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Ex Latteria occupata, Bozzano: grave che il Pd si schieri con i violenti

Capogruppo regionale Alessandro Bozzano (Lista Toti)

“Il Pd che delegittima le Forze dell’ordine e condanna gli arresti di chi ha aggredito i carabinieri. Il sindaco dem di Albenga che parla di Giovanni Toti e della Regione Liguria usando il termine ‘nemico’ mettendo la faccia del governatore ligure come un bersaglio.

Non ci siamo proprio, tutto quanto sta accadendo è di una gravità inaudita. E’ un attacco alle istituzioni democratiche e rischia davvero di innalzare ancora la tensione”.

Lo ha dichiarato oggi il capogruppo regionale Alessandro Bozzano (Lista Toti) a seguito del comunicato diffuso stamane dai responsabili del Pd sulla protesta di antagonisti e centri sociali a Genova e del post su fb del sindaco di Albenga Riccardo Tomatis.

“Ringraziamo il Pd – ha spiegato Bozzano – per la solidarietà per le scritte inneggianti alla violenza. Ma stupisce che il partito della Schlein sia ultimamente sempre dalla parte sbagliata: non dalla parte degli uomini in divisa, ma tra coloro che si oppongono anche con violenza, fisica e verbale, alle azioni a tutela della legalità e dell’ordine pubblico, come quelle effettuate venerdì scorso all’ex Latteria occupata di Stradone Sant’Agostino a Sarzano.

Accarezzare gli estremismi come fa certa sinistra non aiuta a costruire un serio dibattito nel Paese. Alzare la tensione a scopo di propaganda politica, ventilando e cavalcando inesistenti strette liberticide, è ipocrita e pericoloso.

Il Pd prenda nettamente le distanze da chi ritiene di poter trasgredire la legge in nome delle proprie idee.

Ogni protesta e ogni opinione deve poter essere espressa liberamente all’interno dei confini della legalità, perché è il rispetto della legge a garantire la libertà di tutti. E il Pd insegni ai suoi candidati che in politica esistono gli avversari, con cui ci si confronta, non i nemici.

Ci auguriamo che certe scritte scompaiano dalle campagne elettorali come quella di Tomatis e che vengano condannate, così come le scritte sui muri contro le istituzioni di Genova e della Liguria”.