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Becchi: Vannacci sarà il primo per preferenze, ma per Salvini è un azzardo

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Roberto Vannacci è l’uomo su cui punta Matteo Salvini per le elezioni europee di giugno. È un azzardo e solo il voto ci dirà se questa mossa è stata davvero vincente per la Lega.

Intanto, non si fa che parlare del generale e più se ne parla più il suo consenso è destinato a crescere. Tutti i giornali in mano alla sinistra non si rendono conto che criticandolo non fanno che rafforzarlo.

Ne criticano gli eccessi e lui non farà che aumentare nei sondaggi. Prenderà in questo modo, anche grazie alla sinistra, un sacco di voti. Diventerà il primo per preferenze, ma il problema è in percentuale quanto porterà alla Lega.

Salvini ha capito che se va sotto Forza Italia, allora comincerà il regolamento di conti interno. E nel congresso del partito, dopo le elezioni europee, potrebbe finire in minoranza. La Lega, infatti, ha leader che potrebbero sostituirlo.

Da qui la mossa azzardata di puntare tutto su un personaggio ormai diventato popolare.

Certo, se le cose andranno per il verso giusto vincerà Vannacci, ma di riflesso vincerà anche Salvini.

Se la Lega arrivasse con l’aiuto di Vannacci al 10 per cento e/o sia pure di pochissimo superasse Forza Italia nessuno potrebbe all’interno del partito contestarlo. L’OPA lanciata da Antonio Tajani sulla Lega attraverso l’ex sindaco di Verona ed ex leghista Flavio Tosi sarebbe fallita.

Al Sud la mossa di Salvini è sicuramente utile: è l’unico modo per bloccare l’emorragia di voti in atto. E costringe inoltre Giorgia Meloni a entrare in campo, mentre Salvini può restarne fuori.

Tuttavia il problema è il Nord. Troppe sono le critiche interne verso Vannacci, che viene percepito come un corpo estraneo al partito.

Ma un conto sono le reazioni di alcuni esponenti anche di spicco della Lega, altro invece che cosa voterà il popolo leghista e anche tutti gli altri elettori che guardano con favore al generale.

Vannacci ha già cominciato a smarcarsi sulla guerra in Ucraina e il tema della guerra è molto sentito nella popolazione. Il generale ha già cominciato a criticare la vaccinazione forzata e questo può trovare consensi anche nei no-vax che non vogliono disperdere il loro voto in altre formazioni politiche. Vannacci, insomma, può prendere voti anche da chi non voterebbe Lega.

Il voto delle europee è un voto di opinione e molti in Italia, piaccia o meno, seguono le opinioni del generale Vannacci.

La partita è dunque aperta e ora Salvini ha una punta d’attacco che potrebbe anche segnare. Qualcuno si sarebbe aspettato almeno un minimo di programma, di contenuti, di gioco di squadra.

E invece Salvini punta tutto su un attaccante che gioca “in prestito” questa sola partita. Poiché è evidente che una volta eletto il generale farà in breve tempo la sua squadra.

Prima ha utilizzato l’Esercito e ora la Lega. Il suo futuro non è certo in Europa. Le sue ambizioni sono in Italia. La Lega gli serve solo come trampolino di lancio.

Quella di Salvini è dunque una mossa disperata, forse non del tutto meditata, perché avrebbe potuto presentare il generale solo al Sud e così non scontentare il Nord leghista, ma la decisione ora è presa. Hic Rhodus hic salta. Prof. Paolo Becchi