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Carlo Felice, Lost letters, la memoria e la fragilità del destino

Carlo Felice, Lost letters, la memoria e la fragilità del destino
Carlo Felice, Lost letters, la memoria e la fragilità del destino

Buon successo mercoledi 16 luglio al Teatro Carlo Felice per Lost letters, il balletto della star basca Lucia Lacarra e della sua compagnia.

Durante i conflitti bellici di ogni tempo i collegamenti tra i soldati  e i loro affetti sono stati testimoniati dalle lettere scritte dal fronte. Una di queste, scritta dall’artigliere Frank Bracey alla moglie Win durante la prima guerra mondiale, costituisce la trama dello spettacolo: si immagina come avrebbe potuto cambiare il destino di Win  se la missiva non fosse mai arrivata.

La scena centrale è costruita sul papavero della memoria, un fiore usato da paesi come il Regno Unito, il Canada, l’Australia, gli Stati Uniti per ricordare uomini e donne uccisi in tutte le guerre.

Nel 1921 il papavero venne adottato come simbolo della memoria per i veterani di guerra dall’American Legion Auxiliary: il Remembrance Day, istituito alla fine della prima guerra mondiale, è celebrato nei paesi dal Commonwealth  in data 11 novembre, in onore di chi è morto al fronte.

La musica di Lost letters si rifà a pagine di Richter e Rachmaninov. L’azione è lenta e di sapore onirico e si svolge in una suggestiva rappresentazione su due piani che interagiscono: mentre i ballerini si muovono in primo piano sul palco, sullo sfondo scorrono belle immagini dell’Eremo di San Telmo e del convento della basca Zumaia, scorci  di maestose montagne   e di tranquilli paesaggi marini, popolati da una coppia virtuale che si muove in simbiosi con i danzatori del palcoscenico, un effetto magico ed originale.

La compagnia di Lucia Lacarra, fondata dalla stessa, di gusto neoclassico- contemporaneo, è composta da dieci ballerini ed è diretta dalla fondatrice e dal coreografo e primo ballerino canadese Matthew Golding, entrambi debuttanti giovanissimi e carichi di riconoscimenti, che  si propongono di fungere da piattaforma per avviare i giovani membri del corpo di ballo. ELISA PRATO