Home Politica Politica Genova

Indagine GdF sull’Università, gruppo Toti: coinvolta attivista di Sansa e LeU

“Secondo Ferruccio Sansa l’Università di Genova dovrebbe fare ‘un esame di coscienza’ per le inchieste che stanno coinvolgendo l’Ateneo. L’Università deve farlo, lui no”.

Lo hanno dichiarato ieri sera i consiglieri regionali del gruppo “Cambiamo con Toti presidente”.

Sette prof. indagati, silenzio dell’Università che invece stroncò Becchi per le sue idee

“Lui che – hanno aggiunto i consiglieri regionali – stavolta però evita di mettere alla gogna chi viene accusato dalle numerose intercettazioni sui giornali e non serve molto a immaginare cosa avrebbe fatto in altre circostanze.

Perché? Ecco perché.

Cari compagni, avete mai dato un’occhiata ai nomi di chi vi sostiene, avete mai notato in particolare una figura, assidua rettrice delle vostre candidature, delle vostre iniziative elettorali?

Una delle persone più pesantemente coinvolte nell’inchiesta ha sempre firmato appelli per l’elezione dello stesso Ferruccio Sansa, per il voto a Liberi e Uguali, ha preso parte alla stesura del loro programma e ultimo in ordine temporale ha partecipato a eventi di sostegno alla candidatura di Ariel Dello Strologo.

Insomma, sul modo di governare la cosa pubblica la pensa esattamente come voi.

Noi siamo quelli del ‘sì’, ma di fronte alle accuse emerse dall’inchiesta sui concorsi all’Università, stavolta diciamo ‘no’.

Diciamo ‘no’, augurandoci da garantisti che le cose non stiano come ipotizzato e che gli accusati lo possano dimostrare, a quello che sarebbe, qualora confermato, il sistema che è l’esatto contrario della democrazia e di modello della gestione della cosa pubblica in ogni sua forma.

Noi ‘no’ a questo modello possiamo dirlo. E possiamo dire ‘no’ anche alla gogna mediatica che infatti non alimentiamo, contrariamente a quello che avreste fatto voi, doppiopesisti con la doppia morale, pronti magari a esultare su qualche titolo forcaiolo del Fatto Quotidiano.

E siamo certi che gli elettori come se ne sono resi conto due anni fa se ne renderanno conto anche adesso e il 12 giugno sceglieranno di stare dalla parte della coerenza. A parole e nei fatti”.