“Ennesima gara, ennesimo rinvio, ennesime incertezze. Il Governo, attraverso il ministro Adolfo Urso, ha mostrato ancora una volta di non avere alcuna strategia per risolvere la crisi ex Ilva e continua a navigare a vista. A questo punto, è necessario che intervenga direttamente la Presidenza del Consiglio dei ministri per dare risposte concrete, garanzie pubbliche e tempi certi ai lavoratori e ai territori”.
Lo ha dichiarato stasera la sindaca di Genova Silvia Salis, dopo il tavolo sull’ex Ilva oggi pomeriggio al ministero dell’Imprese e del Made in Italy.
“Oggi – ha aggiunto Salis – ci è stata illustrata una proposta solo sulla carta migliorativa rispetto a quella che dieci giorni fa aveva portato a far saltare il tavolo sindacale, ma nella realtà sarebbe una soluzione del tutto transitoria e non applicabile.
Verrebbe confermato il blocco della zincatura a Cornigliano e si prevederebbe un sovraimpiego sulla banda stagnata.
Senza sapere per quanto e con che tipo di investimenti e di garanzie da parte dello Stato.
Abbiamo chiesto chiaramente al ministro che cosa succederà se anche la nuova gara dovesse essere un nuovo fallimento. E non abbiamo ottenuto risposte convincenti.
Questo non va bene. Genova ha bisogno di certezze e di garanzie.
L’eventuale chiusura dell’ex Ilva a Cornigliano rappresenterebbe una bomba sociale per la nostra città.
Il nostro stabilimento lavora per un terzo del suo potenziale, se non meno. Ci aspettiamo risposte a breve e a lungo termine.
Che cosa succederà se non ci saranno investitori privati? Che cosa succede a Genova, agli impianti del Nord, se a Taranto non riparte la produzione?
Vogliamo che lo Stato ci dia la garanzia che, se i privati non faranno un’offerta soddisfacente, queste fabbriche non chiuderanno e questi lavoratori non resteranno a casa.
È l’unica cosa che ci interessa, l’unica domanda che ci fanno lavoratrici e lavoratori.
Abbiamo ribadito al ministro Urso la necessità che il Governo garantisca la produzione nell’immediato e che diventi il regista di una partecipazione pubblica alla gara per mantenere l’unitarietà del gruppo ex Ilva, per garantire la produzione, l’occupazione e i salari per i lavoratori.
Non vorremmo che questo diventasse il Governo che sancisce la fine della storia dell’ex Ilva.
Non abbiamo ricevuto impegni chiari. Aspettiamo ora le decisioni dei lavoratori, a cui ribadiamo che non faremo mancare il nostro sostegno”.



















































