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Occupazioni abusive alla Spezia, denunciati sette tunisini

Un saluto al Vicario Primo Dirigente Carmine Ingrosso
La Questura della Spezia

A seguito di una segnalazione pervenuta in Questura nei giorni scorsi, su una presunta occupazione abusiva di una palazzina di tre piani ubicata nel centro cittadino, allo stato disabitata, personale della locale Squadra Mobile e U.P.G.S.P. effettuava degli accertamenti.

Dopo un primo sopralluogo che permetteva di riscontrare l’effettiva presenza di tracce riconducibili a bivacchi notturni ed individuati i possibili punti critici dai quali, ignoti, gli agenti potevano avere accesso all’interno forzando porte e finestre.

Veniva quindi predisposto un mirato servizio integrato, di concerto con la proprietà dell’immobile, che si mostrava da subito disponibile ad adottare ogni possibile soluzione atta ad impedire il perdurare di occupazioni abusive dello stabile.

Nella prima mattinata di ieri, giovedì 15 giugno, personale dei predetti uffici effettuava, un accesso allo stabile, identificando all’interno 7 stranieri, di età compresa tra i 18 e 28 anni, tutti di nazionalità tunisina, che stavano dormendo dentro alle stanze della palazzina.

Nel corso del controllo venivano rinvenuti e sequestrati circa 70 grammi di hashish, occultati in una delle stanze.

I 7 tunisini sono stati condotti negli uffici della Questura per essere sottoposti a foto segnalamento ai fini della loro completa identificazione.

Al termine della stesura degli atti di rito sono stati tutti denunciati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale della Spezia per il reato di invasione di terreni ed edifici.

La posizione degli indagati è al vaglio dell’Ufficio Immigrazione della Questura per l’adozione dei provvedimenti amministrativi conseguenti, e lo stupefacente rinvenuto nello stabile è stato sottoposto a sequestro penale a carico di ignoti.

La proprietà si è subito attivata al fine di apporre ulteriori ostacoli fissi, rispetto a quelli già autonomamente posizionati, al fine di rinforzare i presidi atti ad impedire l’ingresso nello stabile disabitato.