e giocato le ultime giornate di campionato, ma mi hanno aspettato tutto l’anno».

Costa (Lp): in Liguria consentire pratica del surf, in mare non c’è pericolo di contagio

Surf a Bogliasco (foto di repertorio fb-Fracas)

“Alcuni giorni fa avevo lanciato l’appello su quanto sia importante l’ attività fisica all’aperto per la salute e la mente e la necessità di  impostare in tutta sicurezza la sua ripresa. Il mio auspicio è che tra CONI e Governo si inizi a ragionare in tal senso con protocolli operativi che garantiscano un adeguato livello di sicurezza”.

Lo ha dichiarato ieri il consigliere regionale Andrea Costa (Liguria popolare).

“Pertanto raccolgo e condivido la richiesta della comunità dei surfisti, lanciata dal levantino Gabriele Raso ‘Gabo’ di poter tornare a fare questo sport rispettando il distanziamento sociale e le buone pratiche per non rischiare di diffondere il coronavirus.

In Italia sono in tanti coloro che praticano surf, soprattutto in Liguria e  Toscana, e ricordo che stiamo parlando di uno sport olimpico.

Regione Liguria, grazie anche alle proposte formulate da Liguria popolare, è stata la prima a emanare un ordinanza ad hoc che ha consentito ai titolari degli stabilimenti balneari di iniziare i lavori in vista della stagione estiva e di permettere la  coltivazione amatoriale del proprio orto. Il tutto nella massima sicurezza e con tutte le precauzioni possibili.

Molti surfisti liguri hanno la fortuna di avere il mare davanti a casa e hanno pertanto la possibilità di entrare in mare seguendo tutte le disposizioni di sicurezza che auspico il Governo, nella cosiddetta fase 2, emani al più presto.

Nel frattempo, mi attiverò in consiglio regionale con un apposito ordine del giorno affinché il presidente Toti, da sempre attento e sensibile alle esigenze della nostra terra, consenta la possibilità di praticare il surf con tutte le prescrizioni conseguenti”.