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Stop alla canapa, ma tribunali dissequestrano. Linea Condivisa: norma ideologica e confusa

Canapa indiana (foto di repertorio)

“Le decisioni dei Tribunali di Sassari, Brindisi e della Liguria, che hanno disposto la restituzione di piante e infiorescenze di canapa sequestrate sulla base del Decreto Sicurezza, confermano ciò che denunciamo da tempo: il Governo Meloni ha costruito una norma ideologica e confusa che colpisce aziende agricole perfettamente legali, invece di creare regole chiare e controlli seri”.

Lo ha dichiarato oggi il consigliere regionale Gianni Pastorino, capogruppo della Lista Andrea Orlando Presidente e rappresentante di Linea Condivisa.

“La canapa industriale con THC entro lo 0,5-0,6% – ha aggiunto Pastorino – non ha effetto psicotropo. Lo riconoscono la farmacologia, la normativa europea e decine di sentenze.

Eppure, migliaia di agricoltori italiani si ritrovano trattati come criminali, sottoposti a sequestri preventivi, costretti a difendersi in tribunale per dimostrare ciò che era già depositato nei loro registri, nei contratti e nelle analisi di laboratorio.

Lo Stato non può permettersi di sequestrare prima e verificare dopo. È l’esatto contrario della legalità. Un approccio che non aumenta la sicurezza ma, anzi, la indebolisce e colpisce chi lavora nella trasparenza, nella tracciabilità e nella legge.

Lo stesso Governo Meloni che colpisce la canapa industriale è quello che, con il nuovo Codice della Strada, penalizza anche i pazienti che utilizzano cannabis terapeutica sotto prescrizione medica, trattandoli come se fossero alla guida in stato di alterazione anche quando non lo sono. Una misura crudele, che ignora la scienza e la vita reale di chi soffre.

Parliamo di chi, come me, ha conosciuto la cannabis terapeutica durante una fase durissima della malattia. Per molte persone è la differenza tra riuscire a mangiare o no, tra dormire o passare notti di dolore.

Regolamentare è possibile, e anzi doveroso. Servono procedure chiare, tracciabilità, controlli fatti bene e nel momento giusto. Non servono crociate politiche, non servono campagne d’identità, non servono nemici inventati”.