L’associazione denuncia la cronica carenza di posti per la dialisi temporanea: “Così si nega il diritto alla mobilità e alla cura”
La Liguria, da sempre una delle mete turistiche più amate d’Italia, rischia di diventare una regione inaccessibile per chi è in dialisi. Per i pazienti nefropatici costretti a sottoporsi a trattamenti salvavita tre volte alla settimana, organizzare un soggiorno nelle località liguri può rivelarsi impossibile. A denunciare la situazione è ANED, l’Associazione Nazionale Emodializzati Dialisi e Trapianto, che da mesi segnala alle istituzioni una grave carenza di posti per la dialisi vacanza, aggravata da personale insufficiente e mancanza di programmazione regionale.
Appelli ignorati: ANED accusa il silenzio delle istituzioni liguri
Già a inizio 2025, ANED ha inviato due lettere formali – il 30 gennaio e il 27 febbraio – agli assessori regionali competenti, ai vertici delle strutture sanitarie territoriali e ai primari di Nefrologia e Dialisi, per sollevare il problema e chiedere una risposta concreta. Ma da allora, nessun segnale. «Il silenzio delle istituzioni è assordante», dichiara Giuseppe Vanacore, presidente nazionale ANED. «Siamo di fronte a una vera emergenza. Ai pazienti dializzati viene di fatto negato il diritto alla mobilità, non solo per vacanza, ma anche per lavoro, studio o per ricongiungersi ai familiari».
Vanacore sottolinea che la dialisi non è un trattamento rinviabile: ogni paziente deve sottoporsi a tre sedute settimanali, pena gravi rischi per la sopravvivenza. «Saltare anche solo una seduta può essere fatale. Questo è un appello che non può essere ignorato».
Posti disponibili, ma inutilizzati: il caso dell’Ospedale Maragliano
La situazione è resa ancora più paradossale dalla presenza di strutture già pronte ma mai attivate. È il caso della dialisi all’Ospedale Maragliano di Genova, ristrutturata a fine 2023 ma ancora in attesa di apertura. «Non si tratta di mancanza di personale, ma di scelte politiche incomprensibili», denuncia Gianni Antichi, segretario regionale ANED Liguria.
Ogni giorno l’associazione riceve segnalazioni da pazienti che, pur avendo una seconda casa in Liguria o risultando residenti temporanei, non riescono a trovare un posto per continuare la terapia. Le strutture di Arenzano (ASL 3), Albenga (ASL 2) e Sestri Levante (ASL 4) potrebbero accogliere pazienti da fuori regione, soprattutto tra Pasqua e settembre, ma serve una gestione più efficiente del personale sanitario.
Sarzana fa eccezione. Levanto chiude. E le altre?
Un timido segnale positivo arriva dal centro dialisi di Sarzana, che si sta attrezzando per accogliere fino a sei pazienti temporanei nei mesi estivi. Ma in contrasto, Levanto resterà chiusa per lavori, senza un’alternativa. «Se la ASL 5 riesce a organizzarsi, perché le altre no?», si chiede Antichi, invocando un intervento strutturale e un aggiornamento del piano regionale per la dialisi, con risorse dedicate.
Il nodo donazioni e trapianti: calano le segnalazioni, aumentano le attese
ANED lancia infine un allarme anche sul fronte trapianti. Le segnalazioni di donatori dalle rianimazioni sono in netto calo, secondo quanto riportato dal Centro Nazionale Trapianti e dai dati raccolti dal prof. Enzo Andorno, direttore dell’U.O. di Chirurgia Epatobiliare e Trapianti dell’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino. Solo in Liguria sono 106 i pazienti in attesa di un trapianto di rene e 31 in attesa di trapianto di fegato.
«Serve una nuova campagna per promuovere la cultura della donazione, e siamo pronti a fare la nostra parte», conclude ANED. «Ma intanto, è urgente ripristinare l’accesso alla dialisi per tutti, in Liguria come in ogni altra regione d’Italia. La mobilità non può diventare un privilegio: è un diritto da garantire a ogni persona in cura».
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