Home Cronaca Cronaca Savona

Da Pietra e Finale donati giocattoli ai bimbi del Gaslini

L'iniziativa di un gruppo di esercenti di Finale Ligure e Pietra Ligure è stata anche sostenuta dalle Forze dell'Ordine

Un momento della consegna al Gaslini

SAVONA – Una raccolta di giocattoli per i bambini ospitati all’ Ospedale Gaslini di Genova: è questa la bella iniziativa che è stata presa da un gruppo di esercenti di Finale Ligure e Pietra Ligure.

“Anche quest’anno – ci spiega Giuseppe Buschini, portavoce del gruppo- abbiamo organizzato dei punti di raccolta di regali da portare ai bambini del Gaslini. Tutto è iniziato con un semplice passa parola fra i commercianti ed in particolare i ristoratori di Finale Ligure e Pietra Ligure. Ora ogni anno troviamo persone nuove che aderiscono alla nostra iniziativa”.

I giocattoli sono stati benedetti in una apposita cerimonia dal Cappellano Don Fabio Ragusa, nella Cappellania Ospedaliera dei Santi Ambrogio e Carlo della Chiesa dell’ Ospedale di Santa Corona di Pietra Ligure, che è uno dei punti di raccolta.

La mattina successiva invece i regali sono stati portati a Genova all’ Ospedale Gaslini e consegnati ai giovani ospiti: “Non abbiamo potuto consegnare direttamente i regali- spiega Buschini- per motivi legati alla salvaguardia della salute dei degenti. Ma li abbiamo consegnati al personale del Reparto di Oncologia ed Ematologia che li ha distribuiti ai piccoli degenti”.

La raccolta è stata resa possibile grazie alla generosità ed alla collaborazione del dottor Alberto Landolfi del Pool Anti Crimine di Genova, del dottor Angelo Pio Zucca Comandante della Stazione dei Carabinieri di Finale Ligure, del dottor Antonio Costanzo, della signora Tiziana Pietra e di tanti generosi benefattori, ristoratori ed esercenti finalesi e pietresi.

“Era necessario donare cose nuove- conclude Buschini- perché in questi reparti le regole sono molto restrittive e tutto deve essere disinfettato. In particolare raccogliamo giochi che si possano usare in spazi ristretti, o sul letto nel quale sono ricoverati i bimbi. Alcuni di loro infatti sono legati a macchinari da cui non possono staccarsi, o possono muoversi soltanto in piccoli spazi”.
CLAUDIO ALMANZI