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Nuova aggressione nel carcere di Genova Marassi: feriti tre agenti

Nuova aggressione nel carcere di Genova Marassi
Il carcere di Genova Marassi

Violenta aggressione nella IV sezione: tre agenti penitenziari al pronto soccorso

Nel pomeriggio del 17 luglio 2025, un detenuto affetto da disturbi psichiatrici ha scatenato una violenta aggressione all’interno della IV sezione detentiva del carcere di Genova Marassi, nell’area del cortile passeggi. L’uomo si è improvvisamente avventato contro il box Agenti, rompendo un vetro e colpendo tre agenti di polizia penitenziariaintervenuti per gestire la situazione di tensione.

I tre poliziotti feriti sono stati immediatamente soccorsi e trasportati al pronto soccorso dell’ospedale San Martino. Le loro condizioni non sono gravi, ma l’episodio accende nuovamente i riflettori sulla condizione di emergenza in cui opera quotidianamente il personale penitenziario.

SAPPE: “Situazione insostenibile, servono interventi immediati”

A denunciare con forza l’episodio è Vincenzo Tristaino, Segretario per la Liguria del SAPPE (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria), che ha parlato di “ennesimo fatto gravissimo” e di un personale ormai stremato da continue emergenze. “La gestione quotidiana ricade quasi esclusivamente sugli agenti, costretti ad affrontare situazioni critiche in un contesto di grave carenza di organico”, ha dichiarato.

Tristaino ha inoltre lanciato un appello al Provveditorato dell’Amministrazione Penitenziaria di Torino, da cui dipendono le carceri liguri, affinché si adottino misure urgenti per garantire la tutela della salute e della sicurezza del personale.

Il plauso al personale e la richiesta di responsabilità istituzionali

Pur riconoscendo la professionalità con cui gli agenti del carcere di Marassi hanno gestito l’emergenza, il SAPPE ha chiamato in causa i vertici regionali dell’Amministrazione Penitenziaria, accusati di inazione. “Non si può più restare inerti”, ha affermato Tristaino, chiedendo interventi concreti a favore delle donne e degli uomini del Corpo di Polizia Penitenziaria.

Capece (SAPPE): “Chi aggredisce lo Stato deve essere punito con fermezza”

Anche il segretario generale del SAPPE, Donato Capece, ha espresso profondo sconcerto per quanto accaduto a Genova, sottolineando la necessità di pene certe e immediate per chi si rende responsabile di aggressioni nelle carceri. “Se si tratta di detenuti stranieri, devono essere espulsi; se connazionali, devono scontare la pena in istituti penitenziari isolati, come Pianosa o l’Asinara. E se, come nel caso di Marassi, si tratta di persone con patologie psichiatriche, è urgente riaprire gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari”, ha dichiarato Capece.

Secondo il segretario nazionale, un terzo dei detenuti in Italia è straniero e dovrebbe scontare la pena nel proprio paese d’origine. Inoltre, l’aumento di detenuti con problemi mentali sta rendendo ingovernabile il sistema carcerario ordinario.

L’appello al Governo e il richiamo alle parole del Presidente Mattarella

Capece ha ribadito l’apprezzamento per l’impegno mostrato dal Governo, soprattutto sul fronte delle assunzioni e delle modifiche normative a favore del Corpo, ma ha chiesto interventi più decisi per garantire sicurezza, dignità e rispettoagli operatori penitenziari.

In conclusione, ha richiamato il recente discorso del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, sottolineando l’importanza di un sistema carcerario dotato delle risorse umane e finanziarie adeguate per offrire custodia e trattamento dignitoso, nel pieno rispetto della Costituzione e della storia del Corpo di Polizia Penitenziaria.

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