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Furti in spiaggia: preso ladro marocchino. Intervento dei carabinieri

Furti in spiaggia: preso ladro marocchino. Intervento dei carabinieri
Carabinieri in spiaggia (immagine di repertorio)

Ieri i carabinieri del Nucleo Radiomobile di Santa Margherita Ligure hanno identificato e denunciato un tunisino 20enne per furto aggravato.

I militari sono tempestivamente intervenuti in una spiaggia di Camogli successivamente alla richiesta al 112 di una giovane bagnante, che ha riferito di essere stata derubata del proprio telefono cellulare.

A seguito delle ricerche, i carabinieri sono riusciti a localizzare il ladro nordafricano presso la stazione ferroviaria di Camogli mentre stava per scappare via dalla cittadina turistica.

La refurtiva è stata quindi recuperata e restituita alla legittima proprietaria, che ha ringraziato i carabinieri.

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Caruggi, africani spacciano droga: arrestati. Sequestrati 100 grammi di cocaina

Caruggi, 20enne senegalese spaccia cocaina e hashish: arrestato
Carabinieri (foto di repertorio)

Nel corso dei controlli nel Centro Storico, l’altra sera i carabinieri di Ge-Centro hanno arrestato due africani per detenzione illecita di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.

Il primo, 35enne originario della Guinea, è stato notato in presenza di alcuni assuntori di droga. A seguito del controllo identificativo e della perquisizione domiciliare i militari hanno quindi trovato e sequestrato oltre 100 grammi di cocaina e 1600 euro in contanti, ritenuti provento dell’attività illecita.

Il secondo, 50enne marocchino, è stato sorpreso dai carabinieri mentre cedeva una dose di hashish a un italiano, a sua volta segnalato alla Prefettura di Genova quale assuntore di sostanze stupefacenti.

Sottoposto a perquisizione personale, il nordafricano è stato trovato in possesso di altre dosi di hashish, pronte ad essere smerciate, e denaro contante, verosimilmente provento dell’illecita attività.

 

Salis: Simohamed Kaabour consigliere delegato a Relazioni internazionali

Consigliere comunale del Pd Simohamed Kaabour (foto di repertorio fb))

La sindaca di Genova Silvia Salis ieri ha conferito le deleghe di giunta a cinque consiglieri comunali genovesi.

Si tratta di a Simohamed Kaabour (Pd) alle Relazioni internazionali, Vittoria Canessa Cerchi (Pd) alla 97esima Adunata nazionale degli Alpini prevista nel 2026, Lorenzo Garzarelli (Avs) ai Grandi eventi anche sportivi, Francesca Ghio (Avs) alle Politiche giovanili, Tutela animali e Politiche del cibo, Enrico Vassallo (Pd) alla Tutela e sviluppo delle vallate genovesi.

“Ogni incarico, coordinato dalla sindaca Salis – hanno spiegato da Tursi – sarà svolto in diretto raccordo con le civiche direzioni e gli altri dipendenti dell’amministrazione comunale competenti per materia, operando, inoltre, in stretta connessione con l’area Gabinetto della sindaca per il corretto rapporto con i diversi soggetti istituzionali coinvolti”.

 

Cortei 30 giugno: uno con Salis e Cgil, l’altro con Antifa e pro Pal

Antifa e pro Pal

“Il 30 Giugno non si commemora con una sfilata”.

Lo hanno dichiarato oggi i responsabili di Genova Antifascista, annunciando un secondo corteo in città per lunedì prossimo.

Saranno quindi due i cortei che ricorderanno, tra la Foce e il Centro, i fatti del 30 giugno 1960, quando uno sciopero generale proclamato dalla Camera del lavoro contro la decisione di convocare nel capoluogo ligure il congresso del Msi diede il via a una sommossa popolare che contribuì alla caduta del Governo Tambroni, sostenuto anche dalla forza politica di destra.

L’appuntamento più istituzionale è quello del pomeriggio, con il corteo di Cgil e Anpi che partirà alle 16.30 da piazza della Vittoria, percorrerà via XX Settembre e si concluderà in largo Pertini, con i saluti della sindaca Silvia Salis e le conclusioni del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini.

Il corteo si fermerà sotto il Ponte Monumentale per rendere omaggio con due corone ai caduti partigiani e ai deportati morti nei campi di concentramento. Altre due corone saranno depositate presso la lapide che ricorda Sandro Pertini, tra i protagonisti di quei giorni, e nel porticato del Teatro Carlo Felice intitolato all’ex sindaco Fulvio Cerofolini.

Più preoccupazione per la sicurezza, invece, per il corteo a Genova Antifascista che scenderà in piazza in serata.

Il concentramento degli Antifa è previsto alle 18 in piazza Alimonda, vicinissima alla sede di CasaPound in via Montevideo.

Gli Antifa hanno annunciato una manifestazione che “non dimenticherà la solidarietà alla resistenza palestinese” e “la protesta contro il decreto Sicurezza” introdotto grazie a Matteo Salvini e approvato dal Governo Meloni.

 

Porto va avanti, Mit: Paroli assume i poteri del Comitato di gestione

Porto di Genova, ministro del Mit Matteo Salvini

Con decreto firmato ieri dal vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, il commissario straordinario dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, Matteo Paroli, ha assunto ufficialmente tutti i poteri e le prerogative precedentemente attribuiti al Comitato di Gestione.

Il provvedimento si è reso necessario a seguito della scadenza del Comitato di Gestione lo scorso 14 giugno e mira a garantire la piena operatività dell’Ente portuale, scongiurando ogni forma di stallo decisionale.

Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha agito su parere conforme dell’Avvocatura generale dello Stato e su richiesta della Direzione generale per i porti, la logistica e l’intermodalità, che ha evidenziato l’urgenza di conferire poteri sostitutivi al commissario Paroli.

 

Nozze Bezos, Salis: nostre città non hanno bisogno di visibilità

Nozze da favola a Venezia per Jeff Bezos e la moglie

“Per il miliardario Jeff Bezos 3 milioni di euro sono come se io offrissi un etto di focaccia. Una cifra considerevole, ma bisogna tenere a mente chi sta donando. La visibilità non può essere senza un prezzo.

E le nostre città non hanno bisogno di visibilità a tutti i costi. Venezia è conosciuta in tutto il mondo, non ha urgenza da questo punto di vista”.

Lo ha dichiarato ieri la sindaca di Genova Silvia Salis, intervistata durante la trasmissione Otto e mezzo su La7, commentano le nozze da favola del quarto uomo più ricco del mondo (proprietario di Amazon) nella splendida cornice di Venezia.

“Come sindaca o amministratrice locale – ha aggiunto Salis – non si deve essere contraria a prescindere dai grandi eventi o gli eventi di lusso. Però, bisogna capire quale è il reale bilanciamento fra gestire un evento di questo genere e le ricadute per la città. Per un impegno di questo tipo viene richiesto un rendiconto.

Bisogna che sindache e sindaci abbiano sempre presente quale sia il bilanciamento fra far vivere una città ai turisti e ai cittadini che la abitano preservando l’interesse pubblico, che si preserva rendendo pubblico il reale beneficio per la città di un’operazione così grande”.

 

Derby e disordini, in Tribunale ultrà Samp chiedono scusa

Derby di Genova: disordini tra ultrà a Marassi, poliziotto ferito
Pre derby Genoa-Samp, scontri fra tifosi violenti sul Ponte Serra (25 settembre 2024)

“Abbiamo sbagliato, ci siamo sentiti di tenere quel comportamento visto l’intensità e l’animosità di quei giorni. Ma ora chiediamo scusa e risarciremo il danno in base alle nostre possibilità economiche”.

E’ la sostanza di quanto dichiarato ieri da quasi tutti gli ultrà della Sampdoria comparsi davanti alla giudice per le indagini preliminari Carla Pastorini, dopo che la Procura di Genova aveva chiesto l’arresto per 11 di loro.

In udienza la pm Monica Abbatecola ha riformulato le richieste: carcere per tre tifosi, quattro agli arresti domiciliari e quattro obblighi di firma quotidiana. Uno risulta irreperibile.

Il gruppo è accusato di avere partecipato ai disordini in occasione del derby di Coppa Italia con il Genoa, il 25 settembre scorso.

I reati contestati sono resistenza a pubblico ufficiale e lancio di oggetti. A due di loro, per i quali è stata chiesta la misura più grave, è contestato anche l’assalto al pullman della squadra, avvenuto il 29 marzo, dopo la partita giocata in casa contro il Frosinone persa tre a zero.

Dopo l’interrogatorio preventivo, introdotto con la riforma Nordio, la giudice si pronuncerà sulla richiesta della Procura.

Per l’accusa, gli 11 ultrà sarebbero socialmente pericolosi, visto che non è la prima volta che partecipano a scontri e che hanno, dopo il derby, partecipato ad altri episodi violenti.

A metà aprile erano state chiuse le indagini: 29 ultrà rossoblù e blucerchiati avevano ricevuto l’avviso di garanzia. L’accusa, a vario titolo, è di resistenza a pubblico ufficiale aggravata, porto d’armi e violazione di Daspo.

Il 25 settembre le due tifoserie si erano fronteggiate più volte ma le forze dell’ordine si erano messe in mezzo. Poco prima della fine del match, in strada, si era scatenata una guerriglia urbana provocata dall’esposizione allo stadio degli striscioni storici che le tifoserie si erano rubati in primavera.

 

Amiu è ok, bilancio in pareggio: approvato da assemblea soci

Presidente di Amiu Giovanni Battista Raggi

Si chiude con un sostanziale pareggio il bilancio di esercizio 2024 di Amiu, l’azienda pubblica per il ciclo dei rifiuti di Genova guidata dal presidente Giovanni Battista Raggi, approvato ieri dall’assemblea dei soci insieme a quello di sostenibilità.

Il valore della produzione ha raggiunto i 197,6 milioni di euro, con un margine operativo lordo pari a 21,6 milioni di euro. Gli investimenti effettuati ammontano a circa 16 milioni di euro. Il patrimonio netto si attesta a 19,5 milioni di euro.

Sul fronte ambientale sono state gestite 325.000 tonnellate di rifiuti, con una raccolta differenziata pari al 50,37%. È aumentata la produzione di biometano, con 7,1 milioni di metri cubi di biogas inviati all’upgrade, che hanno permesso l’immissione in rete di oltre 3,8 milioni di metri cubi e un risparmio di 11.287 tonnellate di anidride carbonica non emesse.

L’azienda genovese conta 1.971 dipendenti, di cui 80 nuovi assunti nel corso del 2024. L’età media del personale è di 53 anni, ogni dipendente ha mediamente affrontato 14 ore di formazione e il 23% delle posizioni manageriali è ricoperto da donne.

L’80% della flotta aziendale è a basse emissioni e l’impianto fotovoltaico da 1,5 megawatt al polo di Scarpino è pienamente operativo.

Più di 5.200 studenti sono stati coinvolti nei progetti educativi promossi dall’azienda e il livello di soddisfazione dell’utenza attraverso la customer satisfation ha raggiunto l’89%.

Per il futuro è previsto l’incremento della raccolta differenziata, l’estensione della flotta full-electric, l’autonomia energetica del polo di Scarpino entro il 2035 e la conferma della parità di genere al 40% negli organi sociali.

 

Cos’è l’AAMS e perché è così importante quando si cercano casinò online?

Cos’è l’AAMS e perché è così importante quando si cercano casinò online?

Tra i principali aspetti da considerare quando ci si approccia al settore dei casinò online, per essere sicuri di un’esperienza di gioco piacevole ed esente da rischi, c’è la licenza AAMS/ADM. Di cosa si tratta nello specifico? Che cos’è l’AAMS? In questo articolo parleremo approfonditamente dell’argomento e vedremo perché all’AAMS è attribuita una valenza critica.

Cos’è l’AAMS?

L’AAMS, acronimo di Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato, era un organo del Ministero dell’Economia e delle Finanze istituito a Roma nel 1927 per gestire il gioco pubblico. Con il decreto legge numero 87 del 27 giugno 2012, l’AAMS è stato integrato nell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM), l’organo istituzionale attualmente responsabile di:

  • disciplinare il gioco d’azzardo in Italia;
  • tutelare la sicurezza dei servizi di gioco digitale;
  • definire gli standard prestazionali a cui i bookmaker devono attenersi per poter operare legalmente nel mercato italiano;
  • monitorare in modo costante l’operato dei portali di gambling per contrastare il gioco illegale, la criminalità organizzata e la diffusione di piattaforme clandestine;
  • prevenire e contenere gli effetti dannosi della ludopatia;
  • tutelare gli utenti più giovani, fragili e vulnerabili, considerati particolarmente esposti al rischio di dipendenza patologica;
  • tutelare i soggetti di minore età, impedendo il loro accesso a contenuti dannosi o inadatti;
  • adottare provvedimenti contro le piattaforme di gioco non conformi alla normativa vigente e agli standard stabiliti;
  • prevenire e reprimere le attività illecite, come frodi, riciclaggio di denaro, furti di identità, raggiri e truffe informatiche.

L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) gestisce, regolamenta e disciplina totalmente il settore del gioco digitale in Italia, che comprende i casinò online che offrono slot machine e i classici giochi da tavolo come blackjack, baccarat e roulette francese e americana, nonché bingo, lotterie e le sessioni live con croupier dal vivo.

Cos’è la licenza AAMS/ADM?

Nel nostro Paese un casinò online può operare legalmente solo se in possesso di una regolare licenza di gioco, un documento ufficiale rilasciato dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, ex AAMS, che autorizza a erogare servizi di intrattenimento digitale che prevedono vincite pecuniarie per un periodo di 9 anni. L’ordinamento giuridico italiano prevede che l’erogazione in modalità interattiva sul web di servizi ludici che prevedono vincite in denaro sia consentita solo in presenza dell’apposito titolo concessorio rilasciato dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

L’ADM rilascia le licenze solo ai casinò digitali che rispettano la normativa vigente in Italia e i requisiti operativi previsti. In caso di irregolarità, violazioni o inadempienze sono previste pesanti sanzioni e la revoca delle licenze concesse.

Pertanto, per poter offrire legalmente servizi di gioco digitale in Italia, i nuovi casino online devono necessariamente essere in possesso di una regolare licenza AAMS/ADM, rispettare le normative europee sulla protezione dei dati personali (GDPR) e attenersi agli standard previsti a livello internazionale in materia di trasparenza, sicurezza, imparzialità e qualità del servizio erogato.

Quali sono i requisiti per ottenere la licenza AAMS/ADM?

La licenza AAMS/ADM non viene concessa in automatico contestualmente alla presentazione della domanda. Il rilascio è subordinato al versamento di 7 milioni di euro e al pagamento di un canone annuale corrispondente al 3% dei ricavi lordi da gioco, nonché all’attiva partecipazione al finanziamento di iniziative di promozione del gioco responsabile.

Come si comprende facilmente, non è affatto semplice ottenere una licenza AAMS/ADM in Italia, a differenza di quanto accade con analoghi permessi rilasciati da altri Paesi, come per esempio Gibilterra e Curaçao. I casinò online che riescono a ottenere la licenza AAMS/ADM dimostrano di essere patrimonialmente solidi, sicuri, ben strutturati, di godere di una buona reputazione e di disporre delle risorse necessarie per garantire la piena rispondenza alla normativa a lungo termine.

Come verificare che un casinò online sia in possesso di una licenza valida?

Consigliamo di controllare che nel regolamento del portale di gambling che ci si accinge a usare sia riportato in modo chiaro il codice di cinque cifre relativo al titolo concessorio rilasciato dall’ADM. Una volta individuato il codice di concessione, occorre verificare sul portale dell’ADM che la licenza a esso associata sia ancora valida. La licenza potrebbe infatti essere stata revocata per irregolarità, non rinnovata alla scadenza per mancato rispetto dei requisiti o per altre ragioni. Nell’apposita sezione “Concessionari autorizzati al gioco a distanza” del sito dell’ADM è riportato l’elenco completo dei casinò online autorizzati.

Non è, quindi, sufficiente che nella homepage del sito sia riportato il marchio ADM. È doveroso verificare che la licenza sia effettivamente valida e attiva. La recente riforma del quadro normativo relativo al settore del gioco d’azzardo potrebbe far sì che una percentuale significativa dei casinò digitali attualmente operanti in Italia non sia più in grado di soddisfare i requisiti per operare legalmente.

Quali sono i benefici per i giocatori?

Dal punto di vista dei giocatori, più le regole sono rigide, maggiore è il livello di tutela che viene loro garantito in un casinò online. Il fatto che un portale di gioco sia coperto da regolare licenza AAMS/ADM assicura che fornisca la massima sicurezza e trasparenza, proprio perché severamente regolamentato e costantemente monitorato dagli enti preposti.

L’irrigidimento delle leggi per la disciplina del settore dei casinò online in Italia introdotto con il decreto legislativo numero 41 del 25 marzo 2024 ha creato un ambiente di gioco più sicuro e qualitativamente migliore. Queste normative mirano a contrastare il riciclaggio di denaro e garantiscono che i portali di gambling siano soggetti a controlli rigorosi. Ne consegue che i giocatori possono avere la certezza che i loro dati personali e finanziari siano adeguatamente protetti e che il casinò digitale a cui si iscrivono garantisca la massima trasparenza, imparzialità e correttezza.

Un casinò online può operare senza licenza AAMS/ADM?

Idealmente ogni casinò digitale dovrebbe possedere una licenza valida. Tuttavia, ci sono piattaforme che offrono i propri servizi di intrattenimento senza licenza, anche se ciò può danneggiare la loro reputazione ed esporli al rischio di essere inseriti in liste nere da parte delle autorità e dei valutatori certificati. L’ADM collabora attivamente con le forze dell’ordine in Italia per perseguire i bookmaker che operano senza le dovute autorizzazioni.

I giocatori di questi casinò non hanno alcuna tutela a livello legale in caso di disservizi o problemi di qualsiasi tipo. I software developer e i fornitori di giochi più rinomati evitano di collaborare con piattaforme sprovviste delle dovute licenze AAMS/ADM per non mettere a rischio la reputazione del proprio marchio associandolo a operatori che potrebbero adottare pratiche poco etiche.

Rendi produttivi i terreni non utilizzati: la svolta green per le imprese

Rendi produttivi i terreni non utilizzati: la svolta green per le imprese
Foto di Mark Stebnicki per pexels

Un terreno inutilizzato non è esente da costi, pur non generando produttività

I due aspetti – assenza d’uso e di fatturato – si trovano spesso invischiati in un spiacevole circolo vizioso, con una sola conseguenza: il fatto che si ha un bene, che però non svolge alcuna funzione e persino aggrava il bilancio finanziario della persona o dell’organizzazione.

Una situazione da evitare il più possibile, anche perché nel lungo andare occorre considerare che i costi aumentano, dal momento che si aggiungono quelli di manutenzione e monitoraggio. Che possono non essere contenuti, a seconda delle specifiche della situazione in essere.

Questa situazione non interessa soltanto i privati cittadini ma anche le imprese, le quali si trovano così con un affaticamento, oltre che finanziario, persino produttivo, visto che si vanno a togliere (più o meno direttamente) delle risorse preziose per il core business.

Oggi però una soluzione per questo problema c’è, o almeno, vale la pena testare se sussistono i requisiti. Ci riferiamo all’affitto terreno per fotovoltaico proposto da una realtà come Sunprime: un produttore indipendente di energia rinnovabile che sta implementando la propria rete di impianti sostenibili lungo tutto lo Stivale, in forte e costante crescita. Scopriamo insieme qualcosa di più.

Perché un terreno non utilizzato è un costo per le imprese

Qualsiasi terreno comporta sempre un minimo di tassazione. I parametri locali e nazionali, oltre che inerenti l’attività specifica dell’impresa, sono diversi, onde per cui è consigliabile, qualora si fosse titolari di un’attività che versa in tale situazione, farsi seguire da un professionista qualificato in ambito amministrativo.

Quindi, possiamo dire con assoluta certezza, un terreno inutilizzato è comunque soggetto al sostenimento delle spese fiscali. E già basterebbe questo ad aver voglia di metterlo a reddito.

Qualcosa che sanno bene i professionisti dell’edilizia, un ambito dove la situazione peggiore che può capitare non è vendere una casa, non andarci a vivere o non affittarla: è lasciarla libera, così com’è, dal momento che è proprio in questo status quo che si crea un bacino favorevole al fatto di dover investire maggiormente col passare degli anni.

I costi di avere quindi un terreno inutilizzato – privato, agricolo o industriale che sia – ci sono e risultano difficili da quantificare a priori, anche perché i rischi di incendio sono più elevati. Tali rischi tendono comunque ad apparire importanti, specialmente se non sussistono i margini per affittare/vendere in maniera tradizionale.

Convertire i terreni al fotovoltaico: una soluzione che presenta molteplici benefici

Oggi un’alternativa a quelle standard c’è, per le imprese che hanno dei terreni inutilizzati: si tratta di affittare (e persino vendere, volendo) i propri appezzamenti ad aziende interessate a realizzarvi degli impianti fotovoltaici a terra e implementare così la propria proposta di energia rinnovabile.

Come fare per capire se ci sono le condizioni? Occorre in primo luogo verificare che sussistano i requisiti. Ecco i più comuni:

  • assenza di vincoli paesaggistici e ambientali;
  • superficie pianeggiante di minimo 15.000 mq;
  • posizione in una zona commerciale, industriale oppure artigianale;
  • vicinanza con le autostrade e con le linee di media tensione.

Si tratta di un’opportunità interessante per le aziende, in quanto capace di generare un guadagno, semplificare la gestione delle pratiche burocratiche (e non solo), implementando la sostenibilità.