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Black out all’ospedale Galliera: pazienti geriatria trasferiti

Galliera: paziente aggredisce infermiera, domani sciopero
Genova, ospedale Galliera (foto di repertorio)

Erano circa le 6 di questa mattina quando, all’Ospedale Galliera, si è verificato un black out nel reparto di geriatria 1B6.

I pazienti sono stati trasferiti in altro reparto in attesa del ripristino.

A comunicarlo è lo stesso Galliera precisando che non ci sono stati problemi per i pazienti e per gli operatori.

“Non si è verificato alcun problema per i pazienti e per gli operatori – spiega il direttore sanitario Giuliano Lo Pinto – tutto si è svolto nella massima sicurezza”.

Aggressione pronto soccorso del Galliera: paziente rompe mano a infermiere

Donna investita, rampa Sopraelevata chiusa e poi riaperta
Ospedale Galliera di Genova (foto d'archivio)

La notte scorsa si è verificata un’aggressione al personale del pronto soccorso dell’ospedale Galliera.

Erano circa le due quando un 36enne, con problemi di tossicodipendenza, è giunto al pronto soccorso trasportato dai volontari del 118 che lo avevano prelevato nella zona del Centro storico genovese.

Il paziente, mentre veniva visitato, ha dato in escandescenza, minacciando e aggredendo il personale medico. Inoltre, ha spaccato una mano, rompendogli il polso, all’infermiere che lo stava assistendo.

Infermiere aggredito al Galliera, Viale: inasprire pene e più controlli nei pronto soccorso

Sul posto sono velocemente giunte gli agenti delle volanti, che hanno bloccato il violento aggressore.

Il 36enne, che è stato poi dimesso nella notte, è stato denunciato per lesioni e resistenza a pubblico ufficiale.

Marocchino truffatore seriale bloccato dalla polizia municipale a Loano

Da Saluzzo a Loano per una perdita d’acqua, ma è una balla: multato e denunciato

Accusava le vittime di averlo urtato con l’auto e avergli fatto male al polso e rotto orologio

Bloccava gli automobilisti in transito nei principali parcheggi di Loano affermando di essere stato urtato dalle loro auto e, nell’impatto, di aver riportato un trauma al polso e la rottura dell’orologio.

Per questo sosteneva di aver diritto ad un risarcimento immediato di decine, se non centinaia, di euro.

E’ questo il “modus operandi” del truffatore bloccato e denunciato dalla polizia municipale di Loano.

Si tratta di un marocchino, pregiudicato e con problemi di tossicodipendenza, uscito dal carcere lo scorso giugno.

Come già avvenuto in altri casi, anche questa volta l’operazione ha preso le mosse da una segnalazione giunta da una cittadina loanese che lo straniero aveva tentato di truffare nella giornata di ieri, venerdì 9 agosto, in via Giordano.

Anzichè sottostare alle richieste dell’uomo, la donna si è allontanata dal luogo del presunto incidente ed ha subito allertato il comando della polizia locale di via dei Gazzi, che ha immediatamente predisposto la “trappola”.

Supportata da un agente in borghese, la donna ha fatto ritorno in via Giordano ed ha avvicinato il truffatore affermando di voler accontentare la sua richiesta e di volergli versare una certa somma di denaro quale risarcimento. A questo punto è arrivata una pattuglia, che ha bloccato lo straniero.

Per puro caso, in quello stesso momento in piazza Valerga è giunta un’auto con a bordo un anziano di 84 anni insieme al figlio e alla nuora: agli agenti il pensionato ha raccontato di essere stato a sua volta raggirato con il medesimo “trucco dell’orologio” e di aver versato al nord-africano (dietro una forte pressione psicologica e quasi vedendosi “strappare di mano” il portafogli) la considerevole cifra di 270 euro.

Lo straniero deve rispondere delle accuse di truffa aggravata (in quanto effettuata a danno di una persona anziana) e furto aggravato dalla destrezza. Sono in corso accertamenti per stabilire l’esatto numero di vittime della truffa. Finora i casi accertati sono almeno tre: “Invitiamo quanti abbiano subito la stessa truffa a recarsi presso il nostro comando per formalizzare, qualora lo desiderino, la querela”, spiegano dalla polizia locale di Loano.

Controlli pattuglie miste nel Centro Storico: genovese sorvegliato speciale arrestato

Controlli della polizia a Genova con militari (immagine di repertorio)

Prosegue l’attività di controllo e prevenzione nel centro storico da parte della polizia di stato.

I poliziotti del Commissariato Prè, nel pomeriggio di ieri, hanno effettuato un servizio straordinario, avvalendosi di 4 equipaggi del R.P.C., di una pattuglia della Questura con tre militari e di agenti della polizia locle finalizzato al controllo di esercizi commerciali e all’identificazione di persone sospette.

Particolare attenzione è stata posta, anche a seguito di esposti, alla zona di via Bersaglieri d’Italia, giardini Caduti nei Lager Nazisti, piazzetta dei Fregoso e via Vivaldi.

Durante il servizio sono state identificate 45 persone, controllati 213 veicoli con sistema Mercurio, contestati 3 verbali per violazione ordinanza anti-alcool.

Un 31enne genovese è stato arrestato poiché, nonostante fosse sottoposto ad una sorveglianza speciale di P.S. per tre anni con l’obbligo di soggiorno nel Comune di Davagna, si trovava nei vicoli di Genova.

Gambiano richiedente asilo spaccia droga: fermato nel Centro storico

Polizia Locale, scoperto b&b abusivo dello spaccio nel centro storico di Genova
Spaccio di droga (foto di repertorio)

Gip applica misura cautelare con obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria

La polizia di Genova, nell’ambito di una più ampia attività di contrasto al commercio di droga nel centro storico, ha arrestato in flagranza, per spaccio un 40enne richiedente asilo di origine gambiana, senza fissa dimora, gravato da specifici precedenti penali e di polizia.

L’uomo veniva bloccato alla sera dagli uomini della Sezione Criminalità diffusa, in servizio antidroga in piazza del Santo Sepolcro, subito dopo aver ceduto alcune dosi di marijuana ad un marittimo 29enne di nazionalità sudafricana.

Sottoposto a perquisizione, il pusher veniva trovato in possesso del corrispettivo della cessione di droga e di una tessera sanitaria di provenienza illecita, motivo per il quale veniva segnalato anche per ricettazione.

Al termine degli atti, l’acquirente è stato segnalato all’Autorità Amministrativa come assuntore di droga, mentre l’arrestato è stato associato alle locali camere di sicurezza per poi essere condotto all’udienza per direttissima, a seguito della quale il G.I.P. del Tribunale di Genova gli ha applicato la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

La polizia ferma due spacciatori marocchini con marijuana e coca purissima

La cocaina purissima sequestrata

I fermi sono stati eseguiti dagli uomini del Commissariato Chiavari

Nella prima settimana del mese di agosto, il Commissariato di Chiavari ha implementato i servizi mirati alla repressione dello spaccio di sostanza stupefacente, atteso l’aumento di popolazione legato al periodo estivo, in particolare negli ambienti giovanili.

Alcuni servizi si sono svolti anche con l’ausilio dell’unità cinofila della locale Questura, il cui impiego è stato determinante per il rinvenimento di stupefacente occultato in spiaggia sotto la sabbia.

La prima denuncia è scattata per un marocchino che coltivava piante di Marijuana all’interno della propria abitazione.

Attività che non è passata inosservata ad un agente del Commissariato che, facendo jogging libero dal servizio, ha notato spuntare dalla finestra di un condominio alcune piante alquanto sospette.

A quel punto è scattato il controllo all’interno dell’abitazione dove sono state trovate 4 piante di Marijuana alte più di un metro nonché 50 grammi di hashish per il quale è scattata la denuncia all’Autorità Giudiziaria.

Inoltre, l’ulteriore attività ha portato all’arresto di un altro marocchino trovato in possesso di 14 involucri di cocaina purissima per circa 12 grammi e al sequestro di 215 euro in banconote di piccolo taglio, provento dello spaccio.

L’arresto è stato convalidato e il giudice gli ha imposto il divieto di dimora nel Comune di Lavagna, in quanto lo stesso aveva precedenti specifici in materia di stupefacenti.

Tale attività ha inoltre consentito l’identificazione di numerosi soggetti, tra cui molti turisti, ai quali l’arrestato consegnava lo stupefacente a domicilio, previo appuntamento telefonico, utilizzando una “Graziella” di colore rosa.

Al momento del suo fermo il marocchino ha provato a fuggire  ma è stato raggiunto dai poliziotti ai quali ha dichiarato di essersi spaventato perché pensava ad una rapina, avendo dentro alla tasca dei pantaloncini stupefacente da cui avrebbe ricavato almeno 1400 euro.

Durante i numerosi servizi serali sono stati anche segnalati all’Autorità Giudiziaria 2 giovani turisti francesi per il reato di spaccio, perché trovati in possesso di 28 grammi di Marijuana. Segnalati in via amministrativa anche 13 soggetti che detenevano droga per uso personale.

Le piante di Marijuana trovate nell’abitazione

Multa da 5 mila euro a melonaro di Loano: vendeva su lungomare Marconi

Multa da 5 mila euro a melonaro di Loano: vendeva su lungomare Marconi

Martedì 6 agosto gli agenti della polizia locale di Loano hanno elevato una multa di 5 mila euro ad un “melonaro” sorpreso a vendere la propria merce su lungomare Marconi.

La sanzione è stata elevata alla luce di quanto previsto dal “Regolamento comunale per la disciplina dei mercati, delle fiere e del commercio su aree pubbliche in genere” del Comune di Loano, in base al quale il commecio itinerante è vietato in ogni forma dalla via Aurelia al mare, in via dei Gazzi, in viale Silvio Amico, in via Montocchio, in via Dante, in via Madre Rubatto, in via Matteotti, in via Azzurri d’Italia, in via Sant’Agostino, in via Pollupice, in via Pontassi, in Largo Ponte Romano, in via San Giuseppe. Oltre alla sanzione, il commerciante ha subito il sequestro del proprio camion e della merce (nove cassette di meloni retati più altre 24 cassette di angurie, per un totale di 48 pezzi, e altre 58 cassette di pesche).

Tutta la frutta sarà donata alla Fondazione Ceis, che gestisce l’ex convento di Sant’Agostino.

Il “melonaro” ha presentato ricorso al giudice di pace, che ha fissato l’udienza per il 21 novembre.

Nel frattempo la sanzione è stata “congelata” ed il camion restituito al legittimo proprietario.

Un sabato colmo di eventi a Varazze

Un sabato ricco di eventi a Varazze

L’Ensemble Dodecacellos in concerto all’alba riempie il Molo Marinai d’Italia.

In tantissimi hanno partecipato al concerto all’alba, organizzato dal Comune di Varazze in collaborazione con l’assessorato alla cultura, al turismo e alla comunicazione, apprezzando le interpretazioni dell’Ensemble Dodecacellos, diretto dal maestro Albertini, che si è esibito con brani famosi da Bach a Piazzolla, dagli omaggi a Morricone e De Andrè sul Molo Marinai d’Italia, al sorgere del sole  L’ensemble si è esibito, davanti a tantissimi turisti e residenti, insieme a Davide Ravasio (sassofono), Luca Moretti (percussioni) e Andrea Albertini (pianoforte).

L’Ensemble Dodecacellos è una formazione da camera che ha avuto il suo debutto nel 2010 per la serata conclusiva di “Perosiana”, festival di musica sacra, insieme al grande attore Ugo Pagliai. L’idea del direttore Albertini è creare un gruppo che diffonda la musica “colta” strumentale attraverso trascrizioni da lui stesso effettuate per il violoncello, il più affascinante tra gli strumenti ad arco. Il repertorio abbraccia tutta la storia della musica dal binomio barocco Bach – Haendel, passando attraverso indimenticati romantici come Mascagni e Saint-Saens, fino alla musica dei nostri tempi con Rota, Piazzolla, Morricone, Mancini.

Questa sera il programma estivo prosegue in Piazza Bovani – appuntamento con Varazze d’Autore. Ospite Ferruccio De Bortoli ex direttore del «Corriere della Sera» e del «Sole 24 Ore» sarà a Varazze alle 21:30 in Piazza Bovani sul palco di Varazze d’Autore, la rassegna organizzata dal Mondadori Bookstore in collaborazione con il Comune di Varazze. De Bortoli presenterà, dialogando con il Sindaco Alessandro Bozzano, il suo ultimo libro “Ci salveremo. Appunti per una riscossa civica” edito da Garzanti Ferruccio de Bortoli ci parlerà dei costi della folle deriva populista, mettendo in luce anche le colpe e le ambiguità delle élite, della classe dirigente, dei media, e persino di chi scrive, sottolineando al contempo che il Paese è migliore dell’immagine che un governo irresponsabile proietta all’estero poiché ha un grande capitale sociale, un volontariato diffuso, tantissime eccellenze Questo libro è quindi anche un viaggio nelle virtù, spesso nascoste, dell’Italia, perché una riscossa civica è possibile, ma dipende da ognuno di noi. Per riuscirci bisogna riscoprire un nuovo senso della legalità e avere un maggior rispetto del bene comune; ci vuole più educazione civica, da riportare a scuola, e più cultura scientifica; è necessario combattere per una vera parità di genere e per dare più spazio ai giovani in una società troppo vecchia e ripiegata su sé stessa. Il futuro va conquistato, non temuto, e non dobbiamo mai perdere la memoria degli anni in cui eravamo più poveri e senza democrazia. Solo così ci salveremo. Nonostante tutto. Ferruccio de Bortoli è nato a Milano il 20 maggio 1953. È stato direttore del «Corriere della Sera» e del «Sole 24 Ore» e amministratore delegato di RCS Libri. Dal 2015 è presidente della casa editrice Longanesi e dell’associazione Vidas. Il suo ultimo libro, uscito nel 2017, è Poteri forti (o quasi).

Sestri Levante, lavori di sostegno rocce in loc. Costarossa

Gli interventi di consolidamento della strada che porta all’abitato di Costarossa sono in corso da alcuni giorni.
L’intervento prevede la rimozione dei blocchi di roccia accumulati alle spalle delle reti protettive e il consolidamento e l’armatura di alcuni tratti di questa reticolatura.

Il cantiere di lavoro è progettato e organizzato in modo da contenere al massimo il disagio per gli abitanti e consentire la circolazione continuativa dei mezzi pubblici e privati. Le operazioni sono state programmati a seguito degli ampi movimenti franosi del fronte, anche se sono trattenuti dal sistema di sicurezza già presente, installato dal Comune di Sestri Levante.

«Preserviamo le nostre frazioni  ̶  commenta la sindaca Valentina Ghio  ̶  lavorando sulla sicurezza degli abitati e delle vie di collegamento, cercando per quanto possibile di prevenire il dissesto con interventi di pulizia, contenimento e monitoraggio del territorio e agendo in maniera puntuale per la sistemazione delle frane.»

L’opera è finanziata con risorse dell’Amministrazione Comunale per circa 30 mila € e sarà ultimati entro i primi giorni di settembre. I lavori sono a cura di un’impresa specializzata in lavori in quota e in parete. È confermata inoltre per l’autunno la ripresa degli interventi a Villa Fontane, già illustrati agli abitanti della frazione nello scorso mese di luglio. ABov

Nano Morgante | L’investimento in nobiltà

Nano Morgante | L’investimento in nobiltà

Riscontra sempre fascino la disciplina araldico-genealogica, nella sua capacità di investigare, e magari confermare, una nostra nobile discendenza.

Ed anche se la Costituzione (art.3) derubrica la “nobiltà”, il blasone familiare resta una componente sociale particolarmente attraente per l’essere umano, trovando peraltro vasta narrazione in letteratura ed anche disputa (per esempio, nel Convivio dantesco).

Esso diviene motivo di ambizione e vanto, esprimendo un valore nudo e crudo, anche non necessariamente combinato con una equivalente condizione economica (la cosiddetta “nobiltà decaduta”).

Non a caso, in nome di questa attesa gloriosa, giungono e-mail, da Società esperte in Araldica, per mezzo delle quali l’immaginazione umana può dare sfogo all’ambizione  e scandagliare la possibilità di una testimonianza pergamenata della propria genealogia.

Vi è gloria nel recuperare il proprio stemma di famiglia ed affiggerlo in bella vista nel condominio, sulla porta di casa (non sempre il nobile conserva l’originario palazzo). Gloria nell’esporre l’acronimo N.H. (nobiluomo) accanto al proprio nome sul citofono e sulla cassetta della posta.

Tutto ciò persiste, malgrado vi sia sempre la possibilità di scoprire di appartenere ad una casata, si-ma non principesca, con uno stemma araldico identificato, in alternativa a leoni ed aquile, da umili animali da cortile.

Sia come sia, premettendo che la gran parte degli individui, per dato statistico, ha una sacro-santa origine popolare, è buona idea che la nobile nascita si possa anche dimostrare con il comportamento, piuttosto che con l’elencazione di titoli e stemmi.

In via conclusiva, a prescindere dal contenuto costituzionale, la nobiltà costituisce una rete seduttiva sociale in cui l’essere umano tende mediamente a restare impigliato.

Al punto da poter considerare l’acquisizione di un titolo nobiliare, anche in un periodo di crisi economica, più che una spesa, un vero e proprio investimento.

Massimiliano Barbin Bertorelli