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Conte in diretta su Facebook | LIVE

Alle 23:15 di oggi il premier Giuseppe Conte interverrà in diretta su Facebook.

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato nuovi aggiornamenti sull’emergenza coronavirus e sulle misure prese dal Governo.

E’ morto Kenny Rogers, icona musica country: aveva 81 anni

Kenny Rogers, icona della musica country, è morto la notte scorsa all’età di 81 anni.

Ad annunciarlo la sua famiglia, secondo quanto riportano i media americani.

Rogers, che viveva nello Stato della Georgia, è deceduto per “cause naturali” nella sua abitazione.

Lombardia, chiuso tutto tranne supermercati e farmacie: denunce e multe fino a 5mila euro

Lombardia, governatore leghista Attilio Fontana (foto di repertorio)

Divieto di assembramento con multe fino a 5.000 euro e controlli a tappeto. Sospensione dell’attivita’ degli uffici pubblici; sospensione delle attivita’ artigianali, di tutti i mercati settimanali scoperti, dei servizi alla persona, degli studi professionali, di tutte le strutture ricettive ad esclusione di quelle legate alla gestione dell’emergenza (gli ospiti gia’ presenti nella struttura dovranno lasciarla entro le 72 ore successive); fermo delle attivita’ nei cantieri edili, chiusura dei distributori automatici cosiddetti ‘h24′, divieto di praticare sport e attivita’ motorie svolte all’aperto, anche singolarmente.

E’ la sintesi della nuova stretta alle limitazioni in Lombardia, contenuta in un’ordinanza firmata stasera dal governatore Attilio Fontana d’intesa coi sindaci di tutta la regione e operativa da domani al 15 aprile: “La situazione peggiora, bisogna agire”.

Lo ha riferito l’agenzia Dire.

“La competenza – ha spiegato Fontana – sulla chiusura delle attivita’ produttive e’ del Governo, ma i rappresentanti delle associazioni di impresa hanno garantito che fin dalle prossime ore chiederanno ai propri associati di sospendere comunque tutte quelle produzioni che non fanno parte delle filiere ‘essenziali’.

Si tratta di una decisione dettata dal serrato confronto con le nostre autorita’ sanitarie che ci impongono di agire nel minor tempo possibile.

La situazione non migliora anzi, continua a peggiorare.

Non so piu’ come dirlo: solo con l’estrema limitazione dei contatti interpersonali possiamo cercare di invertire questa tendenza”.

In Lombardia aperte le edicole, le farmacie, le parafarmacie, i supermercati, ma deve essere in ogni caso garantita la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro.

Ai supermercati, alle farmacie, nei luoghi di lavoro, a partire dalle strutture sanitarie e ospedaliere “si raccomanda a cura del gestore/titolare di provvedere alla rilevazione della temperatura corporea”.

 

Sestri Levante, carabiniere risultato positivo a coronavirus: dimesso e già a casa

Tragedia a Sestri Levante, 39enne trovato morto nel suo appartamento
Caserma Carabinieri di Sestri Levante (foto di repertorio)

Il coronavirus colpisce la caserma dell’Arma in via Val di Canepa a Sestri Levante.

Un carabiniere è risultato positivo al tampone del Covid-19 e, dopo un ricovero in ospedale, è stato dimesso e trascorrerà la quarantena presso il suo domicilio.

Il militare due settimane fa era andato a fare visita a un famigliare nella zona di Piacenza.

A Sestri Levante è stata predisposta la sanificazione della caserma, degli uffici e degli alloggi del personale.

La sede dell’Arma è rimasta chiusa soltanto durante tali operazioni e oggi è regolarmente funzionante e aperta al pubblico “ovviamente secondo le modalità previste dal decreto” Conte sull’emergenza coronavirus.

 

Bassetti: confinare ultra 65enni in casa. Positivi molti di più, mortalità alla fine sarà 1%

Prof. Matteo Bassetti, direttore clinica Malattie infettive S. Martino di Genova

“Vedo ancora troppe persone anziane che vanno in giro a comprarsi le sigarette, che vanno a fare la spesa 3-4 volte al giorno, che vanno a farsi la passeggiata. Dobbiamo tutelare queste persone che sono quelle più fragili e per chi ancora non l’ha capito serve un atto coercitivo del Governo”.

E’ la sintesi di quanto dichiarato oggi dal prof. Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie infettive del San Martino di Genova ai microfoni dell’emittente televisiva Telenord.

“Oggi, durante una videoconferenza con l’Iss – ha rivelato Bassetti – ho proposto che le persone con più di 65 anni o che abbiano delle fragilità non possano nemmeno più uscire di casa. Al massimo una volta alla settimana nei casi in cui non si sia in grado di portargli la spesa a domicilio”.

Per quanto riguarda l’alto tasso di mortalità registrato in Italia rispetto agli altri paesi, in particolare la Cina, il prof. Bassetti ha aggiunto: “E’ un dato che potremo valutare solo alla fine dell’epidemia. Noi oggi lo calcoliamo riferendoci al numero dei casi conclamati, che non è il numero dei contagiati reale. Sono convinto che questi ultimi alla fine saranno milioni e questo farà scendere la mortalità allo 0,5-1%”.

“Sarei felicissimo – ha quindi precisato il prof. Bassetti – di potere fare tamponi a tappeto, ma noi dobbiamo pensare alla fattibilità di questa proposta. I nostri laboratori sono già vicini al collasso oggi che analizzano i soli sintomatici. Pensate cosa accadrebbe se testassimo 10-20mila persone al giorno. Le persone dovrebbero fare un po’ meno i virologi e un po’ più i cittadini”.

 

Sampierdarena, al Villa Scassi rubate 50 mascherine destinate a infermieri e medici

Sampierdarena, ragazza investita: caccia al pirata della strada
Ospedale Villa Scassi di Genova Sampierdarena (foto di repertorio)

Furto di mascherine la scorsa notte nell’ospedale Villa Scassi di Sampierdarena.

A presentare la denuncia ai carabinieri sono stati i responsabili della direzione sanitaria, dopo avere constato che un armadietto era stato scassinato dai ladri.

I criminali hanno portato via una cinquantina di mascherine.

A Genova è il primo furto di dispositivi di protezione individuale da un ospedale.

Alla Spezia, nei giorni scorsi, la Polizia aveva denunciato due persone, dopo avere scoperto che le mascherine rubate venivano poi vendute a 20 euro sul web.

 

Supermercati, Borrelli: con orari di apertura più ampi si riducono gli assembramenti

Coronavirus, capo Protezione civile Angelo Borrelli (foto di repertorio)

“Credo che bisogna evitare gli assembramenti, ma ci sono esigenze che vanno assicurate. Non possiamo garantire la spesa a domicilio per tutti perché è praticamente impossibile. Se l’orario di apertura dei negozi di alimentari è un po’ più ampio si riduce la concentrazione delle persone e quindi anche le code e i disagi per la popolazione”.

E’ la sintesi di quanto dichiarato oggi pomeriggio il capo della Protezione civile Angelo Borrelli in merito alle lunghe fila ai supermercati e quindi al maggior rischio di contagio.

S. Martino, Carrefour chiuso dalle 21 alle 8: niente più spesa senza stare in coda

“Il distanziamento fra le persone – ha poi avvertito il presidente dell’Istituto superiore di sanità (ISS) Silvio Brusaferro – è la chiave di lettura per contenere la diffusione del coronavirus. Ci sono dei disagi, ma colgo e apprezzo il fatto che le persone stiano in fila ai supermercati distanti una dall’altra. Garantire il distanziamento è quello che si deve fare”.

Insomma, con orari più ampi di apertura, inclusa la domenica, dei supermercati “si riducono gli assembramenti” e si riduce il rischio contagio, ma occorre “mantenere la distanza interpersonale” di almeno un metro (meglio due).

“Sono state previste – ha aggiunto in sintesi Borrelli – limitazioni ad attività lavorative non essenziali, ma c’è una serie di filiere come quelle di alimentari e servizi pubblici essenziali che devono essere garantite. Quelle in atto sono le misure massime che al momento si potevano adottare.

Mi domando come potremmo sostenerci se non usciamo a fare la spesa e senza alimentari nei supermercati.

Ritengo necessario fare tutto il possibile per evitare gli assembramenti. Pertanto, personalmente credo che i supermercati, al momento, non debbano ridurre gli orari e possano restare aperti.

Ovviamente occorre che vengano adottate tutte le misure di sicurezza. Ognuno di noi deve rispettare le regole”.

 

 

 

Ore 18, in Liguria 152 morti con coronavirus (33 in più di ieri). Positivi salgono a 1273

Coronavirus (foto repertorio fb)

“Sono 1273 le persone positive al Covid-19 in Liguria, 181 in più rispetto a ieri.

Secondo i dati relativi ai flussi tra Alisa e il ministero, dei positivi totali, 727 sono ospedalizzati, di cui 129 in terapia intensiva, 430 sono al domicilio (125 in più di ieri), clinicamente guariti (ma restano positivi e sono al domicilio) 116 (23 in più di ieri).

Le persone decedute dall’inizio dell’emergenza sono 152 (33 in più di ieri)”.

Lo hanno riferito poco prima delle 18 di oggi i responsabili di Regione Liguria.

Ecco l’ultimo bollettino sull’emergenza coronavirus nella nostra regione.

“I 727 ospedalizzati sono così suddivisi:

Asl1 – 125 (16 in terapia intensiva)
Asl2 – 118 (14 in terapia intensiva)
ASL 3 Colletta di Arenzano/Gallino Pontedecimo – 8
Asl 3 Villa Scassi – 73 (13 in terapia intensiva)
ASL 3 Micone di Sestri Ponente – 0
Asl4 – 35 (10 in terapia intensiva)
Asl5 – 56 (15 in terapia intensiva)
San Martino – 126 (37 in terapia intensiva)
Galliera – 125 (16 in terapia intensiva)
Evangelico – 61 (8 in terapia intensiva).

I guariti con 2 test consecutivi negativi sono 9 (1 in più di ieri).

Le persone in sorveglianza attiva sono 2090, così suddivise:

Asl1: 486
Asl2: 301
Asl3: 427
Asl4: 366
Asl5: 510”.

 

 

 

Ore 18, in Italia 4825 morti con coronavirus. Età media 80 anni. Positivi 53.578

Capo Protezione civile Angelo Borrelli (foto d'archivio)

Sono salite a 4.825 i morti con coronavirus in Italia, con un aumento rispetto a ieri di 793 unità. E’ il maggior incremento dall’inizio dell’emergenza. Ieri l’aumento era stato di 627 morti.

Il dato è stato comunicato intorno alle 18 di oggi dal capo della Protezione civile Angelo Borrelli.

L’età media dei deceduti risulta di 80 anni.

Al momento, risultano complessivamente 42.681 i malati di coronavirus in Italia, con un incremento rispetto a ieri di 4.821. Il numero complessivo dei contagiati (compresi i deceduti e i guariti) ha raggiunto quota 53.578. Ieri i malati in più erano stati 4.670.

Dai dati della Protezione civile emerge che sono 17.370 i malati in Lombardia (1.950 in più di ieri), 5.661 in Emilia-Romagna (+572 di ieri), 4.214 in Veneto (+537), 3.506 in Piemonte (+262), 1.997 nelle Marche (+153), 1.905 in Toscana (+192), 1.159 in Liguria (+158), 1.086 nel Lazio (+174), 793 in Campania (+91), 666 in Friuli Venezia Giulia (+111), 790 in Trentino (+120), 600 in provincia di Bolzano (+70), 642 in Puglia (+91), 458 in Sicilia (+79), 494 in Abruzzo (+72), 447 in Umbria (+63), 304 Valle d’Aosta (+47), 321 in Sardegna (+33), 225 Calabria (+24), 47 in Molise (+8), 66 in Basilicata (+ 14). Quanto alle vittime, se ne registrano: 3.095 in Lombardia (+546), 715 in Emilia-Romagna (+75), 146 in Veneto (+15), 238 in Piemonte (+29), 154 nelle Marche (+17), 72 in Toscana (+25), 152 in Liguria (+33), 22 in Campania (+5), 50 Lazio (+7), 42 in Friuli Venezia Giulia (+4), 29 in Puglia (+3), 20 in provincia di Bolzano (+3), 6 in Sicilia (+2), 22 in Abruzzo (+5), 10 in Umbria (+3), 8 in Valle d’Aosta (+1), 28 in Trentino (+15), 5 in Calabria (+1), 4 in Sardegna (+2), 7 in Molise (+2). I tamponi complessivi sono 233.222, dei quali oltre 144 mila in Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto.

Inoltre, sono 6.072 le persone guarite in Italia dopo aver contratto il coronavirus (943 in più di ieri). Ieri il dato giornaliero sui guariti era di 689.

 

Coronavirus in Liguria, Terrile attacca Toti: facciamo meno cerimonie e più tamponi

Alessandro Terrile (Pd) a Tursi

“Liguria, abbiamo un problema. I numeri dei contagiati stanno crescendo nella nostra Regione, e sta crescendo in modo preoccupante l’indice di mortalità, che è perfino più alto della già elevatissima media italiana. Per quale ragione?
L’età media più avanzata dei liguri è certamente un fattore. Ma ce n’è un altro, sul quale si può intervenire: il numero di tamponi”.

Lo ha dichiarato oggi pomeriggio su fb il consigliere comunale di Genova Alessandro Terrile (Pd).

“La Liguria – ha aggiunto – è la Regione del nord Italia che sta facendo meno tamponi. Siamo a 2,45 ogni 1.000 abitanti, un punto sotto la media italiana.

Per fermare il contagio, come stanno ripetendo tra i tanti i presidenti Bonaccini e Zaia,  bisogna riconoscere i positivi asintomatici che hanno un effetto moltiplicatore sulla diffusione del virus.

Bisogna fare più tamponi, anche agli asintomatici, a partire dalle categorie a rischio: medici, infermieri, operatori sanitari e tutti i lavoratori che hanno contatti con il pubblico (autisti di mezzi pubblici, dipendenti dei supermercati).

Purtroppo, i numeri liguri ci dicono che siamo ancora molto indietro. Serve un’inversione di rotta.

Abbiamo inaugurato la nave-ospedale, abbiamo festeggiato l’arrivo delle mascherine.
Ora facciamo meno cerimonie e più tamponi”.