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Inaugurata a Palazzo Doria Carcassi la nuova sede del Premio Paganini

Inaugurata a Palazzo Doria Carcassi la tua sede del Premio Paganini
L'inaugurazione della sede del Premio Paganini

Questa mattina il sindaco Marco Bucci ha inaugurato la nuova sede del Premio Paganini a Palazzo Doria – Carcassi.

I prestigiosi locali, resi disponibili grazie all’accordo tra Comune e Fondazione Carige, sono stati valorizzati con un progetto elaborato nel quadro della strategia di rilancio del Concorso.

«Abbiamo segnato il record di iscritti. È davvero un bel successo non solo per il Premio Paganini, di cui quest’anno ricorre il 70° anniversario dall’istituzione, ma anche per Genova. Dopo Ocean Race, la nostra città sarà protagonista di un’altra straordinaria competizione internazionale, stavolta in campo musicale.

L’alto numero di candidati alla 57^ edizione del Concorso ne riafferma il prestigio e attesta una volta di più la bontà delle scelte compiute – ha dichiarato il sindaco Marco Bucci – Per l’importanza della storia e il prestigio di livello internazionale, il Premio Paganini meritava di avere propri uffici e quindi una sede autonoma e riconoscibile nella quale operare e svilupparne tutte le potenzialità. Spazi che non potevano che essere nel cuore di Genova, a pochi passi dal Teatro Carlo Felice, tempio musicale della città. Sono molto soddisfatto del lavoro svolto all’insegna della qualità, dell’economicità e di una visione di sistema a cui credo da sempre: fare rete, integrare competenze diverse, creare sinergie sul territorio. È così che Genova vince, anche nella cultura».

«Record di candidature e nuova sede, di meglio non si poteva fare – ha commentato il consigliere delegato Barbara Grosso – Quando, esattamente un anno fa, con il sindaco Bucci e il neopresidente Panebianco abbiamo immaginato gli strumenti per rilanciare il Concorso, l’esigenza di una sede autonoma è apparsa subito evidente. Dopo l’approvazione del nuovo regolamento, i contatti con Fondazione CARIGE e i sopralluoghi dei tecnici, nel giugno scorso è stato sottoscritto l’accordo. Oggi l’organizzazione del Premio Paganini, la cui prossima edizione registra moltissimi iscritti da tutto il mondo, dispone finalmente di uffici adeguati, di aree in cui collocare e valorizzare l’archivio, di una dimensione propria per avvicinare i ragazzi e le ragazze al Premio e realizzare tanti progetti, specie con le scuole».

«In un solo anno sono stati raggiunti risultati davvero notevoli. Il totale degli iscritti alla 57^ edizione è il più alto nella storia del Premio – ha affermato il presidente Giovanni Panebianco –  Non è certo quello numerico l’unico dato di cui tener conto, ma è sicuramente emblematico, specie considerando che il tempo a nostra disposizione per pubblicare il bando e per promuoverlo adeguatamente è stato di molto inferiore rispetto al passato. La scelta di un direttore artistico del livello di Nazzareno Carusi, grazie al quale è stata definita una serie di concerti-premio senza precedenti; una figura illustre come Salvatore Accardo a capo della giuria.

Se l’operazione di rilancio è partita nel 240° anniversario della nascita di Paganini, l’inaugurazione dei nuovi uffici avviene nell’anno di un’altra suggestiva ricorrenza, quella del 70° anniversario dell’istituzione del Concorso.

I nuovi uffici riflettono la memoria, il prestigio internazionale del Concorso e la sua storia genovese: abbiamo pertanto ritenuto doveroso rendere omaggio ad alcune illustri personalità che hanno legato la loro vita al Premio, allo studio e alla diffusione dell’opera di Paganini, quali Luigi Cortese, Carlo Marcello Rietmann, Edward Neill, Alma Brughera Capaldo e Renato De Barbieri.

Sono stati, anche, recuperati interessanti materiali di archivio che prima giacevano in un deposito inadeguato e non accessibile.

Vorremmo riuscire a promuovere attività di digitalizzazione e realizzare iniziative culturali e scientifiche, attivando collaborazioni con altri enti, fondazioni e associazioni, a cominciare da quelle del territorio. La consultazione dei materiali potrà avvenire in luogo nel quale risultano valorizzate anche opere d’arte contemporanea del patrimonio genovese, provenienti dalle Collezioni Tacchini e Wolfson, così come libri, pubblicazioni e partiture musicali».