Home Blog Pagina 7194

Senato, maggioranza va sotto su emendamento per Ischia. Dissidenti M5S decisivi

Ex comandante e attuale senatore Gregorio De Falco (M5S)

State a bordo, c…. E invece no. O meglio, sì all’emendamento di Forza Italia che stasera è stato approvato in Commissione al Senato.

La maggioranza di governo Lega-M5S è andata sotto su un emendamento all’articolo 25 del decreto sulle urgenze, il cosiddetto Decreto Genova, che disciplina le pratiche di condono a Ischia e si sta discutendo per poi essere convertito in legge (vale un miliardo per Genova).

L’emendamento prevede di sopprimere la parte per cui alle istanze di quello che è stato descritto come un “condono” si applichino le norme della legge 28 febbraio 1985 n.47.

Il testo era stato presentato dalla senatrice di Forza Italia Urania Papatheu ed è stato approvato con 23 sì contro 22 no. La senatrice del M5S Paola Nugnes si è astenuta. L’ex comandante e attuale senatore Gregorio De Falco (M5S) ha votato sì.

Decisivi, quindi, i dissidenti pentastellati.

La seduta delle Commissioni congiunte di Lavori pubblici e Ambiente del Senato è stata poi sospesa.

“Per alcuni – ha dichiarato stasera su Fb De Falco – il conflitto di interessi non è ancora una priorità. Beh, è comprensibile, non è stata una priorità né per Violante, né per Renzi, né per nessun altro membro della politica in servizio permanente effettivo…ma lo deve essere per noi”.

 

 

Caso Grieco, indagati 3 colleghi di Amiu: circonvenzione d’incapace. Spariti 500mila euro

Palazzo di Giustizia a Genova (foto di repertorio)

Divieto di avvicinamento per tre colleghi di Vittorio Grieco, dipendente Amiu di 59 anni, scomparso per nove giorni la fine dello scorso settembre e poi ritrovato sotto choc in un dirupo nei boschi sopra S. Desiderio.

Lo ha disposto oggi il gip del Tribunale di Genova.

I tre dipendenti di Amiu risultano infatti indagati, insieme ad altre tre persone, per circonvenzione di incapace.

Secondo l’accusa, avrebbero sostanzialmente taglieggiato Grieco facendosi consegnare quasi 500mila euro in contanti. Inoltre, lo avrebbero indotto a vendere un appartamento a Sturla a un prezzo inferiore al valore di mercato.

Il gruppo avrebbe approfittato delle condizioni psichiche del dipendente, che dopo gli ammanchi è stato affiancato da un amministratore di sostegno.

Da quel momento, risulta che il 59enne non avesse più avuto la disponibilità del suo conto corrente, ma le presunte minacce o induzioni dei colleghi sarebbero continuate tanto da spingerlo a sparire e a progettare di trasferirsi in Brasile.

Secondo il gip, visto che Grieco si trova in ospedale e versa ancora in uno stato di emotività tale da essere condizionato, i tre colleghi di Amiu potrebbero avvicinarlo e inquinare le indagini. Pertanto, da oggi non potranno nè avvicinarsi nè comunicare con lui.

Nei giorni della scomparsa, molti lavoratori di Amiu avevano lanciato un appello, anche sui social network, per cercare di ritrovare il collega Vittorio Grieco.

 

 

Ponte Morandi, incarico della procura a ex consulente dei Messina per crollo Torre Piloti

Ore 11,36 del 14 agosto 2018: crollo Ponte Morandi a Genova (43 vittime)

Un nuovo consulente della procura di Genova per le indagini sul tragico crollo del Ponte Morandi. Si tratta di Nello Balossino, docente universitario di Torino che si è anche occupato della Sacra Sindone, dell’omicidio di Garlasco e della cosiddetta strage di Erba.

Il consulente dovrà in sostanza ricostruire il momento del crollo attraverso le immagini delle telecamere di sorveglianza, acquisite dai magistrati.

Inoltre, i pm genovesi stanno valutando la possibilità di nominare altri consulenti per valutare le denunce presentate da alcuni cittadini che hanno subìto un danno psicologico in conseguenza del crollo del ponte.

Il docente aveva fatto la stessa perizia nel corso del processo sul tragico crollo della Torre Piloti di Molo Giano, urtata dalla Jolly Nero Messina il 7 maggio 2013.

In quel processo, risulta che fosse stato nominato dalla compagnia Messina come consulente di parte e avesse ricostruito il movimento del rimorchiatore Spagna con la configurazione del cavo di traino, sempre attraverso le immagini estrapolate da alcune telecamere di sorveglianza.

A indagare sul crollo della Torre Piloti era stato il pm Walter Cotugno. Lo stesso che oggi indaga, insieme ad altri tre colleghi e al procuratore Francesco Cozzi, sul crollo del Ponte Morandi.

 

 

Portofino isolata, Toti: passerella pedonale entro Natale, strada in primavera

Portofino isolata, Toti nostro obiettivo ricostruire strada in primavera

“Oggi si è svolta una riunione in Regione per ridare al più presto una strada al borgo di Portofino. I lavori sono cominciati a pochi giorni dal crollo, già si costruisce il futuro.

Il nostro obiettivo è dare entro Natale una passerella pedonale per chi vorrà raggiungere il paese ed entro primavera la nuova strada su cui potranno transitare i veicoli.

In sei mesi l’isolamento e i danni devono restare solo un brutto ricordo”.

Lo ha dichiarato stasera il governatore ligure Giovanni Toti.

 

Molo Archetti a Pegli agibile, Balleari: da domani riprende servizio Navebus

Navebus al Porto Antico di Genova (foto di repertorio)

Oggi pomeriggio il vicesindaco di Genova con delega alla Mobilità e Traffico Stefano Balleari ha comunicato che, terminati i lavori, Molo Archetti a Pegli torna agibile da stasera: “Una risposta tangibile ai cittadini”.

Pertanto, il Comune ha riferito che il servizio di Navebus potrà riprendere regolarmente dalla giornata di domani.

 

Rixi: Autostrade deve rispettare oneri, 350 milioni non sufficienti. Pieno sostegno a Bucci

Ponte Morandi, Edoardo Rixi in Val Polcevera (foto d'archivio)

Chi farà la demolizione del Ponte Morandi a Genova e chi ne sosterrà le spese? “Deciderà il Commissario straordinario Marco Bucci, ma non credo che la eseguirà materialmente Autostrade” che invece potrebbe sostenerne le spese dato che “ha messo in bilancio 350 milioni”.

Lo ha dichiarato stasera all’agenzia Ansa il viceministro delle Infrastrutture e Trasporti Edoardo Rixi, a margine delle commissioni congiunte del Senato che stanno esaminando il decreto sulle urgenze, il cosiddetto Decreto Genova.

“Al momento – ha aggiunto Rixi – non vedo in campo Autostrade e nemmeno credo si sia proposta. Si tratta di una facoltà, tanto meno vogliamo imporlo. Per questo ci sono tante altre imprese italiane”.

E se Autostrade si proponesse per demolire il resto del viadotto sul Polcevera? “Non so, decide il Commissario. Le decisioni sono sue come la responsabilità, l’onore e l’onere a chi si è messo a disposizione. Secondo me non ci può essere un’influenza né da parte dei ministeri né da parte del governo sulla gestione di un processo che mette in capo a una persone delle scelte decisionali strategiche”.

Dunque chi pagherà la demolizione? “Quello non è un problema. Ho visto che Autostrade ha messo in bilancio 350 milioni. Secondo me non sono sufficienti, ma almeno prevede i costi. In realtà questo è uno degli elementi che sono nella concessione, è fuori di dubbio. Autostrade non fa un’opera pia, ha degli oneri e credo che li rispetterà”.

Il viceministro Rixi ha poi ribadito: “Tutto quello che sceglierà di fare il Commissario Marco Bucci sarà da me sostenuto. Credo che il sindaco di Genova abbia dimostrato un attaccamento alla sua città oltre ogni confine e ragionevolezza”.

 

Crollo ponte, prima un miliardo per Genova. Poi la Gronda. Rixi: opera indispensabile

Genova, tragico crollo Ponte Morandi

Il progetto della Gronda a Genova oggi a Roma è stato bocciato votando ‘no’ agli emendamenti al decreto sulle urgenze, il cosiddetto Decreto Genova, per “ragioni di necessità e virtù” pur credendo che l’opera sia ovviamente “indispensabile”.

Lo ha riferito il viceministro delle Infrastrutture e Trasporti Edoardo Rixi a margine delle Commissioni del Senato che stanno votando gli emendamenti al provvedimento in vista della discussione in aula, in programma domani dalle 10.30.

Sul progetto dell’opera, tanto discussa e che il centrosinistra ha sostanzialmente bloccato dagli anni Novanta, il viceministro Rixi ha inoltre spiegato che “gli emendamenti sono stati tutti bocciati e abbiamo vietato alla maggioranza di presentarli, perché sennò andremo in terza lettura col rischio di una non conversione del decreto sulle urgenze e quindi di perdere un miliardo di euro per Genova.

La Gronda è assolutamente utile. Tuttavia, rispetto alla ricostruzione del Ponte Morandi i tempi sono completamente diversi.

Il viadotto autostradale sul Polcevera pensiamo che si possa ricostruire in un anno, un anno e mezzo. Per la Gronda serviranno 6 o7 anni. Poi bisognerà vedere tempi e modi e bisognerà valutarli con l’Unione europea. Ma a prescindere da tutto, l’opera è indispensabile”.

 

S. Martino, infermiere Rsa Manesseno ricoverato in Rianimazione per meningite

Meningite esami (foto di repertorio)

Un 29enne oggi è stato ricoverato all’ospedale Policlinico San Martino di Genova a causa di una sepsi meningococcica. Le sue condizioni sono stabili.

Il giovane, infermiere presso una struttura per anziani nell’entroterra di Genova, è arrivato al Pronto soccorso intorno alle 12.30 con febbre, difficoltà respiratorie e altri sintomi che hanno indotto i medici a sospettare un’infezione da meningococco.

Le analisi di laboratorio hanno poi confermato la diagnosi.

Il paziente è stato sottoposto ad adeguata terapia e ricoverato in Rianimazione. Al contempo, è stata allertata la Asl3 Genovese che ha avviato la profilassi antibiotica a tutela sia dei parenti del giovane sia dei contatti stretti, tra cui gli ospiti e operatori della struttura per anziani in cui lavora l’infermiere, la Rsa Santa Rosa a Manesseno.

 

Sulpl: agenti Polizia Locale non possono lavorare gratis, comandante Giurato incapace

Polizia locale 2022, un anno all’insegna della lotta allo spaccio
Il comandante della Polizia Locale di Genova Gianluca Giurato (foto d'archivio)

“Questa Organizzazione Sindacale richiede l’annullamento dell’Ordine di Servizio n. 85 del 13/11/2018 Polizia Locale. Richiede l’intervento immediato dei destinatari in quanto, essendo palesemente illegittimo, fa venir meno i principi base del rapporto di lavoro”.

Lo ha dichiarato oggi il segretario genovese del sindacato Diccap-Sulpl Claudio Musicò.

“Il datore di lavoro – ha aggiunto Musicò – ha la potestà di gestire e coordinare il normale orario di lavoro ed eventualmente autorizzare lo straordinario quando e se, per casi imprevedibili, si renda necessario.

L’ordine di servizio impone ai lavoratori, con una sorta di reperibilità giornaliera, di sopperire alle mancanze gestionali del datore di lavoro che non è in grado di garantire una presenza costante sui posti di lavoro.

La scelta di emanare quest’ordine di servizio proprio durante lo stato di agitazione fa emergere altresì la volontà di entrare in scontro con le organizzazioni sindacali e quindi con tutti i lavoratori.

Si precisa, inoltre, che ad oggi l’amministrazione comunale non ha concordato alcun tipo pagamento per la protrazione oraria e per le eventuali mezz’ore o multipli, anche in sede giudiziaria, ha negato il pagamento se non debitamente autorizzati di volta in volta dal dirigente in forma scritta e controfirmata.

Per quanto sopra risulta evidente che il comandante Gianluca Giurato ha prevaricato le sue competente e, pur comprendendo la sua incapacità di gestire nelle previste forme contrattuali l’emergenza, non è accettabile un simile atto ostile che stabilisce, di fatto, di far lavorare gratuitamente i colleghi.

La presente vale anche come richiesta del pagamento di tutto il tempo/lavoro ad oggi garantito dai lavoratori come protrazione oraria e MAI pagato da questa amministrazione comunale, neanche sotto forma di recupero, ma regolarmente registrato dal cartellino marcatempo”.

 

Sistema bancario salva Carige, Malacalza la sostiene ma conferma no adesione bond

Carige, Codacons invita azionisti a costituirsi parte civile
Banca Carige (foto di repertorio)

Carige, possibile fusione? La manovra messa a punto dall’ad Fabio Innocenzi e dal presidente Pietro Modiano prevede un rafforzamento di 400 milioni, il doppio di quello di cui si è discusso nei mesi scorsi, in cui la parte del leone la farà lo Schema Volontario del Fondo interbancario di tutela dei depositi (Fitd).

A far lievitare i costi dell’intervento sono stati gli esiti di un’ispezione della Bce sul portafoglio crediti, a cui Carige ha risposto con 219 milioni di euro di ulteriori rettifiche, che hanno portato i conti dei primi nove mesi in rosso per 190 milioni di euro.

Intanto, oggi il titolo Carige ha chiuso la seduta a Piazza Affari con un tonfo del 48,65% a 0,0019 euro, scontando l’annuncio dell’aumento di capitale di 400 milioni e il rosso da 190 milioni di euro.

“Abbiamo una banca pulita” ha assicurato Modiano, mentre Innocenzi ha parlato di “giornata importante” per Carige, messa “in sicurezza” con “un’operazione più ampia di quella ipotizzata inizialmente” per dare “un segnale forte” al mercato.

“Piena soddisfazione” è stata quindi espressa anche dal Governo Lega-M5S.

“Lo scudo del Fitd – ha spiegato il premier Giuseppe Conte – garantisce il rispetto dei requisiti patrimoniali, pone le condizioni per il rapido completamento del previsto aumento di capitale e assicura al nuovo management le condizioni per idonee strategie industriali, inclusa la valutazione di possibili aggregazioni”.

Il piano di Carige in sostanza prevede un bond subordinato da 320 milioni che verrà sottoscritto dallo Schema Volontario. L’emissione salirà a 400 milioni se i grandi soci sottoscriveranno una ulteriore tranche da 80 milioni a loro destinata. Carige estinguerà il bond all’inizio del 2019 con un aumento da 400 milioni, su cui l’assemblea voterà il 21 dicembre. In caso di inoptato sarà il Fidt a sottoscrivere le azioni convertendo il bond.

Il primo azionista Malacalza Investimenti, nonostante abbia espresso anche nei giorni scorsi l’intenzione di sostenere Banca Carige, stavolta salterà un giro e di fronte alla situazione l’investitore ha detto ‘per favore no’ ma senza che questo corrisponda a un disimpegno.

“Siamo contenti dell’azione di risanamento – ha spiegato oggi Mattia Malacalza – ci auguriamo che la banca si concentri sul supporto al territorio”.

La sua famiglia ha investito oltre 400 milioni in Carige, la gran parte dei quali ormai ‘evaporati’ in Borsa.

Banca Carige, presidente Modiano: Malacalza ha detto no ad adesione bond