Genoa, cosi proprio non va. La squadra rossoblu non riesce a vincere neppure con il Parma, squadra scesa in Liguria con il solo scopo di non buscarle e strappare un punto. E cosi è stato, lo 0-0 finale premia giustamente i Ducali.
Il Grifone ha avuto tutto a favore: intanto il signor Sozza – arbitro che “portava bene” al Genoa (7 gare, 5 successi, 2 pari e zero sconfitte) – ha mandato anzitempo negli spogliatoi, al 42′ del primo tempo (!) Ndiaye per doppia ammonizione, apparsa forse la seconda a centrocampo un poco severa.
Nulla, nella ripresa il Genoa ha attaccato a testa bassa, con almeno 400 passaggi orizzontali, che non hanno portato a nulla: qualche cross dalle fasce e dal centrocampo, che finivano senza problemi tra le braccia del portiere Suzuki.
Poi il finale dava ai rossoblù la possibilità facilissima di incamerare i tre punti: Ekhator al 97′ veniva agganciato in area da un difensore, proprio sotto la Nord che nonostante tutto continuava incessantemente a tifare nonostante lo spettacolo veramente inguardabile prodotto sino a quel momento: era rigore!
Veloce conciliabolo, con tutti che si aspettavano che sul dischetto andasse Ellertsson, giocatore tecnico, o in seconda battuta capitan Vasquez, che dagli undici metri ha gia dimostrato di saperci fare. Invece l’incarico, tra lo stupore generale, veniva affidato a Cornet: un giocatore che non giocava da 6 mesi e che – soprattutto – era entrato da pochi minuti e non aveva praticamente ancora toccato palla.
Rincorsa, palla colpita non forte, tanto che Suzuki non aveva grosse difficoltà a deviarla tuffandosi sulla sua destra (foto del titolo).
Incredibile! Ancora un paio di minuti e Sozza di Seregno fischiava tre volte e chiudeva la partita.
A questo punto il Genoa è in fondo alla classifica con soli 3 punti in 7 partite, frutto di 3 pareggi, con soltanto 3 gol realizzati e 9 subiti.
L’allarme suona, e forte.
Ripartiamo dall’inizio. Vieira ha mandato l’ennesima formazione diversa in campo. In avanti ha rispolverato Ekuban unica punta, lasciando in panchina Colombo (giustamente) ma soprattutto Ekhator, che aveva segnato a Napoli e in settimana con la Nazionale.
Capitolo attaccanti: dopo quasi 5 mesi, l’allenatore genoano non ha ancora deciso chi sono i titolari. Vitinha, Colombo, Venturino, Ekhator, Ekuban, Gronbaek… Confusione totale.
Ad esempio Vitinha che da titolare passa improvvisamente ad essere il quinto attaccante, per proseguire con Venturino, messo ai margini, poi rispolverato ogni tanto a gara iniziata. Per non parlare di Gronbaek, che non aveva fatto malissimo, ma improvvisamente poi è stato giubilato. E che dire di Martin, titolare inamovibile, in testa per i tanti cross al bacio nella classifica speciale della serie A, da tre gare in panchina?
Proseguiamo: Thorsby lo scorso anno quando è stato promosso titolare la squadra ha iniziato ad ingranare: ricordate i tanti palloni conquistati a centrocampo di testa?
E Carboni, uno che al calcio sa giocare, arrivato a Geova con tanto entusiasmo, ma che viene impiegato per 10 minuti finali dopo che in estate doveva essere il “guastatore” per le difese avversarie?
Tirando le somme, e per concludere, non si capisce dopo tanto tempo e sette gare di campionato chi sono i titolari e chi sono le riserve! E questo non va bene.
In passato il prof. Scoglio, e prima di lui il grandissimo Fuffo Bernardini, lo avevano detto e scritto chiaramente: “Occorre stabilire subito le gerarchie, già dal ritiro pre campionato. Cosi i titolari stanno tranquilli, e le riserve si impegnano al massino per trovare spazio…”
Ed invece, nel Genoa attuale, c’è solo confusione. Una gara parti prima punta e la successiva diventi il quinto attaccante.
Tra lo stupore di tutti. Anche degli stessi protagonisti.
Finisce con la Nord che riempie di fischi i giocatori, e non succedeva da tempo. Insomma, il bicchiere inizia ad essere colmo.
Perche qui, o si cambia registro, o si rischia veramente grosso.
GENOA – PARMA 1-1
IL TABELLINO
GENOA (4-2-3-1): Leali sv; Norton-Cuffy 6, Ostigard 6, Vasquez 6.5, Sabelli 6 (1′ st Carboni 6); Masini 6, Frendrup 6 (21′ st Colombo 6); Ellertsson 5..5, Malinovskyi 6.5 (36′ st Cornet 5), Vitinha 5.5 (13′ st Venturino 6.5); Ekuban 6 (21′ st Ekhator 6.5). (Siegrist, Sommariva, Martin, Otoa, Thorsby, Gronbaek, Onana, Cuenca, Fini. All.Vieira 5).
PARMA (3-5-2): Suzuki 7.5; Delprato 6, Circati 6.5, Ndiaye 4; Britschgi 6, Bernabé 6 (43′ pt Valenti 6.5), Keita 6.5, Estevez 6 (42′ st Troilo 5.5), Almqvist 6 (1′ st Ordonez 6); Cutrone 5.5 (34′ st Sorensen sv), Pellegrino 5.5 (42′ st Djuric sv). (Corvi, Rinaldo, Lovik, Hernani, Cremaschi, Benedyczak, Begic. All.: Cuesta 6).
ARBITRO: Sozza di Seregno 6.
NOTE: Al 42′ pt espulso Ndiaye per doppia ammonizione. Al 52′ st Suzuki ha parato un rigore a Cornet. Ammoniti: Malinovskyi, Britschgi, Estevez, Colombo, Troilo.