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Un nuovo angiografo per la cardiologia del Santa Corona di Pietra Ligure

Il nuovo angiografo per il santa Corona di Pietra Ligure

Pietra Ligure. Un nuovo angiografo di ultima generazione, che va ad integrare il parco delle apparecchiature elettromedicali della Struttura Cardiologica, è entrato in funzione all’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure.

Un nuovo strumento a disposizione degli specialisti che consentirà un ulteriore miglioramento nella qualità dell’attività clinica. Di produzione Siemens modello Artis Zee è un sistema digitale diretto di tipo monoplanare, con arco a C a pavimento, in grado di permettere  ai medici utilizzatori di eseguire le più complesse attività diagnostico – interventistiche in ambito vascolare cardiologico, vascolare sovraortico e vascolare periferico, incluse tutte le metodiche di trattamento dell’infarto miocardico acuto.

L’apparecchiatura consente anche la possibilità d’effettuazione di diagnostica ed interventistica nell’ambito dell’elettrofisiologia cardiologica.

Tra tutte le malattie l’infarto miocardico acuto è, per definizione, quello che richiede immediato intervento al fine di salvare la vita del malato Il punto critico della rete di emergenza cardiovascolare è la Struttura Emodinamica-Cardiologia Interventistica per il trattamento tempestivo delle sindromi coronariche acute e specialmente dell’infarto miocardico acuto.

Fa a pezzi la madre, la 63enne avrebbe accusato la 37enne della morte del nipotino

Polizia Scientifica (foto di repertorio fb)

La morte del nipotino di tre anni e mezzo, avvenuta lo scorso novembre, avrebbe creato tensioni tra la nonna Loredana Stupazzoni, la ex bidella 63enne fatta a pezzi, e la figlia Giulia Stanganini, 37 anni, arrestata ieri sera e rinchiusa nel carcere femminile di Pontedecimo con l’accusa di distruzione di cadavere (risulta indagata anche per omicidio).

Lo ha riferito oggi l’agenzia Ansa.

Via Bertuccioni a Marassi. Fa a pezzi la madre, arrestata 37enne genovese

In sostanza, la nonna non si capacitava della morte del nipotino e avrebbe accusato la figlia di quella tragedia. Oltre cinque mesi di liti, accuse, ma anche sensi di colpa che l’altra notte in via Bertuccioni 5 a Genova Marassi hanno scatenato l’orrore.

La posizione della Stanganini, però, sembrerebbe attenuarsi. Dall’autopsia eseguita dal medico legale Francesco Ventura, insieme al collega Marco Salvi, nominato come consulente della difesa, sarebbero emersi dei segni sul collo compatibili con un’impiccagione.

Segni, dunque, che avvalorerebbero la versione della 37enne genovese, la quale ai poliziotti aveva raccontato che la madre si era suicidata e solo dopo l’aveva fatta a pezzi, respingendo l’ipotesi di accusa di omicidio volontario.

Lunedì è previsto l’interrogatorio di garanzia davanti al gip Riccardo Ghio. L’avvocato Chiara Mariani probabilmente chiederà una perizia psichiatrica.

La morte del piccolo era ufficialmente avvenuta per un arresto cardiocircolatorio, dovuto a una crisi respiratoria.

Tuttavia, la procura di Genova aveva aperto un’inchiesta per omicidio colposo affidando le indagini ai carabinieri.

L’indagine è ancora aperta, ma dall’autopsia sarebbe emerso che il figlio della 37enne era morto per cause naturali.

La madre, che porta un apparecchio acustico, forse non aveva capito che il bimbo stava male perché aveva il dispositivo spento.

 

Italia ciao, l’americano ti ha liberato e ha cacciato l’invasor. Nuovo Hitler da Bruxelles

Giuseppe Povia

“Ho rivisitato ‘Bella ciao’. Farà arrabbiare qualcuno ma… è la verità, perciò la dovreste diffondere a macchia d’olio.
Buon 25 aprile fanciulli e fanciulle. (e buona festa di S.Marco) #libertà”.

Festa della Liberazione, 25 aprile 2020. Altro che Bella ciao.

Per il cantautore Giuseppe Povia l’Italia è stata liberata dagli americani, che hanno cacciato l’invasore tedesco.

“Si parla ancora di quel Ventennio e non ti accorgi del black out” ha aggiunto l’autore il vincitore del Festival di Sanremo 2006 e diventato popolare con la canzone “Anche i bambini fanno ooh…”.

“E non lo vedi che l’invasore è ancora qui, qui, qui. E’ un nuovo Hitler, giacca e cravatta, che ti bacchetta da Bruxelles”.

Bella ciao rivisitata da Povia ha ottenuto su fb, in poche ore, oltre 550.000 visualizzazioni.

 

 

 

La comica Usa Chelsea Handler: come fare una mascherina col reggiseno | Video

Chelsea Handler su Instagram

Negli Stati Uniti dove il contagio da Covid si sta sviluppando velocemente, il governo ha invitato i cittadini che escono in strada a proteggersi il volto con le mascherine. Ma in assenza di mascherine di utilizzare altre protezioni.

Così la comica statunitense Chelsea Handler ha pubblicato sui social un tutorial per realizzare una mascherina con un reggiseno.

Nel video mentre mostra come sistemare intorno al volto la mascherina dice: “Per tutti coloro che hanno bisogno di una mascherina e non l’avete, potete farne una con il reggiseno”.

Una trovata anche simpatica che è davvero utile in quanto corrisponde a tutte le indicazioni date dai centri per la prevenzione e il controllo delle malattie.

Le mascherine, se non si trovano in giro, possono essere fabbricate con materiali reperibili anche in casa e devono essere aderenti al volto e possibilmente lavabili in lavatrice.

Oltre a quello della Handler, in rete sono presenti diversi tutorial, non ultimo per le mascherine ‘usa e getta’ quelle ricavate dai tappetini usati nelle case e reperibili in tutti i negozi di animali, per la pipì dei cani.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

With masks in short supply, we have to take matters into our own hands. Men included. #corona #diy

Un post condiviso da Chelsea Handler (@chelseahandler) in data:

Trovati con giubbini da bambino rubati in un negozio, denunciati per ricettazione

I giubbini rubati alla Spezia

Alle ore 10.30 del 22 aprile 2020 un equipaggio della Squadra Mobile della Spezia ha individuato, in Piazza Verdi, una coppia di italiani, un 46enne di origini torinesi ed un 29enne di origini trapanesi, entrambi residenti alla Spezia ma di fatto senza fissa dimora, già noti alle forze dell’ordine sia perché sottoposti alla misura di prevenzione dell’ “avviso orale” emesso dal Questore della Spezia rispettivamente il 10.08.2018 ed il 25.08.18, che per essersi resisi responsabili, in passato, di numerosi furti in danno di esercizi commerciali in città.

I due, alla vista degli investigatori, provavano a dileguarsi tentando di salire frettolosamente su un bus di linea che si trovava alla fermata davanti agli uffici delle Poste centrali, ma venivano bloccati.

A seguito del controllo di una grossa borsa che stavano portando al seguito, venivano rinvenuti alcuni capi di abbigliamento per bambini ed in particolare quattro giubbini tipo K-Way nuovi, di varie taglie, tutti dello stesso modello e colore, ancora muniti dei rispettivi cartellini recanti il prezzo di vendita.

La coppia, richiesta circa la provenienza dei quattro giubbini, che appariva subito chiaro fossero stati asportati illecitamente, non forniva alcuna giustificazione.

Dopo aver effettuato una ricerca nella zona, al fine di individuare i negozi che commercializzano abbigliamento per l’infanzia, tra i pochi autorizzati all’apertura dalle norme per il contenimento del Covid -19, veniva rintracciato l’esercizio commerciale dal quale i predetti capi erano stati, poco prima, asportati, sotto i portici, in piazza Europa.

Il proprietario del negozio, che non si era ancora accorto del furto, riconosceva come propri i giubbini griffati recuperati dalla Polizia, che erano stati prelevati da un espositore collocato all’interno del locale, vicino all’ingresso.

I due autori del reato, al termine delle formalità di rito, sono stati indagati in stato di libertà per ricettazione, essendo stati trovati in possesso di merce provento di furto.

Diano, donna si protegge con mascherina fatta con coppa di reggiseno

Una mascherina fatta con il reggiseno (Chelsea Handler da Instagram)

Fermata dalla polizia municipale presenta regolare certificazione

Diano Marina. Indossava una mascherina realizzata con la coppa di un reggiseno, un metodo ingegnoso, un po’ casalingo per provvedere a creare una protezione al Covid 19.

La donna è stata fermata mentre si recava a fare la spesa da una pattuglia della polizia municipale a Diano Marina.

Non più giovanissima la donna ha presentato agli agenti una regolare autocertificazione.

La polizia municipale non hanno contestato alcuna infrazione e quindi hanno proseguito i loro controlli nelle vie del centro cittadino. (nella foto: la comica statunitense Chelsea Handler mostra una mascherina fatta col reggiseno).

Quasi 15mila mascherine e Dpi sequestrati dalla Gdf in una farmacia

Quasi 15 mila mascherine e Dpi sequestrati dalla Gdf in una farmacia

Accertata la buonafede da parte della farmacia. Merce proveniente probabilmente dalla Cina

Imperia. Ben 14.750 mascherine e un altro migliaio di strumenti di protezione (occhiali di protezione, visiere in plexiglass e termometri a infrarossi) rinvenuti nel magazzino di una ditta di elettronica della provincia sono stati sequestrati dalla guardia di finanza in una farmacia di Imperia.

Controllando le fatture di acquisto, i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-finanziaria hanno notato che i DPI, benché venduti da un’azienda della provincia di Cuneo, venivano invece consegnati da una società di Taggia.

Proseguendo il controllo presso la ditta fornitrice per chiarire l’origine delle mascherine vendute alla farmacia, i militari hanno trovato un magazzino pieno di scatoloni contenenti ogni genere di dispositivo medicale e di protezione individuale. Le mascherine chirurgiche, i facciali filtranti FFP2 e NK95, gli occhiali e le visiere protettive nonché i termometri a infrarossi erano già inscatolati e pronti per essere venduti a farmacie e parafarmacie della provincia.

Tutti i prodotti recavano la marcatura “CE”, che ne attesta la conformità ai requisiti di sicurezza e salute previsti da direttive o regolamenti comunitari, ma difettavano delle istruzioni in lingua italiana e dell’indicazione del nominativo dell’importatore.

La buonafede nell’acquisto da parte della farmacia è stata tuttavia accertata grazie all’analisi di una decina di certificati di conformità esibiti dal rivenditore, rivelatisi e privi di valore. Sono stati trovati certificati predisposti in inglese da due ditte italiane, da una polacca e da una cinese, certificati peraltro inutilizzabili perché non consentiti per i prodotti medicali. Infatti quelli italiani spiegavano, sempre in inglese, che non potevano sostituire la corretta dichiarazione CE di conformità, in Italia rilasciabile solo da INAIL per i DPI e dall’Istituto Superiore di Sanità per le mascherine.

Nel magazzino sono state trovate centinaia di copie a colori di questi certificati inutili, già inseriti negli scatoloni con i dispostivi destinati alle farmacie. Sono state rinvenute anche migliaia di mascherine contenute in sacchi di plastica sottovuoto e numerose confezioni di packaging (marcato CE) ancora da assemblare.

Con molta probabilità i dispositivi sono arrivati dalla Cina alla rinfusa per poi essere inscatolati in loco. Tutta la merce, ritirata cautelativamente nei giorni scorsi per consentire la verifica della genuinità delle marcature CE impresse sulle confezioni dei prodotti, verrà ora sottoposta a sequestro e il commerciante sarà denunciato per il reato di frode in commercio (art. 515 c.p.).

Ore 14, ASL1 | Finalmente nessun decesso Covid nella provincia di Imperia

Detenuto di Sanremo tenta la fuga dall’ospedale: preso
L'Ospedale di Sanremo (foto di repertorio)

Asl 1 di Imperia comunica che, nelle ultime 24 ore, dalle 13 di ieri alle 13 di oggi, sabato 25 aprile, non sono stati registrati decessi di pazienti positivi al Covid-19.

Ore 14, Villa Scassi | Segnalati tre decessi: una donna di 80 e due uomini di 85 e 88 anni

Sampierdarena, bus investe pedone in via Avio
L'ospedale Villa Scassi a Genova Sampierdarena (foto di repertorio)

Nelle ultime 24 ore, dalle ore 14 di ieri alle 14 di oggi, sabato 25 aprile 2020, la Direzione Medica dell’Ospedale Villa Scassi segnala 3 decessi.

Si tratta di :

Un uomo di 85 anni, con comorbidità, deceduto il 24 aprile 2020 nel reparto di PS/Obi

Un uomo di 88 anni, con comorbidità, deceduto il 25 aprile 2020 nel reparto di Obi Covid

Una donna di 80 anni, con comorbidità, deceduta il 25 aprile 2020 nel reparto di Degenza Breve.

Il Covid 19 è stato ritenuto concausa dei decessi.

Ore 14.30 San Martino | Deceduti quattro genovesi, due uomini e due donne

Coronavirus, Policlinico S. Martino di Genova (foto di repertorio fb)

Intorno alle 14,30 di oggi i responsabili della direzione sanitaria del Policlinico San martino di Genova hanno comunicato il decessi di altri 4 pazienti positivi al coronavirus, spiegando che sono avvenuti “anche per infezione da Covid-19”.

Si tratta di quattro genovesi: due donne e due uomini.

Ecco l’ultimo bollettino del San Martino.

“Un paziente nato e residente a Genova di 87 anni, presso il 1° piano del Pronto soccorso.

Un paziente nato in provincia di Massa-Carrara e residente a Genova di 91 anni, presso il Padiglione 12.

Una paziente nata e residente a Genova di 83 anni, presso il 1° piano del Pronto soccorso.

Una paziente nata a Bogliasco e residente a Genova di 89 anni, presso il 1° piano del Pronto soccorso”.