La notte scorsa, nei pressi della portineria dello stabilimento dell’ex ILVA nel quartiere genovese di Cornigliano, è stata scoperta una scatola contenente due bottiglie molotov artigianali, fumogeni con la scritta “ACAB”, sassi e bulloni, insieme a uno striscione recante la frase “No al forno”. Sul posto sono immediatamente intervenuti gli artificieri, la polizia scientifica e la Digos per effettuare rilievi e mettere in sicurezza l’area
Il ritrovamento e le prime verifiche
Intorno alle ore 2 della notte una guardia giurata ha notato la scatola accanto alla portineria dello stabilimento ex ILVA a Cornigliano. All’interno sono state trovate due bottiglie molotov — che dalle prime verifiche risultano prive di liquido infiammabile — fumogeni con la scritta “ACAB”, sassi e bulloni. Gli artificieri intervenuti hanno atteso l’autorizzazione della polizia giudiziaria per procedere alla distruzione del materiale, mentre la polizia scientifica ha repertato tutti gli oggetti rinvenuti.
Lo striscione “No al forno” e il contesto ambientale
Tra gli oggetti rinvenuti è emerso uno striscione recante la scritta “No al forno”, un riferimento chiaro all’ipotesi di installazione di un forno elettrico nello stabilimento ex ILVA, che da mesi alimenta dibattiti nel quartiere tra sostenitori della riconversione industriale e residenti preoccupati per l’impatto ambientale. Questo elemento ha fatto ipotizzare agli inquirenti che l’azione — seppur con ordigni privi di liquido — potesse assumere una valenza dimostrativa più che esplosiva.
Indagini in corso e ipotesi sul gesto
Al momento la Digos sta svolgendo accertamenti per ricostruire dinamica e responsabilità: da una semplice azione di protesta a un gesto più articolato. Le molotov risultano senza liquido infiammabile e quindi non operative in termini di esplosione, ma il ritrovamento programmato indica una potenziale volontà di provocazione.
L’assenza di telecamere nell’area rende più complessa la ricostruzione, secondo quanto riportato dalla stampa.
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