A tutti è capitato, almeno una volta, di avere giornate in cui le gambe sembrano più pesanti del solito magari dopo tante ore in piedi o un turno impegnativo a lavoro. Quando questa sensazione si presenta con una frequenza alta, accompagnata da gonfiore, formicolii o segnali visibili come capillari dilatati potrebbe non trattarsi di semplice stanchezza.
Il nostro corpo ha un modo tutto suo di comunicarci che qualcosa non funziona come dovrebbe e gli arti sono spesso un vero e proprio megafono per l’insufficienza venosa alle gambe.
Insufficienza venosa: di cosa si tratta
Gli specialisti definiscono l’insufficienza venosa quale una condizione in cui il sangue fatica a trovare la forza per risalire dalle caviglie al cuore. Con il passare del tempo, il sovrappeso o altre problematiche di salute ci si può trovare in questa situazione, con sangue che tende a ristagnare provocando alcuni sintomi che superano il banale fastidio.
Quali sono i campanelli d’allarme? Variano da persona a persona e dalla loro sensibilità. C’è chi inizia con un gonfiore serale, chi prova un vero e proprio dolore e chi ha varici evidenti, esistono poi casi in cui il tutto è accompagnato da crampi notturni.
Rivolgersi ad uno specialista è importantissimo: prima si agisce e più facile è intervenire provando a recuperare la situazione. Specialmente chi ha familiarità con problemi venosi con casistiche nel ramo genetico dovrebbe valutare una visita approfondita con un medico di fiducia.
Oltre alla predisposizione, professioni che costringono a stare a lungo nella medesima posizione, sovrappeso e sedentarietà aumentano il rischio.
Spesso viene confusa con le vene varicose che in realtà è un’altra tipologia di condizione vascolare. Anzi, potremmo dire che proprio queste ultime potrebbero essere un sintomo di insufficienza venosa.
Cosa fare dopo la diagnosi
Chi ha ricevuto la conferma da parte di una equipe che si tratta proprio di insufficienza venosa ora avrà un piano terapeutico e alcuni consigli da seguire per poter provare a gestire la situazione.
Il percorso viene consigliato a step e solitamente prevede attenzioni quotidiane quali l’uso di calze elastiche a compressione graduata per salire nel tempo verso interventi mini-invasivi come la scleroterapia. In alcuni casi si accompagna il tutto con farmaci specifici da utilizzare solo sotto stretto controllo medico.
Assolutamente imprescindibile seguire uno stile di vita sano ed equilibrato. Muoversi di più facendo sport e camminate regolari, mantenere il peso sotto controllo, evitare abiti stretti e concedersi ogni tanto qualche minuto con le gambe sollevate fa la differenza.
Molti, erroneamente, credono che finché non ci sono varici evidenti, il problema non esista. In realtà, l’insufficienza venosa può avanzare silenziosamente: intervenire in una fase precoce aiuta ad evitare l’aggravarsi dei sintomi e consente di limitare terapie più invasive.
Se non trattata correttamente nel tempo provoca flebiti, varicoflebiti e persino ulcere varicose nei casi più gravi.
Ad oggi la qualità di vita non viene compromessa se i pazienti chiedono supporto in modo tempestivo e seguono i consigli medici per la propria terapia. Ascoltare il proprio corpo, prendersene cura e non limitarsi all’estetica è fondamentale.