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Caso Gambino, ex assessore Lorenza Rosso sentita dalla Squadra Mobile

Lorenza Rosso (foto d'archivio)

Caso Gambino. Gli inquirenti stamane hanno sentito come persona informata dei fatti l’ex assessore alle Politiche sociali Lorenza Rosso (non indagata).

Rosso è stata ascoltata dagli investigatori della Squadra Mobile genovese, coordinati dal procuratore aggiunto Federico Manotti e dalla pm Arianna Ciavattini, nell’ambito dell’inchiesta per corruzione, per cui è indagato l’ex assessore comunale alla Sicurezza e Protezione civile e attuale consigliere comunale Sergio Gambino (autosospeso da FdI).

Al centro dell’audizione, durata oltre due ore, ci sono stati gli appalti per la gestione dei minori stranieri non accompagnati a Genova-

Secondo l’ipotesi della pubblica accusa, l’imprenditore Luciano Alessi avrebbe ricevuto per affidamento diretto per un valore di un milione e 600 mila euro. In cambio, sostengono gli investigatori, avrebbe versato alla Dentaland, società intestata alla moglie di Gambino, circa 100mila euro.

In particolare gli inquirenti avrebbero chiesto a Rosso se non le fosse sembrato strano che alcuni appalti fossero stati assegnati a imprese che non si sarebbero mai occupate di gestione migranti o Terzo settore.

Intanto, gli inquirenti stanno allargando le indagini proprio su quell’assessorato comunale.

“L’attività d’indagine svolta ha consentito di mettere a fuoco l’attività di Gambino – secondo quanto scritto nel decreto di perquisizione – che ha utilizzato il suo ruolo pubblico, talvolta nell’esercizio di poteri suoi propri o appartenenti alla sua sfera di competenza, altre volte facendo pressione su colleghi compiacenti, per recare utilità indebite a imprenditori in diverse ipotesi ricevendo quale corrispettivo utilità o promesse di utilità”.

Inoltre “dall’esame degli atti amministrativi rilevanti per l’indagine e in particolare delle procedure, anche d’urgenza, sono emersi significativi profili di violazione di legge, che per necessità implicano la sussistenza di responsabilità concorrenti con quella del pubblico ufficiale indagato e che ricadono su agenti pubblici che avessero la gestione diretta dei procedimenti amministrativi, con l’adozione dei pertinenti atti”.

Procedimenti che sarebbero, sempre secondo i pm genovesi, “riconducibili come capofila all’assessorato alle Politiche sociali. E ciò a motivo del fatto che se non è in dubbio l’attivazione concludente a fronte di remunerazione di Gambino nell’interesse dei privati corruttori, è altrettanto certo che la redazione materiale degli atti amministrativi e dei contratti oggetto dell’indagine è avvenuta da parte di agenti pubblici appartenenti alla sfera di competenza funzionale del plesso amministrativo deputato ex lege a condurre le istruttorie procedimentali, correi o compiacenti nei confronti dell’assessore indagato”.