Home Politica Politica Genova

Bucci: voglio parlare ma i pm non mi convocano. Salvini: spero sentano presto Toti

Toti e Bucci al Salone Nautico di Genova (foto di repertorio fb)

“Voglio parlare con i magistrati per smentire la montagna di falsità che sto leggendo su certi giornali”

Il sindaco di Genova Marco Bucci (non indagato) oggi ha ribadito che si è “messo a disposizione dei magistrati” e che vuole parlare ai pm genovesi nell’ambito della maxi inchiesta che marted’ 7 maggio ha portato agli arresti per corruzione elettorale il governatore ligure Giovanni Toti (ai domiciliari) l’imprenditore portuale Aldo Spinelli (ai domiciliari) e l’ex presidente dell’Autorità portuale e attuale amministratore delegato (sospeso) di Iren Paolo Emilio Signorini (in carcere).

La richiesta di poter parlare a Palazzo di giustizia è stata messa nero su bianco dal primo cittadino e fatta arrivare in Procura: “Voglio parlare con i magistrati per smentire la montagna di falsità che sto leggendo su certi giornali”.

La missiva, si apprende in ambienti politici, ha lo stesso contenuto delle sue esternazioni pubbliche.

Nei giorni scorsi Bucci aveva risposto così a chi gli chiedeva se fosse pentito di essere salito sullo yacht di Spinelli: “Non sono pentito, o forse di qualcosa sì: lo dirò quando parlerò con i magistrati”.

Non è ancora stato deciso quando Bucci verrà sentito. La voce del sindaco spunta in decine di intercettazioni registrate durante la maxi inchiesta per presunti fatti del 2020-21.

“Alla notizia dell’arresto di Toti – ha ricordato Bucci – sono rimasto sotto choc. Vogliono fermare gli investimenti e per riuscirci stanno dicendo troppe falsità. Segno che il sistema Genova dà fastidio. ”

Intanto, il vicepremier e ministro del Mit Matteo Salvini oggi ha dichiarato: “Spero che i magistrati genovesi ascoltino Toti il prima possibile perchè a quanto leggevo gli atti dell’indagine sono di 9.000 pagine e mi spiace che se la prendano comoda”.

E sempre commentando la richiesta di Toti di essere convocato dagli inquirenti per dare la sua versione dei (presunti) fatti, Salvini ha aggiunto: “Se oggi non un cittadino qualunque, che comunque va tutelato, ma il governatore di una Regione italiana chiede di essere ascoltato, ma i magistrati dicono di aspettare, non penso sia un segno di rispetto. Quindi spero che venga ascoltato il prima possibile.

In ogni caso, l’importante è che non blocchino i cantieri per l’inchiesta perchè le ferrovie, le dighe e i porti servono a tutti i cittadini non ai politici.

In Italia si è innocenti fino a prova contraria. Non basta un’accusa, un dubbio, un sospetto, un’intercettazione, ma bisogna essere condannati in tribunale.

Chi sbaglia paga, ma se dovessimo far dimettere tutti gli italiani, qualsiasi lavoro facciano, in base ad un’inchiesta o un’accusa non andremmo più avanti.

Genova e la Liguria negli ultimi anni, anche grazie all’azione del presidente della Regione, hanno avuto uno slancio incredibile. Quindi al dopo Toti ci penseremo al tempo delle elezioni”.