Per un anno l’architetto Mohammad Hannoun, presidente dell’Associazione palestinesi in Italia, genovese d’adozione, non potrà mettere piede a Milano.
Il foglio di via gli è stato notificato oggi dalla Polizia perché ritenuto “pericoloso”.
Il cittadino giordano, già noto alla Digos e alla Procura genovese che ha indagato per presunti finanziamenti sospetti, messo nella “black list” dal Governo degli Stati Uniti, nel pomeriggio è stato fermato e identificato all’aeroporto di Linate, dove è atterrato proveniente da Roma.
Al presidente dell’Api, inoltre, è stata notificata una denuncia “per istigazione alla violenza”.
Dopo le formalità Hannoun è tornato a Genova, dove vive, con il figlio che era arrivato a prenderlo con l’auto all’aeroporto milanese. Non ha quindi potuto partecipare alla manifestazione dei ProPal in programma oggi nel capoluogo lombardo.
Il Questore di Milano ha emesso il provvedimento di allontanamento e divieto di ritorno nel Comune di Milano in seguito a una serie di comportamenti “ritenuti idonei a turbare l’ordine e la sicurezza pubblica”.
Secondo quanto riportato nel provvedimento, Mohammad Hannoun, presidente delle associazioni “Associazione benefica di solidarietà con il popolo Palestinese” e “Associazione Palestinese in Italia”, avrebbe manifestato “una pervicace inclinazione a commettere reati contro l’ordine pubblico”. Hannoun, si legge, “risulta esprimere una pericolosità sociale concreta e attuale”.
“Mi dispiace di questo atto di aggressione nei mie confronti mentre il Governo italiano è complice diretto del genocidio a Gaza, dove fornisce armi per sterminare i gazawi” ha replicato Hannoun.
Il foglio di via da Milano si basa in particolare sulle dichiarazioni pronunciate durante la manifestazione Pro-Palestina tenutasi a Milano il 18 ottobre scorso.
Secondo il Questore di Milano, in sostanza Hannoun avrebbe pronunciato frasi di istigazione alla violenza, inneggiando alla legge del taglione e incitando alla morte di collaborazionisti e presunti criminali.
Tali dichiarazioni, diffuse anche in diretta sulla piattaforma social Facebook, “avrebbero potuto generare reazioni di massa incontrollabili, mettendo a rischio la sicurezza pubblica”.
Hannoun, però, anziché fare marcia indietro oggi ha in sintesi ribadito le parole di violenza pronunciate in piazza: “Dopo la tregua, la resistenza palestinese, che ha pagato con il sangue, ha fatto giustizia” dei collaborazionisti “come in tutte le rivoluzioni del mondo”. “Ho detto: chi la fa, l’aspetti. Tutto qua”.
Le reazioni politiche al “Daspo” di un anno per Hannoun non si sono fatte attendere. Se la senatrice spezzina della Lega Stefania PUcciarelli l’altro giorno era stata tra i primi a chiedere l’espulsione per Hannoun, il vice premier Matteo Salvini oggi ha confermato: “Bene così. Nessuno spazio a chi istiga all’odio e alla violenza”.
“Hannoun è uno dei fiancheggiatori di Hamas, un suo sostenitore antisemita. Non capisco come sia possibile che una persona così, che inneggia ad Hamas, debba girare per Milano. Ringrazio la Questura e la Prefettura che sono intervenuti. Ci auguriamo che alla decisione di bloccarlo in aeroporto segua quella di espellerlo dall’Italia e di non farlo mai più tornare nella nostra Nazione” ha dichiarato il deputato di Fratelli d’Italia ed ex vice sindaco delle giunte di centrodestra milanesi Riccardo De Corato.
“Apprendiamo che il famigerato Hannoun non potendosi più recare a Milano, visto che gli è stato vietato, si è collegato con la manifestazione a favore dei palestinesi nella quale ha, ancora una volta, inneggiato agli esponenti di Hamas che uccidono altri palestinesi. Hannoun va cacciato dall’Italia o messo in galera e chi non lo fa dovrà essere denunciato per favoreggiamento di una apologia del terrorismo” ha aggiunto il presidente dei senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri.
ProPal, Pucciarelli: dal ‘genovese’ Hannoun propaganda antisemita. Va espulso




















































