Il giovane sarà giudicato dalla Corte d’Assise: udienza fissata per il 7 ottobre
È stato rinviato a giudizio Simone Monteverdi, il 22enne accusato dell’omicidio della nonna Andreina Canepa, avvenuto lo scorso settembre a Chiavari, in provincia di Genova. Nonostante sia stato dichiarato incapace di intendere e di volereal momento dei fatti, il giovane dovrà affrontare il processo davanti alla Corte d’Assise, con prima udienza prevista per il 7 ottobre.
Monteverdi è difeso dall’avvocata Ilaria Tulino e, secondo la relazione dello psichiatra nominato dal gip, al momento dell’aggressione era affetto da una grave infermità mentale che ha completamente annullato la sua capacità di discernimento. Dopo l’omicidio, è stato trasferito in una Rems (Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza), dove attualmente si trova per ricevere cure psichiatriche.
Processo obbligatorio: niente riti alternativi per la gravità del caso
A rendere inevitabile il processo è anche la presenza dell’aggravante legata al rapporto familiare tra vittima e imputato. Questo elemento preclude il ricorso a riti alternativi e impone il giudizio pieno in aula. Se la corte accoglierà le conclusioni dello psichiatra perito, Simone Monteverdi potrebbe essere prosciolto al termine del processo per vizio totale di mente.
Tuttavia, resta aperta la possibilità che il collegio giudicante disponga una nuova perizia psichiatrica, per valutare in maniera aggiornata e più approfondita le condizioni mentali dell’imputato. La relazione iniziale ha spiegato che Monteverdi è affetto da una patologia che, nel momento dell’omicidio, gli ha abolito la capacità di intendere e volere.
Il trasferimento nella Rems di Genova Pra’ e le prospettive future
A seguito della consulenza, la pm Francesca Rombolà ha richiesto una misura di sicurezza e il trasferimento di Monteverdi nella Rems di Genova Pra’, dove si trova attualmente. Anche nel caso in cui venisse prosciolto, il giovane non sarebbe comunque immediatamente libero: rimarrebbe ricoverato nella struttura finché non sarà certificata la cessazione della pericolosità sociale.
Una tragedia familiare: la dinamica dell’omicidio
Il dramma si è consumato all’interno dell’abitazione in cui Simone viveva con la nonna. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, nella mattina della tragedia il giovane avrebbe prima colpito l’anziana con un coltello da cucina, per poi impugnare un paio di forbici e infierire con 29 fendenti al volto e al collo della donna.
Terminata l’aggressione, Monteverdi ha chiamato i carabinieri, dicendo semplicemente che la nonna era morta. Prima dell’arrivo dei militari, ha anche gettato l’arma dalla finestra, nel tentativo di disfarsene. L’episodio ha scosso profondamente la comunità di Chiavari e ora l’attenzione è rivolta all’esito del processo, che si annuncia complesso e delicato.
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