Le rilevazioni ufficiali e il superamento delle soglie
Dai dati del ministero delle Imprese (MIMIT) emerge che la benzina in modalità self-service supera ormai la soglia psicologica di 1,70 €/litro, mentre il diesel si attesta attorno a 1,643 €/litro.
Il Codacons denuncia che in alcuni impianti autostradali, come sulla A21 Torino-Piacenza, il diesel servito ha raggiunto prezzi da “stangata”: 2,289 €/litro, con punte anche per la verde oltre 2,349 €/litro.
Gli effetti dell’aumento delle accise e il peso sui consumatori
Secondo l’associazione, l’incremento previsto delle accise sul diesel (+ 4,05 centesimi/litro) – calcolato con l’IVA al 22 % – porterà un aggravio stimato di 2,47 € a pieno (50 litri), con un costo annuale aggiuntivo di 59,30 € per i circa 16,6 milioni di veicoli diesel in circolazione.
Le differenze regionali e le “storiche” punte autostradali
Le aree più critiche emergono in Trentino Alto Adige/Bolzano, con prezzi medi del diesel che lambiscono 1,760 €/l, mentre regioni come la Toscana presentano medie più basse, attorno a 1,685 €/l.
Il Codacons richiama inoltre casi emblematici di rincari storici: sulla A1 e A21, in passato, la benzina al servito ha sfiorato i 2,409 €/litro, con il diesel a 2,319 €/litro.
La reazione dell’associazione e le richieste al Governo
Di fronte a questi scenari, il Codacons chiede un intervento immediato del governo per contrastare fenomeni speculativi nei listini dei carburanti e una maggiore trasparenza nel sistema dei prezzi. L’associazione critica anche la lentezza dei ribassi nonostante le quotazioni del petrolio siano crollate del -12 % in alcuni periodi.



















































