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Stop anche alle competizioni giovanili nazionali e interregionali

E’ stop definitivo anche alle competizioni giovanili nazionali e interregionali. A decretarlo è la FIGC.

Preso atto del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 10 aprile 2020 recante “Misure urgenti di contenimento del contagio sull’intero territorio nazionale”, considerate le condizioni di incertezza e il periodo estremamente delicato derivante dall’emergenza epidemiologica da Covid-19, valutata la concreta difficoltà nel concludere le attività ufficiali del Campionato Nazionale Dante Berretti e delle successive Fasi Finali (Fase Finale A e Fase Finale B) per la stagione in corso nonché ritenuta la necessità di tutelare la salute dei giovani tesserati.

“Visto il Com. Uff. n. 187/A della F.I.G.C. pubblicato il 16 aprile 2020, la Lega Pro dispone di sospendere definitivamente lo svolgimento del Campionato Nazionale Dante Berretti per la stagione sportiva 2019-2020.”

Prima linea S. Martino: tanta stanchezza ma andiamo avanti, dall’infezione si guarisce

Alcuni volti del team del S. Martino che combatte il coronavirus (foto fb Bassetti)

“Si conclude la settima settimana consecutiva per me e per il gruppo che coordino (nel collage allegato le facce di molti di noi) in lotta contro il Covid-19”.

Comincia così il testo del post pubblicato ieri su fb dal prof. Matteo Bassetti, dirtetore della clinica di Malattie infettive al Policlinico San Martino di Genova.

“Stamattina (il settimo weekend consecutivo al lavoro) ho visto tanta stanchezza tra i sanitari – ha spiegato Bassetti –  ma anche un pò di ottimismo sui loro volti.

L’ottimismo di chi si rende conto che da questa infezione si guarisce.

Stiamo continuando a migliorare le nostre conoscenze e ad avere sempre maggiore dimestichezza nella gestione dei nostri pazienti.

Mi piace ricordare che i protocolli di cura in uso in Liguria includono tutti i farmaci (di cui molti parlano senza grande cognizione….) dall’idrossiclorochina al tocilizumab, dall’eparina al cortisone, dagli antibiotici agli altri anti-infiammtaori.

La letalità nelle ultime due settimane si è significativamente ridotta al Policlinico San Martino e il numero delle dimissioni al domicilio continua a crescere.

La collaborazione con la medicina di base per la gestione a domicilio dei casi meno gravi prosegue con moltissime telefonate ai nostri numeri ogni giorno e con sempre maggiore condivisione.

Una delle cose più importanti che ci sta insegnando questa emergenza infettivologica è l’importanza di collaborare tra sanitari, anche di diversa formazione.

Solo con lo scambio e il cambio di idee tra diverse specialità mediche e non, si può vincere contro il Covid-19”.

 

Issata altra campata, 25 aprile per Genova e la Liguria sarà Festa della Ricongiunzione

Nuovo Ponte di Genova, issata altra campata

Genova non la ferma nessuno. Lavori nel cantiere avanti.

Ieri si sono terminate le operazioni di varo in quota della campata compresa tra la pila 17 e la pila 18.

In parallelo, sono proseguite le attività in quota.

Si tratta di un altro tassello che si aggiunge all’impalcato del nuovo Ponte di Genova e che supera così i 950 metri di lunghezza costruiti finora.

Secondo quanto riferito dal sindaco di Genova e commissario per la ricostruzione Marco Bucci, sabato 25 aprile per la nostra città e la Liguria sarà la “Festa del Ricongiunzione” perché finalmente sarà terminata la posa della struttura metallica del nuovo ponte.

Camalli Calp: in porto merci di prima necessità? Mezzi blindati per Siria e Yemen

Calp: blindati su nave in porto a Genova (foto fb)

“Andrà tutto bene!

Ad oggi in Italia ci sono circa 170000 persone colpite dal virus e più di 20.000 morti, nonostante le misure adottate dal Governo ogni giorno si segnalano tra i 3 e 4000 nuovi casi è più di 500 decessi.

Questa pandemia causa morte, mette in ginocchio l’economia , allarga la maglia della povertà a sempre più persone.

Molte categorie sono costrette a rischiare il contagio per non fermare la produzione e distribuzione dei generi di prima necessità.

Oggi 17 aprile sentendo le varie campane proclamare che nel nostro paese possiamo stare tranquilli perché abbiamo una classe imprenditoriale e dirigenziale molto seria che tutela i propri cittadini e lavoratori con responsabilità (responsabilità vista da tutti nel far rischiare la propria incolumità a medici , infermieri, oss e volontari non garantendogli gli strumenti necessari allo svolgimento del loro prezioso lavoro ) ci troviamo nel porto di Genova a lavorare sull’ennesima nave Bhari (Abha) che ovviamente trasporta generi di prima necessità.

Cioè decine di mezzi blindati venduti dall’industria USA per alimentare guerre criminali in Siria, Yemen, Kashmir ecc. (come dimostrano le immagini scattate questa mattina nella stiva della nave ‘Abha’ormeggiata al terminal GMT di Ponte Eritrea) rappresentata nei porti italiani dall’agenzia marittima Delta”.

E’ la denuncia pubblicata due giorni fa su Facebook dai responsabili del Collettivo autonomo lavoratori portuali (Calp) di Genova, che hanno anche allegato alcune foto.

“A questi signori – hanno aggiunto – importa solo il loro profitto e non si fermano davanti a niente e nessuno.

Tanto che per proteggere i loro interessi dispiegano forze dell’ordine in numero cospicuo fuori e dentro il terminal in un momento, vista l’emergenza, dove forse sarebbe meglio fossero al servizio dei propri concittadini”.

 

Forte Ratti, va a fare passeggiata e cade in un dirupo: morto 64enne

Alture di Genova, Forte Ratti

Un malore con successiva caduta in un dirupo.

Al momento, è l’ipotesi principale della morte di un escursionista, avvenuta nel tardo pomeriggio nei pressi di Forte Ratti sulle alture di Genova.

Si tratta di un 64enne che, secondo quanto riferito, pare fosse addetto a un maneggio di cavalli in zona e nonostante i divieti imposti dal decreto Conte sull’emergenza coronavirus avrebbe deciso di fare una passeggiata in compagnia di un amico.

In ogni caso, a dare l’allarme è stato proprio il suo amico, che ha chiamato i soccorsi.

Sono quindi intervenute le squadre del Soccorso alpino, Protezione civile e Carabinieri.

L’elicottero dei VVF si è alzato in volo, ma a causa del maltempo non ha potuto raccogliere e trasportare la salma, che comunque è stata poi recuperata e, su richiesta del pm di turno, sarà messa a disposizione dell’autorità giudiziaria.

 

Loro sono immuni? CDC: su 1.2 miliardi 1080 morti, perlopiù Paesi nordafricani e Sudafrica

CDC Africa (foto repertorio Twitter)

Dall’ultimo bollettino, diffuso oggi su Twitter, dai responsabili del CDC Africa (massima autorità sanitaria del Continente) emerge che su 1,2 miliardi di persone risultano 1080 morti con coronavirus.

In 26 giorni i casi sono aumentati da 7 a 1080 e quindi lo sviluppo della diffusione del Covid-19, per fortuna, al momento non appare così allarmante come invece è capitato per l’Italia e nel caso di altri Paesi del mondo occidentale.

I casi positivi registrati finora in Africa risultano 21.317 (il 25 marzo erano 2412).

E’ interessante notare che ci sono ben 23 Stati in cui i morti con coronavirus sono pari a uno o a zero.

Inoltre, la mortalità appare accentrata, più che altro, nei Paesi nordafricani e in Sudafrica.

Ovviamente i responsabili del CDC Africa non hanno riferito la razza, né la nazionalità dei vari deceduti, ma solo i Paesi in cui si sono registrati i decessi.

Inoltre, in Italia non risultano decessi di migranti provenienti dalle aree africane in cui non si sono registrati morti o si sono registrati pochissimi morti con coronavirus.

Pertanto, loro sono immuni?

Le ipotesi sono varie e quelle di alcuni esperti le avevamo già riportate in un precedente articolo, pubblicato il 26 marzo scorso.

CDC Africa: su 1,2 miliardi 2412 positivi e 7 morti. Loro sono immuni al coronavirus?

 

Assessore Mai consegna 3 cani da guardiania anti lupo ad aziende entroterra ligure

Agriturismo e allevamento Pensa di Torriglia

Saranno consegnati domani da Regione Liguria 3 “cani da guardiania” anti lupo a un’azienda di Favale di Malvaro, in provincia di Genova, e a un’azienda di Giusvalla, in provincia di Savona.

Lo ha annunciato oggi l’assessore regionale all’Allevamento Stefano Mai (Lega).

“La presenza del lupo in Liguria – ha spiegato l’assessore Mai – si sta facendo sempre più pressante per il settore zootecnico e iniziano anche le preoccupazioni manifeste di una parte di popolazione. Chi ne subisce il danno maggiore sono le aziende di allevamento che devono far pascolare il bestiame. In questo modo assistiamo sempre più di frequente alle predazioni.

Sono molto contento che, in collaborazione con difesAttiva Liguria che fornisce i cani da guardania, e grazie al lavoro del Nucleo regionale di vigilanza faunistico-ambientale, potremo consegnare domani i tre esemplari di razza Maremmano provenienti dall’azienda zootecnica Pensa di Torrigila.

I cani saranno affidati all’azienda Aliaj Astrit di Favale di Malvaro, che solamente giovedì scorso ha subito la predazione di due capre, un caprone e sette capretti, e all’azienda Tenuta Valla di Giusvalla, dove dieci giorni fa si è verificata la predazione di alcune pecore.

Un ringraziamento particolare va anche al dottor Roberto Sobrero che, non solo fornisce consulenza tecnica alle aziende agricole sulle correte pratiche e tecniche di prevenzione e difesa dei fondi e del bestiame, ma seleziona e educa i cani da guardiania, insegnando ai futuri proprietari come crescerli e governarli nel migliore dei modi.

Tutte le procedure di consegna saranno eseguite nel pieno rispetto delle misure previste per il contenimento della diffusione del Covid-19.

A oggi Regione Liguria è l’unica regione italiana a poter vantare il proseguo delle attività da difesa predatoria di questo genere. Credo sia un ottimo segnale che certe attività riescano ad andare avanti, garantendo così un aiuto concreto alle nostre aziende.

In questi giorni, inoltre, abbiamo dato il via al progetto europeo ‘Wolf Alps’ che ci vede coinvolti con numerosi partner nazionali e stranieri sulle politiche di monitoraggio e contenimento del lupo, e che vede come capofila il Piemonte con l’Ente di gestione delle aree protette delle Alpi Marittime.

Si tratta di un progetto dalla durata quinquennale con investimenti per oltre 11 milioni di euro. All’interno del ‘Wolf Alps’, presso il Parco regionale dell’Antola creeremo anche un centro regionale per lo studio la gestione della presenza del lupo sul territorio, in modo da misurarne l’impatto sulle attività umane e in particolare sulla zootecnia.

Per questo risultato voglio ringraziare tutto il personale e la presidenza del Parco. Inoltre avremo la possibilità di attuare numerose iniziative in termini di formazione, informazione e prevenzione, come, ad esempio, un bando per favorire l’acquisto di recinzioni che faremo partire a breve”.

 

Fase 2, Toti: Regione Liguria ha chiesto margine autonomia a Governo

Governatore ligure Giovanni Toti

“Abbiamo chiesto al Governo di avere alcune peculiarità regionali riconosciute all’interno delle linee guida nazionali per la fase 2”.

Lo ha riferito oggi il governatore ligure Giovanni Toti.

“Abbiamo chiesto linee guida nazionali perché l’Italia è una, ma anche un margine di autonomia. E’ evidente che le esigenze siano diverse e non si possa pensare di gestire in modo uguale, dalle funivie della Valle d’Aosta ai vigneti di Pantelleria.

Ieri abbiamo avuto un ulteriore confronto prima tra i governatori delle Regioni e poi con il Governo.

Certamente nulla accadrà prima del 25 aprile. Poi vedremo a quali risultati arriveranno le valutazioni dei tecnici e delle varie task force governative”.

Mercoledì ci dovrebbe essere un altro vertici fra Governo e Regioni da cui dovrebbe uscire un quadro un po’ più chiaro per la fase 2.

“Non sono ancora arrivate – ha poi aggiunto Toti – le indicazioni che ci aspettiamo da Roma sulla app di tracciamento e sui test sierologici, che in Liguria stiamo effettuando, come previsto”.

 

 

Il tennis si gioca lo stesso, ma sui tetti: video Finale Ligure diventa virale sul web

Coronavirus, le tenniste di Finale Ligure giocano sui tetti

“Tennis at home”.

Sono finite anche sulla pagina fb dell’Atp Tour le giovani tenniste liguri, che sui tetti di due palazzi,  hanno sconfitto il confino dovuto all’emergenza coronavirus.

Il video, girato a Finale Ligure, in poche ore è diventato virale sul web in tutto il mondo (oltre 1,2 milioni di visualizzazioni).

 

Ore 18, in Italia 433 morti: incremento in calo (23.660). Nuovi casi 486: quasi dimezzati

Roma, sede Protezione civile (foto repertorio fb)

Sono 23.660 i morti con coronavirus in Italia, con un aumento rispetto a ieri di 433. Sabato l’incremento era stato di 482. Dal 12 aprile, in cui i decessi erano stati 431,  non si registrava un incremento così contenuto.

Sono 108.257 i positivi accertati finora e malati, con un aumento di 486 rispetto a ieri. Sabato l’incremento era stato di 809.

Sono 47.055 i positivi accertati finora e guariti, con un aumento rispetto a ieri di 2.128. Sabato l’incremento era stato di 2.200.

Il numero dei contagiati totali accertati finora (compresi morti, malati e guariti) ha quindi toccato quota 178.972, con un incremento rispetto a ieri di 3.047.

Ore 18, in Italia 482 morti: incremento in calo (23.227). Nuovi malati 809: raddoppiato

I dati sono stati diffusi intorno alle 18 di oggi dai responsabili della Protezione civile a Roma.

Intanto, prosegue il trend in calo dei ricoveri in terapia intensiva per coronavirus. A oggi sono 2.635 (98 in meno rispetto a ieri). Di questi, 922 sono in Lombardia (25 in meno rispetto a ieri).

Dei 108.257 malati complessivi, 25.033 sono ricoverati con sintomi, 26 in più rispetto a ieri e 80.589 sono quelli in isolamento domiciliare.

Dai dati della Protezione civile è anche emerso che sono 34.497 i malati in Lombardia (302 in più rispetto a ieri), 13.552 in Emilia-Romagna (-32), 14.470 in Piemonte (+247), 10.210 in Veneto (-234), 6.496 in Toscana (+26), 3.490 in Liguria (+78), 3.182 nelle Marche (+10), 4.321 nel Lazio (+39), 3.022 in Campania (-23), 1.971 nella Provincia di Trento (-14), 2.786 in Puglia (+92), 1.337 in Friuli Venezia Giulia (-66), 2.202 in Sicilia (+31), 1.987 in Abruzzo (+16), 1.566 nella provincia di Bolzano (+10), 436 in Umbria (+5), 864 in Sardegna (-17), 844 in Calabria (+12), 562 in Valle d’Aosta (+13), 247 in Basilicata (-15), 215 in Molise (+6). Quanto alle vittime, se ne registrano 12.213 in Lombardia (+163), 3.023 in Emilia-Romagna (+58), 2.331 in Piemonte (+79), 1.087 in Veneto (+28), 637 in Toscana (+19), 928 in Liguria (+31), 807 nelle Marche (+12), 341 nel Lazio (+1), 304 in Campania (+4), 360 nella provincia di Trento (+12), 316 in Puglia (+2), 225 in Friuli Venezia Giulia (+3), 200 in Sicilia (+4), 258 in Abruzzo (+5), 245 nella provincia di Bolzano (+6), 58 in Umbria (+1), 86 in Sardegna (+0), 75 in Calabria (+2), 125 in Valle d’Aosta (+1), 24 in Basilicata (+1), 17 in Molise (+1). I tamponi complessivi sono 1.356.541, 50.708 più di ieri. Quasi 645mila sono stati effettuati in Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto.