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Genova, droga lanciata ai detenuti nel carcere di Marassi: sequestrati hashish e cocaina

Genova, droga lanciata ai detenuti nel carcere di Marassi: sequestrati hashish e cocaina
Il carcere di Marassi

Ancora lanci di stupefacenti all’interno della casa circondariale

Nuovo episodio preoccupante nel carcere di Marassi, a Genova, dove nei giorni scorsi sono stati sequestrati oltre mezzo chilo di hashish e 80 grammi di cocaina. A darne notizia è Vincenzo Tristaino, segretario per la Liguria del SAPPE – Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. Gli stupefacenti, insieme ad alcuni telefoni cellulari, sono stati intercettati e recuperati dagli agenti dei Baschi Azzurri, dopo essere stati lanciati da ignoti dalle strade adiacenti alla struttura penitenziaria.

L’allarme del SAPPE: “Servono grate, fucili anti-droni e nuove tecnologie”

Il SAPPE denuncia da anni la facilità con cui si verificano questi episodi, che non riguardano solo il carcere genovese. “È urgente installare grate di protezione, fucili anti-droni, sentinelle e un servizio automontato per impedire il traffico illecito di droga e microcellulari”, afferma Tristaino. “I dispositivi tecnologici di nuova generazione possono fare la differenza, a partire dal potenziamento della Sala Regia, cuore del controllo interno ed esterno del penitenziario”.

La denuncia: “Si aspetta che qualcuno lanci una pistola?”

Il sindacato sottolinea la gravità della situazione e l’inerzia istituzionale che rischia di sfociare in tragedie evitabili. “Aspettano forse che qualcuno lanci una pistola dentro il carcere prima di intervenire?”, si chiede amaramente Tristaino, ricordando come la posizione del SAPPE fosse già chiara quando fu costruito il centro commerciale adiacente alla struttura, punto da cui spesso partono i lanci.

Capece (SAPPE): “Espulsione dei detenuti stranieri e riapertura degli OPG”

Donato Capece, segretario generale del SAPPE, rilancia la richiesta di riforme strutturali per la sicurezza carceraria. In particolare propone di prevedere l’espulsione dei detenuti stranieri – che rappresentano circa un terzo della popolazione detenuta – per far scontare le pene nei Paesi d’origine. Capece chiede anche la riapertura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (OPG) per separare i soggetti con gravi disturbi mentali dal circuito detentivo ordinario e trasferire i tossicodipendenti in comunità.

Urgente il potenziamento degli organici e strumenti di difesa non letali

Il sindacato insiste anche su un altro punto critico: il potenziamento degli organici della Polizia Penitenziaria nei reparti regionali e la fornitura di strumenti non letali di difesa, come i flash ball – fucili che sparano proiettili in gomma già in uso in Francia – e i bola wrap, dispositivi che bloccano le gambe dei soggetti violenti. Strumenti già adottati in alcune città italiane che, secondo Capece, potrebbero rafforzare la sicurezza del personale e dei penitenziari.

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