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Pacifici: camalli sprovvisti di memoria storica. Una volta stavano dalla parte giusta

Riccardo Pacifici (foto di repertorio)

“A volte il male si combatte con la guerra. Purtroppo non è con il pacifismo che si risolvono i problemi”

“Credo che i ‘camalli’ siano sprovvisti di memoria storica” visto e considerato che sono stati tra i promotori delle più importanti manifestazioni Pro-Pal e contro il Governo israeliano durante il conflitto con i terroristi di Hamas.

Lo ha dichiarato oggi Riccardo Pacifici (figlio di Emanuele Pacifici e nipote del Rabbino Capo di Genova Riccardo Pacifici, morto ad Auschwitz insieme alla moglie Wanda) a margine della cerimonia all’arcivescovado di Genova per l’inaugurazione de “II Civico giusto”, progetto per ricordare e diffondere le storie di uomini e donne che, durante la persecuzione nazifascista aiutarono gli ebrei.

L’ex capo della comunità ebraica di Roma e attuale vice presidente della “European Jewish association” nel corso del suo intervento ha inoltre ricordato di avere ricevuto diverse e pesanti minacce via web.

“In realtà – ha ricordato Pacifici – i camalli durante il nazismo stavano dalla parte giusta della storia e, finita la guerra, aiutavano gli ebrei a emigrare in quella che era l’allora Palestina e che poi diventò lo Stato di Israele.

Penso che sia corretto capirsi, incontrarsi, parlare insieme per capire quello che noi possiamo fare nel presente per combattere le ingiustizie che ci circondano”.

Restando nell’attualità, l’esponente della comunità ebraica ha poi sottolineato: “Abbiamo passato la nostra vita da adulti a rimproverare i ragazzi indifferenti, che non si preoccupano di quello che gli succede intorno, magari presi solo dal telefonino e, invece, c’è una gioventù molto bella che si mobilita, fanno delle cose anche nel mondo del sociale.

Ci sono giovani che hanno voglia di impegnarsi, che non guardano solo le cose effimere, e pensano che in questo momento le ingiustizie del Medio Oriente abbiano solo una colpa.

Li comprendo perché sono imbottiti di fake news. Sono alimentati da gente che li strumentalizza.

Io, prima di condannare i giovani, voglio condannare coloro che li hanno strumentalizzati. Loro hanno la colpa, perché loro la storia la conoscono, non possono non conoscerla.

E quindi, quando si sente gridare a Emanuele Fiano (ex deputato del Pd, ndr), all’Università di Venezia, ‘fuori i sionisti da questa università’, allora dovremmo tentare di capire insieme cos’è la parola sionismo.

E dobbiamo farlo con le istituzioni perché, per esempio, nella conferenza di Sanremo si sono gettate le basi di quello che avrebbe dovuto essere il nuovo stato di Israele. E stavamo negli anni ’20”.

“Penso – ha affermato Pacifici – che non è con il pacifismo che si risolvono i problemi, ma è combattendo il male. E purtroppo a volte bisogna farlo con la guerra.

C’è il mondo dell’utopia nel quale si immagina che scendendo in piazza contro la guerra, che certamente non è l’esercizio migliore per discutere delle diatribe internazionali, si possano risolvere i problemi e le ingiustizie.

Se gli americani e tutte le truppe alleate avessero scelto questa strada, l’Europa sarebbe stata dominata dal nazismo. Oggi racconteremo un’altra storia. Io non sarei qua, nessun ebreo sarebbe sopravvissuto alla Shoah.

Allora c’è un momento in cui, come ci ha insegnato anche Roosevelt, bisogna usare la guerra per riportare la pace. E questo è purtroppo la storia dell’umanità”.

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